A LECCE L’ORCHESTRA DEI BAMBINI: LA MUSICA CON STRUMENTI GRATUITI PER TUTTI PER COMBATTERE IL DISAGIO E COME INCONTRO DI CULTURE.

 Un progetto didattico sperimentale con l’obiettivo ambizioso di usare la musica come strumento di stimolo dell’intelligenza, di educazione sociale e personale dei più piccoli, offrendo la precedenza alle situazioni di disagio socio-economico, disabilità, disturbi dell’apprendimento.

Al via da febbraio anche a Lecce un laboratorio per l’accesso libero e gratuito dei bambini ai benefici della musica. “MusicaInGioco” è un progetto didattico sperimentale che si sta avviando nella provincia di Lecce, dopo che si è sviluppato a macchia d’olio nella provincia di Bari, con l’obiettivo ambizioso di usare la musica come strumento di stimolo dell’intelligenza, di educazione sociale e personale dei più piccoli, offrendo la precedenza alle situazioni di disagio socio-economico, disabilità, disturbi dell’apprendimento. In tutta la Puglia sono circa 1.500 bambini tra i 7 e i 13 anni ai quali è stato donato loro lezioni e strumenti e l’opportunità di far parte dell’Orchestra regionale infantile. Il progetto della onlus si ispira al sistema creato in Venezuela da Josè Antonio Abreu, musicista ed ex ministro della cultura che nell’arco di un trentennio e con sovvenzioni pubbliche ha organizzato una rete d’istruzione musicale con 450 mila ragazzi, il 90% dei quali appartenenti a famiglie disagiate. Anche il progetto MusicaInGioco è stato finanziato nell’ambito del programma pugliese Bollenti Spiriti per le politiche giovanili 2014-2015 e porta avanti le proprie attività gratuite anche grazie agli sponsor, alle donazioni e all’azione volontaria di chi crede in questa missione.“Abbiamo cominciato nel 2010 ad Adelfia, comune dell’area metropolitana di Bari, segnalando il progetto ai servizi sociali e alle scuole, racconta Andrea Gargiulo, musicista, professore di formazione corale, direttore artistico della onlus. Con questo approccio pedagogico si parte dal fare e dalle motivazioni per arrivare al creare, in una interazione continua con il bambino e con attività varie tutte rapportate al gioco”. Dei circa 1.500 bambini che compongono l’orchestra regionale circa il 30% presenta disturbi dell’apprendimento tra cui dislessia, deficit di attenzione e iperattività, un altro 30% si trova in situazioni familiari di disagio socio-economico, il 10% invece presenta problematiche più complesse tra cui sindrome di Down e disturbi dello spettro autistico. In ogni caso, la musica è per tutti, e porta benefici a chiunque. “Tutti i bambini, quelli che presentano difficoltà specifiche o che sono spinti dalla semplice passione per la musica, cominciano il laboratorio senza alcuna formazione musicale pregressa. Fin dal primo giorno viene consegnato loro uno strumento, scelto insieme a loro stessi in base alla propensione, alle caratteristiche fisiche, alle abilità di ciascuno. Ogni lezione, una volta a settimana, è diversa dall’altra e gli stimoli arrivano da attività diverse tra cui percussioni, attività corale, improvvisazione creativa, giochi didattici”. Ciascun partecipante al laboratorio riceve in dono lo strumento scelto, che sarà restituito solo nel caso che si abbandoni il percorso. Fanno parte dell’Orchestra anche i circa 25 bambini di Lecce, promosso dalla base MusicaInGioco insieme alla Biblioteca interculturale del Salento, progetto nato nel 2015 dall’associazione Salento Crocevia. Valore aggiunto di questo nucleo leccese, commenta Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, associazione che persegue anche finalità di solidarietà sociale, è la presenza di bambini di culture diverse, grazie alla Biblioteca come punto di riferimento per l’incontro tra la comunità leccese e chi esprime altre culture. Responsabile della Biblioteca è l’avvocata Antonella De Blasio. Qualcuno dei bambini che ha cominciato le lezioni anni fa, adesso sta pensando di fare la professione del musicista, altri si stanno preparando ad essere tutor dei nuovi arrivati più piccoli.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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