“Buon Natale e Felice Anno Nuovo”

Cari Amici,
da ogni dove, in questi giorni, fioccano gli auguri di “Buon Natale e Felice Anno Nuovo”, nel rispetto di antiche consuetudini ancorate a presupposti di speranza. L’auspicio di un futuro migliore è una vera medicina per lo spirito: da sempre, per la maggioranza delle persone, le generose illusioni soppiantano le negazioni preconcette. Per fortuna, viene da aggiungere, perché se così non fosse l’umanità impazzirebbe.
Ciascuno di voi, però, per meriti culturali e non solo, non fa parte di quella maggioranza ed è in grado di reggere il peso degli eventi, fronteggiandoli senza nascondere la testa nella sabbia. Abiurando ogni forma di ipocrisia, pertanto, sostituiamo il Buon Natale e Felice Anno Nuovo con “Stringiamci a coorte”, anche solo idealmente, inducendo chi possa davvero farlo a non indugiare. Non si può essere felici mentre in Ucraina stanno combattendo e morendo “anche” per difendere la nostra libertà; non si può essere felici mentre ciò che accade in Medio Oriente lacera il cuore, soprattutto per la stupida faziosità di chi sciorina sciocchezze dal proprio comodo salotto o dagli studi televisivi, manifestando solo la mancanza di una visione d’insieme realistica; non si può essere felici mentre si vede il mondo intero scivolare verso derive incontrollabili.
L’augurio più sincero che sento di porgere a tutti voi, pertanto, con l’approssimarsi delle feste di fine anno, è di non derogare dai nostri doveri, anteponendoli con fermezza a qualsiasi altra cosa. Prendiamo per mano soprattutto i giovani e cerchiamo di riportarli sulla retta via, perché a frotte si stanno incamminando, come zombi, lungo i sentieri della perdizione.
Centosessantotto anni fa altri giovani non esitarono ad accorrere in quelle terre non lontane per combattere contro i bisnonni di chi oggi vuole pervicacemente spostare all’indietro le lancette dell’orologio. Oggi l’Occidente prova a tacitarsi la coscienza con aiuti a distanza, per giunta largamente insufficienti, ed è il cinismo egoistico che s’impone ad ogni latitudine. Si cena serenamente mentre la TV ci vomita addosso, impietose, immagini tragiche che dovrebbero sconvolgerci. Tollerare l’intollerabile è qualcosa che degrada l’essere umano. Alla lunga, poi, inevitabilmente se ne pagheranno le conseguenze, in un modo o nell’altro.
Spieghiamole bene queste cose e comportiamoci di conseguenza, difendendo con fermezza e determinazione quei valori che realmente possano consentire a ciascuno di definirsi un vero Uomo e non un burattino dei teatrini per bambini che recita una parte, per giunta senza nemmeno doverla imparare a memoria.
Un abbraccio affettuoso a tutti
Lino