Santa Messa Domenica 2 Ottobre 2011

LA PAROLA DI OGGI
2 ottobre 2011
Domenica
Ss. Angeli Custodi – XXVII tempo ordinario – (A) – III

PREGHIERA DEL MATTINO
Io so, Signore, che sono la tua vigna – non tutta, ma una parte di essa – e che tu mi assicuri la tua vita. L’hai detto tu stesso nel Vangelo: io sono un tralcio, ma un tralcio che vuole dare dei frutti e non diventare un ramo morto che servirà soltanto a bruciare. Il tralcio vive, cresce e si fortifica nella misura in cui è attaccato al tronco. Io vivo nella misura in cui sono nella tua grazia, in quella grazia che per generosità tu offri a ogni uomo senza che egli debba fare nulla per esserne degno. Che io possa non dimenticarlo mai. Che io sappia in questo giorno rispondere ai tuoi doni.

ANTIFONA D’INGRESSO
Tutte le cose sono in tuo potere, Signore, e nessuno può resistere al tuo volere. Tu hai fatto tutte le cose, il cielo e la terra e tutte le meraviglie che vi sono racchiuse; tu sei il Signore di tutto l’universo. (Est 4,17b)

COLLETTA
Padre giusto e misericordioso, che vegli incessantemente sulla tua Chiesa, non abbandonare la vigna che la tua destra ha piantato: continua a coltivarla e ad arricchirla di scelti germogli, perché innestata in Cristo, vera vite, porti frutti abbondanti di vita eterna. Per il nostro Signore Gesù Cristo…

PRIMA LETTURA (Is 5,1-7)
La vigna del Signore degli eserciti è la casa d’Israele.
Dal libro del profeta Isaia
Voglio cantare per il mio diletto il mio cantico d’amore per la sua vigna. Il mio diletto possedeva una vigna sopra un fertile colle. Egli l’aveva dissodata e sgombrata dai sassi e vi aveva piantato viti pregiate; in mezzo vi aveva costruito una torre e scavato anche un tino. Egli aspettò che producesse uva; essa produsse, invece, acini acerbi.
E ora, abitanti di Gerusalemme e uomini di Giuda, siate voi giudici fra me e la mia vigna. Che cosa dovevo fare ancora alla mia vigna che io non abbia fatto? Perché, mentre attendevo che producesse uva, essa ha prodotto acini acerbi?
Ora voglio farvi conoscere ciò che sto per fare alla mia vigna: toglierò la sua siepe e si trasformerà in pascolo; demolirò il suo muro di cinta e verrà calpestata. La renderò un deserto, non sarà potata né vangata e vi cresceranno rovi e pruni; alle nubi comanderò di non mandarvi la pioggia.
Ebbene, la vigna del Signore degli eserciti è la casa d’Israele; gli abitanti di Giuda sono la sua piantagione preferita. Egli si aspettava giustizia ed ecco spargimento di sangue, attendeva rettitudine ed ecco grida di oppressi.
Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 79)
R. La vigna del Signore è la casa d’Israele.
Hai sradicato una vite dall’Egitto,
hai scacciato le genti e l’hai trapiantata.
Ha esteso i suoi tralci fino al mare,
arrivavano al fiume i suoi germogli. R.
Perché hai aperto brecce nella sua cinta
e ne fa vendemmia ogni passante?
La devasta il cinghiale del bosco
e vi pascolano le bestie della campagna. R.
Dio degli eserciti, ritorna!
Guarda dal cielo e vedi
e visita questa vigna,
proteggi quello che la tua destra ha piantato,
il figlio dell’uomo che per te hai reso forte. R.
Da te mai più ci allontaneremo, f
acci rivivere e noi invocheremo il tuo nome.
Signore, Dio degli eserciti, fa’ che ritorniamo,
fa’ splendere il tuo volto e noi saremo salvi. R.

SECONDA LETTURA (Fil 4,6-9)
Mettete in pratica queste cose e il Dio della pace sarà con voi.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi
Fratelli, non angustiatevi per nulla, ma in ogni circostanza fate presenti a Dio le vostre richieste con preghiere, suppliche e ringraziamenti. E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesù.
In conclusione, fratelli, quello che è vero, quello che è nobile, quello che è giusto, quello che è puro, quello che è amabile, quello che è onorato, ciò che è virtù e ciò che merita lode, questo sia oggetto dei vostri pensieri. Le cose che avete imparato, ricevuto, ascoltato e veduto in me, mettetele in pratica. E il Dio della pace sarà con voi!
Parola di Dio.

CANTO AL VANGELO (Gv 15,16)
R. Alleluia, alleluia.
Io ho scelto voi, dice il Signore,
perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga.
R. Alleluia.

VANGELO (Mt 21,33-43)
Darà in affitto la vigna ad altri contadini.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Ascoltate un’altra parabola: c’era un uomo che possedeva un terreno e vi piantò una vigna. La circondò con una siepe, vi scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano.
Quando arrivò il tempo di raccogliere i frutti, mandò i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. Mandò di nuovo altri servi, più numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo.
Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: “Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua eredità!”. Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero.
Quando verrà dunque il padrone della vigna, che cosa farà a quei contadini?».
Gli risposero: «Quei malvagi, li farà morire miseramente e darà in affitto la vigna ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempo».
E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture: La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la pietra d’angolo; questo è stato fatto dal Signore ed è una meraviglia ai nostri occhi?
Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti».
Parola del Signore.

OMELIA
La parabola dei vignaioli omicidi è di un realismo tale che potremmo considerarla come una teologia della storia.
L’omicidio è l’apogeo di una infedeltà continua, che nasconde naturalmente ingratitudine. È la storia dell’umanità e quella di ogni uomo, con i nostri limiti, le nostre ingiustizie, la nostra avarizia, le nostre ambizioni. Noi reagiamo spesso così davanti al bene che riceviamo dai nostri simili. Noi agiamo spesso così davanti alla bontà di Dio.
Siamo dei cattivi amministratori, che cominciano commettendo il grave errore di credersi padroni del regno e il minimo potere ci disturba, anche quello di Dio, assoluto ma non dominatore. Noi non ci troviamo al posto che dovremmo occupare, e ci piacerebbe vietare l’ingresso nel regno a coloro che vogliono entrarci. L’atteggiamento di Dio differisce completamente dal nostro. Ci ama allo stesso modo; ma non tollera che i suoi figli non mangino il pane che egli offre loro e che per di più si ostinino ad impedire agli altri di mangiarlo. Noi ci sbagliamo in tutto. E proprio quando ci sentiremo più sicuri, verremo privati dei nostri doni, perché non possediamo, anche se lo crediamo, alcuna esclusività.
È necessario che scopriamo Cristo come pietra angolare dell’edificio in pietre vive che è la Chiesa, alla quale siamo stati introdotti con il battesimo. Cerchiamo con coraggio di produrre frutti per raggiungere il regno dei cieli.

PREGHIERA SULLE OFFERTE
Accogli, Signore, il sacrificio che tu stesso ci hai comandato d’offrirti e, mentre esercitiamo il nostro ufficio sacerdotale, compi in noi la tua opera di salvezza. Per Cristo nostro Signore.

ANTIFONA ALLA COMUNIONE
La pietra scartata dai costruttori è divenuta testata d’angolo. (Mt 21,42)

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
La comunione a questo sacramento sazi la nostra fame e sete di te, o Padre, e ci trasformi nel Cristo tuo Figlio. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

MEDITAZIONE
Fratelli, se noi vediamo nella vigna del Signore la Chiesa, il suo popolo fedele, secondo il profeta che ha detto: “La vigna del Signore è il popolo d’Israele”, cominceremo a comprendere che non è per nulla indegno per la Sposa essere incaricata di vegliare sulla vigna di Dio. Penso anche che per degli occhi attenti non sembrerà una prerogativa insignificante della Chiesa l’aver esteso i suoi confini su tutta la terra, alla vigna che sono le nazioni, a partire dal giorno in cui i figli di sua madre la cacciarono da Gerusalemme, con le loro nuove piante.
Intendo con questo la folla dei primi credenti, dei quali si dice che “avevano un cuor solo e un’anima sola” (At 4,32). Poiché la persecuzione non l’ha sradicata così brutalmente da non consentire che fosse piantata altrove, ed affidata ad altri vignaioli che, venuta la stagione, le hanno fatto fare dei frutti. Essa non è morta; ha cambiato terra; meglio, ha acquistato forza ed estensione, come la vigna benedetta del Signore. Fratelli, alzate dunque gli occhi e vedrete che “la sua ombra copre le montagne e i suoi rami i più alti cedri. Ha esteso i suoi tralci fino al mare e arrivano al fiume i suoi germogli” (Sal 80,11). Non è sorprendente: è l’edificio di Dio, il campo di Dio. È lui che la feconda, che la propaga, la taglia, la monda, affinché produca di più. Egli non lascerà senza cure una vigna che la sua mano destra ha piantato. Non abbandonerà una vigna i cui pampini sono gli apostoli, di cui il ceppo è Gesù Cristo, e di cui lui, il Padre, è vignaiolo. Piantata nella fede, essa affonda le sue radici nella carità; arata dall’obbedienza, concimata dalle lacrime del pentimento, innaffiata dalla parola dei predicatori, essa abbonda di un vino che ispira gioia, vino di ogni dolcezza, che dà autentica gioia al cuore dell’uomo.
Quanto a voi, figlie di Sion, consolatevi contemplando questo grande mistero! Non piangete! Aprite i vostri cuori a tutti gli uomini della terra!
SAN BERNARDO

 

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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