Acqua Bene Comune Napoli.

 di Donato Mauriello 

Il comune di Napoli, prima città d’Italia a dare seguito all’esito referendario, ha portato a compimento il percorso di trasformazione della locale società per azioni, ARIN S.p.A., in Azienda Speciale, Acqua Bene Comune Napoli.

   In occasione delle giornate di mobilitazione nazionale per la gestione pubblica e partecipativa dell’acqua, contro la nuova tariffa dell’AEEG e per la piena attuazione dell’esito referendario indette dal Forum Italiano dei Movimenti per il 24 e 25 aprile, il Comitato Campano per la Gestione Pubblica dell’Acqua insieme a tutto il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua e in collaborazione con il Comune di Napoli e Acqua Bene Comune Napoli hanno promosso un incontro pubblico il 24 aprile 2013 con la partecipazione di sindaci e amministratori locali, dove hanno approfondito la praticabilità del percorso di ripubblicizzazione dell’acqua in Italia e le forme di partecipazione alla gestione del servizio idrico integrato.

   I rappresentanti delle organizzazioni della società civile, il missionario comboniano Alex Zanotelli, il sindaco di Napoli e i rappresentanti di alcuni comuni e istituzioni presenti hanno evidenziato l’importanza dell’acqua come fonte indispensabile della vita ma anche come elemento che coinvolge tutti gli altri settori, economici, sociale e politico, oggi, anche per avviare un nuovo percorso che porta all’attuazione della democrazia.

   Si è convenuto nel precisare il no all’acqua privata e no all’acqua pubblica, ma acqua bene comune, perciò la nuova società ABC Napoli.

   Apparentemente hanno lo stesso significato “acqua pubblica e acqua bene comune”, in realtà nella nuova definizione c’è il futuro, non è facilmente visibile, ma tra chi l’ha compreso c’è chi si è sacrificato e continuerà per farlo avverare, poi c’è chi come i rappresentanti di partiti politici e istituzioni che hanno cercato e cercano di ostacolarne il percorso perché hanno compreso che oltre alla perdita di benefici economici rischiano il loro potere con annessi privilegi che potrebbe essere annullato.

   Nel progetto dell’acqua bene comune di ABC Napoli, nel consiglio di amministrazione è prevista la partecipazione di semplici cittadini e rappresentanti di associazioni espressione della società civile anche per verificare che siano rispettati tutti i valori compresi  nella democrazia.

   Perciò, oggi, è molto importante che tutte le persone, indipendentemente dall’appartenenza politica e altre caratteristiche oggetto di differenzazione, partecipino e si attivino soprattutto a livello locale per far comprendere e far impegnare a perseguire l’attuazione del referendum del 2011 a partire dagli amministratori comunali.

   Un invito a riflettere che da una azione insignificante partita dall’acqua, può nascere il cambiamento desiderato di un futuro dignitoso in un ambiente più salubre per i nostri giovani. Tutto ciò è legato alla nostra partecipazione, all’impegno costante e assiduo nel tempo, nella gestione democratica partecipata dell’acqua, che, se riusciamo a far funzionare, si potrà estendere a tutte le attività legate  che subiscono l’irradiazione dell’acqua, coinvolgendo l’economia, il sociale, l’organizzazione delle istituzioni in Italia, Europa, Mondo.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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