CAPUA: SI INAUGURA L’ELMO DI ARTURO CASANOVA

Venerdì 27 maggio “artistica” conclusione del doppio mandato amministrativo del sindaco Carmine Antropoli CAPUA: SI INAUGURA L’ELMO DI ARTURO CASANOVA
L’opera dell’artista casertano, residente a Capua, è stata esposta alla Biennale di Venezia nel 2011

CAPUA (Raffaele Raimondo) – “Artistica” conclusione del doppio mandato amministrativo del dott. Carmine Antropoli, sindaco della città federiciana: infatti, alle ore 20 di venerdì 27 maggio in Piazza Umberto I, sarà inaugurata l’installazione dell’Elmo, opera monumentale dell’artista Arturo Casanova, casertano d’origine e cittadino capuano. La giunta guidata dal valente chirurgo oncologo, al termine della sua gestione municipale, lascerà così un “segno” duraturo peraltro fortemente voluto dall’assessore alla cultura Jolanda Capriglione, docente universitaria che, col sindaco Antropoli e la rappresentanza di Work in Progress, ha tenuto, nella mattinata di mercoledì 25 presso la “regale” sede dell’Ept in Caserta, una conferenza-stampa di presentazione dell’evento coordinata dalla giornalista Beatrice Crisci. Un “segno” che fa da perno del progetto Cosmo 16 concepito per valorizzare il “nuovo spazio funzionale della città” individuato appunto nella suddetta piazza che, secondo notizie già diffuse dal 2012, dovrà sempre più corrispondere ad “un’area di servizi” nella quale, intanto, è stato già realizzato “un parcheggio multipiano che si offre, per la sua strategica posizione e per la geometria dello spazio, a fungere da nodo di supporto del complesso di attività pubbliche collettive, il commercio” e gli uffici presenti nelle mura del limitrofo nucleo storico urbano. Ebbene, in questo “vasto spazio di circa 6000 mq” è stato rimontato nei giorni scorsi, fra lo stupore dei non informati, l’Elmo casanoviano, nato nella fonderia nolana Del Giudice e già esposto “alla Biennale di Venezia nel 2011 proprio sul prato antistante il Padiglione Italia a ben rappresentare i centocinquanta anni dell’Unità” italiana.
Dell’opera (che raggiunge i 9 metri di altezza per 6 di diametro, presentandosi con un’inclinazione di 16Ëš dell’asse rispetto al piano di appoggio e formata da quasi 150 placche bronzee saldate insieme, per un peso complessivo di circa 15 tonnellate) è stato scritto, in quella circostanza “battesimale”, che esprime “ una visione apertamente meridionale e uno spirito fortemente innovativo”. V’è da evidenziare, in necessaria aggiunta, che essa vuole simboleggiare l’elmo di Ettore Fieramosca, il capuano eroe della celebre Disfida di Barletta disputatasi nel 1503. Inoltre, come ebbe a rivelare Lidia Luberto in un articolo del 2011, val la pena di riscoprire che “tutto cominciò nel 2007, quando, in occasione del 504esimo anniversario della Disfida di Barletta, Architempo ristampò il romanzo «Ettore Fieramosca» di Massimo D’Azeglio, commissionando la copertina all’artista Casanova raffigurante, appunto, l’elmo. Partendo da quella immagine nacque l’idea di realizzare con lo studio di progettazione architettonica Segmento A di Caserta (Giovanni Palmiero, Alessia Fratta e Massimiliano Palmiero) il «Fieramosca info-point monument», una scultura/architettura che fosse punto informativo per i turisti. Il progetto, donato al Comune di Capua, è stato fortemente sostenuto dal sindaco Carmine Antropoli. La sfida è stata raccolta dalla società Capua Multipark di Antonio e Nicola Piccolo, che hanno creduto finanziato l’intero progetto”.

L’Elmo non sarebbe, quindi, un semplice seppur gigantesco casco, bensì una “casa pensante” nel bel mezzo di “uno spazio polifunzionale al servizio della città e del viaggiatore”. Un supporto insomma finalizzato, nella immaginazione costruttiva degli ideatori, allo sviluppo del turismo, finora davvero assai debole al cospetto delle enormi potenzialità capuane. A qualcuno piace perfino pensare che l’Elmo ormai “si erge come una sentinella pensosa a difesa del territorio”. Che non s’arrabbi, per carità, il dirimpettaio Pirotecnico che produce munizioni fin dai tempi dei re!

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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