Associazione “tutela allevamento bufala mediterranea”

Lettera ApertaDopo le estenuanti discussioni di questi giorni, dopo centinaia e centinaia di pagine lette sembrerebbe arrivato finalmente il momento per la Regione Campania di cominciare la redazione del nuovo “Piano per il controllo e l’eradicazione delle malattie infettive della bufala mediterranea”Siamo fermamente convinti che il nostro punto di partenza debba essere:• Regolamento delegato (UE) 2020/689 della Commissione europea che integra il Regolamento (UE) 2016/429 del Parlamento europeo per quanto riguarda le norme relative alla sorveglianza, ai programmi di eradicazione e allo status di indenne per determinate malattie quali la brucellosi, tubercolosi etc. • Legge n. 292/2002 “interventi urgenti per la tutela della bufala mediterranea italiana”• Piano suggerito dal Centro di referenza nazione di Teramo• Pareri e Sentenze giurisprudenziali che hanno negli anni proteso a favore dei principi sostenuti da sempre dagli allevatori e messo in discussione la metodica dei piani di eradicazione fino ad ora applicati. Questi stessi piani, purtroppo, hanno portato il comparto bufalino alla crisi in atto, sopprimendo più di 40.000 capi negli ultimi anni, con una percentuale di incidenza superiore al 15%. Un dato triste che è destinato a salire in quanto ogni giorno si aggiungono alla lista nuove aziende contagiate.Ad oggi però non abbiamo ancora letto nulla che potesse mettere gli esperti del settore a ragionare sui principi cardini del piano, non esiste una bozza del piano eradicazione della brucellosi e quale è il motivo? Che difficoltà ci sono rispetto all’applicazione precisa dei regolamenti europei e della legge n.292? Esiste qualcuno che ha letto le 130 pagine del regolamento delegato 689 per esempio?

Ci viene lo sconforto se solo pensiamo che tra le Istituzioni regionali ci sta chi semina panico tra gli allevatori sulla potenziale guerra che potrebbe nascere sulle diciture da applicare: “ufficialmente indenne con vaccino” e “ufficialmente indenne” al singolo allevamento piuttosto che all’area vasta regionale. Che senso avrebbe indicare, per il principio di estensione, come “Ufficialmente indenne con vaccino” un allevamento di una determinata provincia della Campania solo perché allevamenti di una zona ad alta incidenza di brucellosi hanno praticato i vaccini per salvaguardarsi dagli attacchi batterici? Bisogna salvaguardare i singoli allevamenti dall’azione di omologazione che si sta tentando di attuare da parte di alcune Istituzioni regionali.Ad oggi non risulta nessuna normativa italiana o europea che discrimini o vieti la commercializzazione dei prodotti derivati dalle lavorazioni di aziende zootecniche con la qualifica sanitaria “indenne con vaccino”.Auspichiamo che nella redazione del nuovo piano di eradicazione della brucellosi si tenga conto di pochi principi generali chiaramente definiti nei regolamenti, nei pareri e nelle leggi sopracitati:1.

Prevenzione2. Biosicurezza3. Formazione dimedici veterinari al fine dell’autocontrollo 4. Vaccinazione con controlli congiunti 5. Lotta alla vaccinazione fraudolenta6. Controllo diretto ed indiretto della fauna selvatica7. Ricerche epidemiologicheAlle Istituzioni regionali chiediamo di vigilare sulle questioni in oggetto nell’interesse ultimo sia dei consumatori che dei produttori e allevatori, sapendo sin dall’inizio che la legge non va interpretata ma applicata e le consuetudini “interpretative” di questi anni inevitabilmente hanno lasciato spazio alle speculazioni personalistiche e ai clientelismi beceri distruggendo probabilmente una delle poche forme di economie di eccellenza della Provincia di Caserta.E’ doveroso da parte vostra intervenire perentoriamente sulle vicende che stanno in questi giorni dilagando tra le province campane e in particolar modo in provincia di Caserta. Ricordiamo a tutti voi che per decenni le nostre terre sono state abbandonate dalle Istituzione rendendole ostaggio di economie criminali che hanno depauperato socialmente ed economicamente un popolo che nel frattempo ha resistito agli attacchi di ogni genere.Temiamo che chi da sempre ha negato possibilità di un vero cambiamento delle procedure dei piani di eradicazioni oggi può essere il vero rischio di tutto il comparto bufalino. Come fa La DOP a vantare un incremento della produzione di mozzarella del 30% a fronte dei 40.000 abbattimenti degli anni? Auspichiamo maggiori controlli sui dati relativi alla tracciabilità della filiera, che regolarmente gli allevatori aggiornano.Un appello alla politica e alle associazioni di categoria: non servono divisioni e prese di posizioni individualistiche, raggiungeremo l’obiettivo auspicato solo con l’unione di tutte le forze in campo! Non fateci sentire ancora una volta figli di un Dio minore!

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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