SANTA MESSA DOMENICA 17 MARZO

Domenica 17 Marzo 2019
S. Patrizio; S. Geltrude; B. Corrado
2.a di Quaresima
Gn 15,5-12.17-18; Sal 26; Fil 3,17-4,1; Lc 9,28b-36
Il Signore è mia luce e mia salvezza.

PREGHIERA DEL MATTINO 
Padre di bontà, tu che ci hai indicato tuo Figlio Gesù Cristo come la sola speranza di salvezza, facci la grazia di guardarlo continuamente per essere confortati dalla sua luce, che attraversa con sicurezza l’oscurità delle prove e della passione di ogni giorno; concedici di vivere fuori dalle tenebre dell’errore, e di rimanere sempre nello splendore della verità, per raggiungere così con lui la gloria della sua risurrezione.

ANTIFONA D’INGRESSO 
Di te dice il mio cuore: “Cercate il suo volto”. Il tuo volto io cerco, o Signore. Non nascondermi il tuo volto. Ricorda, Signore, il tuo amore e la tua bontà, le tue misericordie che sono da sempre. Non trionfino su di noi i nostri nemici; libera il tuo popolo, Signore, da tutte le sue angosce.

COLLETTA
O Padre, che ci chiami ad ascoltare il tuo amato Figlio, nutri la nostra fede con la tua parola e purifica gli occhi del nostro spirito, perché possiamo godere la visione della tua gloria. Per il nostro Signore Gesù Cristo…

PRIMA LETTURA 
Dio stipula l’alleanza con Abram fedele. 
Dal libro della Genesi 15,5-12.17-18
In quei giorni, Dio condusse fuori e gli disse: «Guarda in cielo e conta le stelle, se riesci a contarle»; e soggiunse: «Tale sarà la tua discendenza». Egli credette al Signore, che glielo accreditò come giustizia. E gli disse: «Io sono il Signore, che ti ho fatto uscire da Ur dei Caldei per darti in possesso questa terra». Rispose: «Signore Dio, come potrò sapere che ne avrò il possesso?». Gli disse: «Prendimi una giovenca di tre anni, una capra di tre anni, un ariete di tre anni, una tortora e un colombo». Andò a prendere tutti questi animali, li divise in due e collocò ogni metà di fronte all’altra; non divise però gli uccelli. Gli uccelli rapaci calarono su quei cadaveri, ma Abram li scacciò. Mentre il sole stava per tramontare, un torpore cadde su Abram, ed ecco terrore e grande oscurità lo assalirono. Quando, tramontato il sole, si era fatto buio fitto, ecco un braciere fumante e una fiaccola ardente passare in mezzo agli animali divisi. In quel giorno il Signore concluse quest’alleanza con Abram: «Alla tua discendenza io do questa terra, dal fiume d’Egitto al grande fiume, il fiume Eufrate».
Parola di Dio. 

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 26) 
R: Il Signore è mia luce e mia salvezza.
Il Signore è mia luce e mia salvezza:
di chi avrò timore?
Il Signore è difesa della mia vita:
di chi avrò paura? R.
Ascolta, Signore, la mia voce.
Io grido: abbi pietà di me, rispondimi!
Il mio cuore ripete il tuo invito:
«Cercate il mio volto!».
Il tuo volto, Signore, io cerco. R.
Non nascondermi il tuo volto,
non respingere con ira il tuo servo.
Sei tu il mio aiuto, non lasciarmi,
non abbandonarmi, Dio della mia salvezza. R.
Sono certo di contemplare la bontà del Signore
nella terra dei viventi.
Spera nel Signore, sii forte,
si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore. R.

SECONDA LETTURA  
Cristo ci trasfigurerà nel suo corpo glorioso. 
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi 3,17- 4,1
Fratelli, fatevi insieme miei imitatori e guardate quelli che si comportano secondo l’esempio che avete in noi. Perché molti – ve l’ho già detto più volte e ora, con le lacrime agli occhi, ve lo ripeto – si comportano da nemici della croce di Cristo. La loro sorte finale sarà la perdizione, il ventre è il loro dio. Si vantano di ciò di cui dovrebbero vergognarsi e non pensano che alle cose della terra. La nostra cittadinanza infatti è nei cieli e di là aspettiamo come salvatore il Signore Gesù Cristo, il quale trasfigurerà il nostro misero corpo per conformarlo al suo corpo glorioso, in virtù del potere che egli ha di sottomettere a sé tutte le cose. Perciò, fratelli miei carissimi e tanto desiderati, mia gioia e mia corona, rimanete in questo modo saldi nel Signore, carissimi!
Parola di Dio. 

CANTO AL VANGELO (cf. Mc 9,7) 
R: Lode e onore a te, Signore Gesù!
Dalla nube luminosa, si udì la voce del Padre:
“Questi è il mio Figlio, l’amato: ascoltatelo!”.
R: Lode e onore a te, Signore Gesù!

VANGELO  
Mentre Gesù pregava, il suo volto cambiò d’aspetto. 
+ Dal Vangelo secondo Luca 9,28b-36
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elia, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme. Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui. Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli non sapeva quello che diceva. Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!». Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.
Parola del Signore. 

OMELIA 
Crea negli apostoli comprensibile sbigottimento, paura, e la più amara delusione dover sentire reiteratamente da Gesù che egli dovrà essere preso dagli uomini, essere giudicato iniquamente, essere condannato a morte con il supplizio della croce. L’idea che si erano fatta del loro maestro era esattamente l’opposto: immaginavano e vagheggiavano, con Giuda in prima fila, la instaurazione di un regno, la liberazione dal nemico, la riconquista di un prestigio, già vissuto in passato per una evidente predilezione divina. Mentre Gesù infatti parlava di morte, un giorno sorprese i suoi, che lo seguivano, a discutere chi di loro dovesse essere il primo nel regno futuro. Ci fu anche un intervento maldestro di una mamma che raccomandava a Gesù i suoi figli, Giacomo e Giovanni, perché sedessero una destra e uno a sinistra nel suo regno. Appare evidente che già in loro, ma capita ancora a molti di noi, la morte di croce costituisca motivo di scandalo: già San Paolo parlava dello «scandalo della croce». Come comprendere ed accettare che il Messia, l’inviato di Dio, il liberatore, debba subire l’ignominia della croce e una morte tanto violenta? Ecco perché oggi, mentre viviamo l’esperienza quaresimale, insieme ai tre fortunati testimoni, Pietro, Giacomo e Giovanni, prima che Gesù intraprenda la salita del monte Calvario, carico del legno della croce, ci trasferisce su un altro monte, sul Tàbor, per offrirci un segno della sua gloria e preannunciarci l’evento finale, dopo la sua morte, la sua gloriosa risurrezione.
Sappiamo che quella celestiale visione non sarà sufficiente a smorzare del tutto la paura nei giorni della passione; soltanto quando tutti gli eventi avranno avuto il loro compimento, Gesù sarà veramente risorto e lo Spirito Santo avrà inondato della sua luce i dodici, radunati con Maria nel Cenacolo, ricorderanno e capiranno tutta la portata di quella visione. Solo allora Pietro potrà annunciare con profonda convinzione: «poi, secondo la sua promessa, noi aspettiamo nuovi cieli e una terra nuova». Soltanto quando i dubbiosi e gli spauriti apostoli saranno trasformati dallo Spirito in testimoni impavidi e diranno concordi «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone», affronteranno la missione di annunciare quell’evento al mondo intero. È in questa prospettiva di fede che molti fedeli hanno maturato una intensa e profonda devozione al Volto di Cristo. Hanno imparato a contemplarne i segni evidenti di una intensissima passione di amore, senza mai smettere la certezza della trasfigurazione gloriosa. Molti ne traggono motivo, con vera intelligenza spirituale, per saper leggere in quel Volto, la passione dell’uomo, dell’intera umanità, il volto di ogni uomo è lì raffigurato nella sofferenza e nella speranza, nel dolore più intenso e nell’anticipazione della gloria futura. (Padri Silvestrini)

PREGHIERA SULLE OFFERTE 
Questa offerta, Signore misericordioso, ci ottenga il perdono dei nostri peccati e ci santifichi nel corpo e nello spirito, perché possiamo celebrare degnamente le feste pasquali. Per Cristo nostro Signore.

ANTIFONA ALLA COMUNIONE 
“Questi è il mio Figlio prediletto; nel quale mi sono compiaciuto. Ascoltatelo”.

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE 
Per la partecipazione ai tuoi gloriosi misteri ti rendiamo fervide grazia, Signore, perché a noi ancora pellegrini sulla terra fai pregustare i beni del cielo. Per Cristo nostro Signore.

MEDITAZIONE 
Tutto nella vita di Gesù, Verbo incarnato, è pieno di significato. Cristo, se posso esprimermi così, è il grande sacramento della nuova legge. Che cos’è un sacramento? Nel senso ampio del termine, è il segno sensibile di una grazia interiore; si può dunque dire che Cristo è il grande sacramento di tutte le grazie che Dio ha dato all’umanità. Come ci dice l’apostolo san Giovanni, Cristo è venuto ad abitare in mezzo a noi come Figlio unigenito del Padre, “pieno di grazia e di verità“; ed aggiunge: “Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto e grazia su grazia”. Gesù Cristo ci concede tutte le grazie come Uomo-Dio, perché egli le ha meritate per noi, e il Padre eterno l’ha costituito unico pontefice e mediatore supremo. Egli ci concede queste grazie in tutti i suoi misteri. Ve l’ho detto: i misteri di Nostro Signore devono essere per noi oggetto di contemplazione, di ammirazione, di culto; essi devono anche essere come sacramenti che producono in noi, nella misura della nostra fede e del nostro amore, la grazia che è insita in loro. E ciò è vero per ognuno degli stati di Gesù, per ognuno dei suoi gesti. Poiché, se Cristo è sempre il Figlio di Dio, se in tutto ciò che egli dice e fa glorifica innanzi tutto suo Padre, egli non ci separa mai dal suo pensiero; a ciascuno dei suoi misteri egli abbina una grazia che deve aiutarci a riprodurre in noi i suoi tratti divini, per renderci simili a lui.
Dom MARMION


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Gibran
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Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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