+ VANGELO (Gv 1,1-18)

Giovedì 31 dicembre 2015
VII giorno fra l’Ottava di Natale

+ VANGELO (Gv 1,1-18)
Il Verbo si fece Carne.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In principio era il Verbo,
e il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
Egli era, in principio, presso Dio:
tutto è stato fatto per mezzo di lui
e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
la luce splende nelle tenebre
e le tenebre non l’hanno vinta.
Venne un uomo mandato da Dio:
il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone
per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce,
ma doveva dare testimonianza alla luce.
Veniva nel mondo la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
Era nel mondo
e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;
eppure il mondo non lo ha riconosciuto.
Venne fra i suoi,
e i suoi non lo hanno accolto.
A quanti però lo hanno accolto
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
i quali, non da sangue
né da volere di carne
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi abbiamo contemplato la sua gloria,
gloria come del Figlio unigenito
che viene dal Padre,
pieno di grazia e di verità.
Giovanni gli dà testimonianza e proclama:
«Era di Lui che io dissi:
Colui che viene dopo di me
è avanti a me,
perché era prima di me».
Dalla sua pienezza
noi tutti abbiamo ricevuto:
grazia su grazia.
Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè,
la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.
Dio, nessuno lo ha mai visto:
il Figlio unigenito, che è Dio
ed è nel seno del Padre,
è lui che lo ha rivelato. Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
In Italia continuano gli scempi contro Gesù Bambino, a Pisa, alla scuola d’infanzia “Fabrizio De André” in via Parigi (Istituto Comprensivo Galilei), dalla canzone natalizia che comprendeva riferimenti a Lui, sono state cambiate le parole e così la canzone non è più religiosa. L’insoddisfazione, l’insuccesso sociale, l’avvilimento della vita di quanti operano questi disastri morali devono essere profondi. Preghiamo per loro.
Togliendo il Nome di Gesù Bambino dalla canzone natalizia e reinventando un nuovo testo deve renderli appagati, l’unica cosa che li soddisfa è l’odio verso la Chiesa e tutto ciò che si riferisce a Dio.
In loro c’è tanto odio, magari impulsivo, inconfessato, inespresso, celato, ma deve essere presente per tradire le nostre tradizioni cristiane e punire severamente i bambini cattolici desiderosi di cantare quella canzone con la presenza del Nome di Gesù e dedicandola a Lui.
Sono così ciechi da non vedere la punizione e l’emarginazione che arrecano ai bambini cattolici italiani per soddisfare l’irrazionalità travestita da uguaglianza. Gli ospiti che entrano nelle loro case senza una profonda amicizia, forse hanno il diritto di comandare oppure questi soggetti che insegnano nelle scuole permettono -sempre agli ospiti- di cambiare le abitudini delle loro famiglie?
Neanche una persona atea ma di buon senso che insegna in una scuola arriva ad eliminare da una canzone di Natale il Nome di Gesù. Per arrivare a tanto, oltre ad essere atei bisogna provare odio verso Dio e la Chiesa Cattolica. E si nascondono dietro la scusa dei bambini stranieri.
Un insegnante ateo ma intelligente non fa caso al Nome di Gesù perché suo compito è di far conoscere le tradizioni italiane.
È vero che i cattivi esempi arrivano anche dai Vescovi e dai Sacerdoti immersi nella mondanità che si oppone alla vita spirituale.
Nelle Filippine un Sacerdote durante la Santa Messa è salito su un hoverboard, che sarebbe un volopattino simile ad uno skateboard e ha iniziato a cantare volteggiando su è giù per la Chiesa, con i fedeli prima sorpresi e poi a battere le mani per lo spettacolo imprevisto. Già, si trattava di uno spettacolo (fuori programma) durante la Santa Messa… In Curia hanno visto il video ed è stato allontanato da quella parrocchia.
Non serve nascondere che in molti casi i cattolici vengono trascinati a comportamenti dannosi da coloro che invece dovrebbero eccellere in santità. Anche se non siamo Angeli, Dio ci chiama a diventare migliori, ogni giorno, dedicando la vita esclusivamente a Lui.
Siamo esseri umani e questo bisogna ricordarlo, un Sacerdote non è un robot, ma chi vuole e si impegna seriamente nella vita spirituale, riesce a controllare la propria volontà con facilità, perché grazie alle rinunce e alla pratica delle virtù si arriva a dominare l’istinto e a servire Gesù come vuole Lui.
Molti Sacerdoti che si impegnano così e rinunciano ai piaceri mondani, fanno tanto bene nel mondo. Diventano mediatori davanti a Dio.
Mentre si succedono scandali e molti cristiani vivono come pagani, Giovanni Battista oggi ci ricorda una Verità che è sottile ma intensa: “Era di Lui che io dissi: Colui che viene dopo di me è avanti a me, perché era prima di me”. Lo aveva detto questo ai suoi discepoli, una profezia che spiazza perché se Gesù si è presentato dopo di lui, come poteva essere prima di lui?
Era Dio eterno, esisteva da sempre e in Gesù si è reso visibile dopo la preparazione del popolo da parte di Giovanni Battista.
Abbiamo meditato il Prologo il giorno di Natale, oggi siamo chiamati a fare una valutazione complessiva e sincera dell’anno trascorso, e per fare questo occorre qualche ora. Possiamo dividerlo in due momenti, ma è indispensabile tirare oggi le somme del 2015. Il tempo a disposizione è breve. È una parte molto importante dei beni affidateci da Dio.
Questo è davvero il giorno propizio per fare un bilancio dell’anno trascorso, insieme ad alcuni propositi seri per il nuovo anno.
Questo è il momento opportuno per chiedere perdono a Gesù per ciò che abbiamo tralasciato di fare, per l’amore che è mancato.
Questo è un ottimo momento per ringraziare il Signore di tutti i suoi benefici che ci ha donato.
Fermiamoci a riflettere sul cammino spirituale compiuto nell’anno trascorso. Siamo contenti? Abbiamo corrisposto bene?
La nostra vita è un cammino pieno di tribolazioni e di consolazioni di Dio. Possediamo una vita nel tempo nella quale ora ci troviamo, e un’altra oltre il tempo, nell’eternità, verso cui ci portano i nostri passi. Il nostro futuro dipende dalle nostre scelte e le scelte maturano secondo la spiritualità che si possiede.
Oggi bisogna guardare al 2015 che si lascia, c’è molto da considerare, non perdiamo questo momento importante. Sono accaduti tanti avvenimenti ad ognuno, buoni e cattivi, che ci hanno giovato o ci hanno danneggiato.
Gli sbagli e i peccati commessi si devono rivedere recitando atti di contrizione, oltre la Confessione se necessaria. Bisogna considerarli per non ripeterli, valutarli come occasioni in cui ci si è allontanati da Gesù per l’impulsività disordinata.
Allo stesso tempo e soprattutto, oggi dobbiamo fare molti atti di ringraziamento per tutti i benefici ottenuti, molti sicuramente senza chiederli. Ringraziamo Dio per la sua bontà, questo è il tempo per meritare, questa vita ce ne offre di continuo l’occasione, e in questa vita possiamo meritare per l’altra.
Il tempo di cui ognuno di noi dispone non dura secoli, è breve dinanzi all’eternità, però è sufficiente per dire al Signore Gesù che Lo amiamo e che vogliamo portare a termine l’opera che Egli ci ha affidato.
Non tutto ciò che arriva alla mente è buono. Non tutti i pensieri arrivano da Gesù, occorre discernimento per capire.
La brevità del tempo è un richiamo pressante a sfruttarlo al massimo, con impegno, secondo la volontà di Dio. Il tempo sciupato inutilmente è perduto, solo con un grande amore possiamo recuperare il tempo, perché più si diventa migliori più il nostro amore a Gesù si purifica e perfeziona. Conta soprattutto con quale amore si serve Dio.
Una stessa preghiera recitata da due persone ha due atti di Fede diversi: ciò che conta più di una preghiera è il nostro amore a Gesù.
Lui è contento di noi? Abbiamo trascorso il 2015 seguendo la sua volontà? Abbiamo troppe volte abbandonato la croce, anche piccola?
Oggi possiamo fare buoni propositi per il nuovo anno e dobbiamo rivedere ogni giorno questi propositi nella meditazione, quando ci fermiamo e riflettiamo sulle cose di Dio. Non tralasciamo questi propositi, le virtù da praticare, sono queste a farci diventare migliori e a ottenerci anche le Grazie impossibili.
Gesù e la Madonna siano ogni giorno nel nostro cuore, nella nostra mente, nella nostra volontà. Riceveremo cento volte tanto.

P. S.= Ad ognuno di voi auguro di cuore un anno pieno di Grazie, di sana spiritualità e di santità. Pregate molto ogni giorno per me.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *