Cancello Arnone. La protezione civile parte per servizio d’ordine alla beatificazione di sua Santità Giovanni Paolo II.
                       di Pasquale Leggiero.
Domani primo maggio, ci sarà in Roma, a piazza San Pietro, la beatificazione ufficiale di Giovanni Paolo II. Diciamo beatificazione ufficiale perché per i fedeli è già Santo, ma è giusto che la chiesa faccia il suo percorso. Per dovere di cronaca dobbiamo anche dire che Giovanni Paolo II è stato esonerato dai cinque anni previsti per far partire il processo di beatificazione e cosi come abbiamo ascoltato dai media erano più di 1000 anni che un papa non proclamava beato il suo immediato predecessore. Domani a piazza San Pietro, oltre a sua Santità Benedetto XVI, i cardinali e tutte le autorità religiose ci saranno anche migliaia di fedeli. Ovviamente ove c’è gente ci deve essere anche servizio d’ordine e cosi con le tante forze dell’ordine vi saranno anche volontari di protezione civile. Naturalmente a dare manforte saranno anche i volontari dell’associazione nazionale vigili del fuoco in congedo e tra le tante delegazioni ci sarà anche la cellula cancellese presieduta da Giovanni Di Gennaro. Anche nel 2005 al giorno dei funerali di Giovanni Paolo II ci fù l’associazione nazionale vigili del fuoco in congedo. A tal proposito riportiamo un intervista de il messaggero di domenica 16 gennaio 2011, fatta al presidente nazionale dell’associazione Girolamo Balistreri. Non possiamo fare altro che augurare a tutti buone cose, fedeli e volontari. Benedetto XVI dice: “Per la gioia di Cristo risorto andiamo avanti”. Noi concludiamo con la storica frase di Giovanni Paolo II:” Non abbiate paura aprite le porte a Cristo”.  Â
Il Messaggero – Domenica 16 Gennaio 2011
«Facevo defluire le persone da uno dei lati di piazza San Pietro, ci unimmo
in un abbraccio, volontari e pellegrini, quando vedemmo uscire il feretro
del Pontefice». Professionalità ed emozione nelle parole di Girolamo
Balistreri, presidente dell’Associazione nazionale vigili del fuoco in
congedo (Anvvfc), presente con i suoi 5mila volontari il giorno dei
funerali di Papa Giovanni Paolo II. Ci sarà anche lui il 1° maggio ad
assistere i pellegrini. «Organizzeremo i flussi delle persone che vorranno
raggiungere piazza San Pietro, distribuiremo acqua, daremo ogni forma di
assistenza necessaria» dice Balistreri. L’Anvvfc per il suo operato durante
la morte del Pontefice, ha ricevuto un encomio da parte della Protezione
civile. Balistreri, ex dirigente della direzione regionale del Lazio dei vigili
del fuoco, racconta l’impegno dei volontari, fondamentali soprattutto nel
dirigere la folla. E dà dei consigli ai pellegrini: «Durante il passaggio nei
cosiddetti corridoi, vie predefinite per il deflusso, non bisogna mai
fermarsi, al gente che si trova dietro continua a camminare provocando
una pressione difficile da gestire». «Bisogna inoltre – aggiunge Balistreri –
chiedere subito agli addetti quali sono le vie di fuga in caso di pericolo».
Molte furono le persone assistite, colte da attacchi di panico.
I volontari, coordinati dalla Protezione civile, saranno pronti a fornire
informazioni su come raggiungere piazza San Pietro, dirigeranno il flusso
di persone all’interno delle stazioni della metropolitana e nei maxiparcheggi
che verranno organizzati. Tra loro ci sarà anche, Carlo Bottoni,
52 anni, romano, rappresentante nella vita di tutti i giorni, volontario
dell’associazione da anni. Anche lui ha assistito i pellegrini nel 2005.
«Prima in Vaticano, poi alle stazioni Anagnina e Laurentina» racconta.
Bottoni ricorda «soprattutto la serenità di migliaia di persone che avevano
affrontato un lunghissimo viaggio e che in modo composto camminavano
per chilometri pur di raggiungere il Vaticano». «Ho conosciuto gente
straordinaria – racconta – abbiamo condiviso momenti stupendi insieme». Il
volontario ricorda anche «le migliaia di pellegrini arrivati dalla Polonia
che volevano raggiungere San Pietro, anche se la piazza oramai era
interdetta». Piazza San Pietro infatti era divenuta inaccessibile già 2 giorni
prima dei funerali, stracolma di pellegrini. «Ma loro volevano esserci –
dice Bottone – e in tutti i modi gli abbiamo offerto assistenza». Anche
condividendo un pasto e un cuscino.
L. Bog.