CAPUA: A MONSIGNOR RAFFAELE NOGARO SABATO 18 IL “PREMIO PALASCIANO”

Ancora una felice scelta del prestigioso sodalizio presieduto dal noto chirurgo Antonio Citarella

CAPUA: A MONSIGNOR RAFFAELE NOGARO SABATO 18 IL “PREMIO PALASCIANO”

 

CITARELLA-Dr_-Antonio-

CITARELLA-Dr_-Antonio-

Mons. Raffaele Nogaro

Mons. Raffaele Nogaro

         …Mutuando in positivo: “Quanto non fecero i barbari, fecero i Barberini”

 

(Raffaele Raimondo)

La notizia del conferimento (alle ore 10 di sabato 18 ottobre nella sala delle lauree della Facoltà di Economia al Corso Gran Priorato di Malta) del “Premio Palasciano” all’amatissimo vescovo emerito di Caserta, mons. Raffaele Nogàro, è di quelle che fanno immediatamente mutuare, in positivo, quel vecchio aforisma: “Quanto non distrussero i barbari, distrussero i Barberini”. Eh sì, giacché davvero “ciò che non seppero/vollero costruire i sindaci di Caserta …e dintorni, nel momento in cui il coraggioso eppur dolcissimo prelato concluse il suo tempo istituzionale al vertice della diocesi di cui fa parte il capoluogo di provincia, lo han fatto ‘alcuni’ eredi politici, ma soprattutto l’han realizzato – in termini di gratitudine esplicita-pronunciata-sussurrata, associazioni, enti socio-culturali – persone di “buona volontà”, semplici sacerdoti e cittadini di buona penna come Pasquale Sarnelli (il cui articolo del luglio scorso, UNA CITTADINANZA PER NOGARO, resta pietra miliare nel dibattito sui “pastori” vecchi e nuovi, tollerati od osannati, delle Chiese di Terra di Lavoro, compreso -s’intende- il pastor Traettino che a Caserta ha …di fatto donato la santa visita di Sua Santità Papa Francesco).

Dunque, riletti i nomi dei celebri personaggi che già hanno ricevuto l’alto riconoscimento nella città federiciana, ancora una felice scelta del prestigioso sodalizio intitolato al precursore della Croce Rossa, Ferdinando Palasciano, e guidato con grande autorevolezza da un chirurgo di chiara fama, Antonio Citarella (che comunque s’avvale di uno staff dirigenziale di prim’ordine). Essi, appunto, hanno anticipato che le motivazioni che hanno consentito quest’anno di individuare “nell’alto prelato il destinatario del Premio, sono da rinvenirsi nell’impegno profuso a favore della comunità casertana, a tutela e difesa della dignità dell’essere umano, dei soggetti deboli della società come i meno abbienti ed i malati, e nella costante ricerca della Pace sociale attraverso il dialogo continuo, la comprensione, il servizio”. Espressioni pregne di verità e, peraltro, ridotte all’essenziale “secolare”, perché, salendo un solo gradino in più, si tradurrebbero in versanti religiosi, ecclesiali e teologici di enorme portata. Ricordiamo, infatti, che una volta, nel 1997, a Parigi, durante una delle Giornate Mondiali della Gioventù (GMG) volute dal Papa “venuto da lontano”, un signore emiliano, scoprendoci casertani, ci disse: “Voi là avete un uomo di Dio!”. Mai appellativo più adeguato abbiamo da allora sentito sul vescovo Nogaro, anch’egli venuto, prima a Sessa e poi a Caserta, …da lontano, alias dal Nord-Est italiano, quello che, dopotutto, ha partorito la Lega di Bossi. E non è stato almeno, a Caserta, mai interamente accolto dai tutti i suoi fratelli, sicché egli è stato ed è tuttora amato molto meno di quanto “perdutamente” ama, alla sequela di Gesù Cristo, figlio del Creatore del mondo che dovremmo ringraziar da mane a sera (noi cristiani). Ma noi, “fuer unsere Schuld” ovvero per fragilità umana perdonata e perfino sublimata dalla “divina Carità”, troppo spesso non riamiamo Dio e sovente non abbiamo amato neanche il nostro pastore Nogàro. Pecorelle smarrite, egli è venuto a trovarci. Di qualsiasi “colore”, egli, sì, ci ha accolti. Stupidi sedicenti padroni, lo abbiamo visto nostro servo sempre sorridente. E allora il “Premio Palasciano” al vescovo emerito dal sorriso perennemente sincero assume il valore di un pegno da sciogliere, di un “debituccio da estinguere in vita” che sottoscriviamo in tanti col presidente Citarella.

Puntualissimo pure l’abbinamento, nella medesima mattinata, col Premio Speciale al famoso Salvatore Auricchio, professore emerito di Pediatria generale e specialistica presso la “Federico II”, per la sua lunghissima “attenzione medico-filantropica”. Prestata a chi? Ad innumerevoli bambini! “Fede e scienza”, divino ed umano insieme sabato 18, “il vecchio e il bambino” di Guccini. Auricchio, vegliardo amabile, e Nogaro, forse di pari età, ma tenero, sempre, come un bambino…

 

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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