Cancello ed Arnone-Civichismo,causa o effetto? Riflessioni

 

Municipio Cancello Arnone

di Mattia Branco

Vogliamo partecipare alla discussione che ha innescato il Direttore di Informare Elio Romano, facendo alcune osservazione di carattere personale, avendo vissuto sulla mia pelle una esperienza personale che ha lasciato il segno nella mia vita. Nel mio paese,forse come in tanti altri le liste civiche hanno fatto la storia locale. Si sono alternate Amministrazione che hanno avuto una lunga vita come quella di Sindaco Avv. Giuseppe Branco a quelle di media e breve durata. Comincia la mia esperienza amministrativa andando all’opposizione nel 1975 quando ebbe la meglio una lista di destra capeggiata da Franco Di Pasquale con il MSI, la stessa lista non ebbe una lunga vita, non certamente per motivi politici,ma a causa di discordie personali interne allo stesso partito. Nel 1978 si andò alle elezioni con la presenza sia di lista di colore che liste civiche. Ma il condizionamento della sopravvivenza delle stesse amministrazione era sempre dovuto al carattere e alle personalità dei presenti in lista. All’epoca per motivi strategici si era abituati a mettere in lista candidati di poche pretese, così il Sindaco eletto con poche mosse riusciva a non farsi condizionare più di tanto. In questa competizione del 1978 entrai in giunta quale assessore allo sport e turismo, fù una compagine che lavorò bene e diede i suoi frutti perché si riuscì fino ad certo punto a trovare un affiatamento e una distinzione autonoma di funzioni tale che ognuno nel suo settore riusciva a dare il meglio delle sue qualità. Certamente ero giovane e crescevo con l’aspirazione di fare carriera, ma questo certamente non faceva piacere all’allora Sindaco che vedeva in me un minaccia per il suo posto, e come infatti con alcune mosse fui messo in difficoltà ed in cattiva luce, tale che nel 1983 ebbi una sonante ma edificante sconfitta con la lista civica che fu la genesi di una lista di colore Democratica Cristiana nel 1988 che si aggiudicò la vittoria ed io come capo lista diventai sindaco del mio paese solo per circa due anni. La mia non fu vera vittoria, ma una vittoria che mi costò, a causa di tante incomprensioni ed odio fra vari personaggi, la messa in minoranza da parte dei miei stessi amici di cordata che scelsero di cambiare il sindaco. Questo era il vero “Tallone di Achille”, come dice il collega Raffaele Raimondo.Quel sistema elettorale con la possibilità di cambiare il sindaco era veramente il punto debole delle amministrazioni che all’epoca con  molta facilità cadevano a catena creando non poche difficoltà ai paesi che si vedevano interrompere la gestione politica amministrativa del paese. Ma alla base di queste crisi, oltre al sistema elettorale era sempre preminente il personalismo che purtroppo primeggiava e primeggia sulla vera politica. Oggi effettivamente con l’elezioni diretta del sindaco le amministrazioni sono più solide. Tutti vogliono rimanere attaccati alle proprie poltrone e sanno che sfiduciando il sindaco che non và bene si và tutti a casa e quindi si sopporta rinunciando spesso a dichiarare la sfiducia al sindaco non all’altezza del compito affidatogli, rendendolo sempre più forte e a volte anche arrogante e prepotente, tanto lui pensa “Qui comando io”.A Cancello ed Arnone è proprio da quel 1988 che non vince una lista di colore e così ogni sindaco ha vestito il colore che gli ha fatto comodo, ma non sempre questo ha pagato e paga, ma forse questa è anche la conseguenza della Politica Nazionale che dopo “Tangentopoli” non ha avuto più una vera identità.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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