CAPUA. STRAORDINARIO SUCCESSO AL TEATRO ‘RICCIARDI’ PER IL ‘SICUREZZA-DAY’ PROPOSTO DALL’INAIL E MESSO IN SCENA DALLA COMPAGNIA TEATRALE DEGLI “StraFatti”. CON LA RAPPRESENTAZIONE “A.A.A:.P.P.P. OFFRESI”.

Funzionari INAIL

da sx Cangiano,Valletta,Antropoli,Don Peppino Centore

di Paolo Pozzuoli

Attori

Massiccia la presenza, coinvolgente la partecipazione, unanimi i consensi al “Sicurezza-Day” che l’INAIL, rappresentato in Terra di Lavoro dal dr. Alfonso Cangiano, dirigente dai record difficilmente superabili, ha manifestato l’altra mattina presso il Teatro Ricciardi, in Capua, elevata a Città simbolo, con la rappresentazione “A.A.A.: P.P.P. OFFRESI”, testo di Marilena Bologna che ne ha curato anche la regia, portata in scena dal cast di attori, Luigi Bologna, Antonella Giliberti, Luca Sorbo, Ernesto Trulio, de ‘La Compagnia degli StraFatti’.

La rappresentazione è stata anche la ‘prima’ per Alfonso Cangiano, mai visto – neanche in alcune vigilie estremamente importanti – così contratto, teso come una corda di violino. La tensione è stata infine totalmente stemperata quando ha notato il parterre gremito e buona parte del loggione occupata, le significative presenze del sindaco, dr. Carmine Antropoli, di don Peppino Centore, poeta, scrittore, poliautore, ‘la storia vivente di Capua’, di Stefania Cecere, orfana di Giuseppe, caduto sul lavoro proprio a Capua pochi mesi or sono, assieme ad altri due operai, ed alle prime battute degli attori appena entrati sul palcoscenico (… ed infine, pienamente soddisfatto, sprizzava soddisfazione da tutti i pori, una soddisfazione alimentata  dall’entusiastico commento espresso per strada dagli alunni che, in fila per due, rientravano nelle loro scuole, “E. Fieramosca” e “Pier delle Vigne”, ai cui dirigenti e docenti, di indiscussa professionalità, va tributato un doveroso ringraziamento per aver contribuito ad accompagnare gli alunni, destinatari privilegiati dell’importante messaggio scaturente dalla rappresentazione teatrale).  

Il rag. Pasquale Della Valle, responsabile del progetto prevenzione della sede provinciale dell’INAIL, ha anticipato lo spettacolo salutando e ringraziando i presenti, illustrando da par suo i compiti dell’Istituto assicuratore di appartenenza, tratteggiando sinteticamente – senza soffermarsi sul fine, di elevato spessore educativo, pedagogico, etico, morale, sociale – la rappresentazione teatrale cui ci si apprestava ad assistere, invitando sul palco, le personalità presenti.

Il sindaco, Carmine Antropoli, nel sottolineare come sia ‘importante la sicurezza sui luoghi di lavoro e soprattutto che un papà lavori con la necessaria serenità per poter poi tornare tranquillamente a casa; non è possibile rischiare per pochi centesimi; dall’imprudenza di uno può derivare un danno ad un altro; è assurdo che un papà non rientri perché vittima di un infortunio sul lavoro’, ha concluso evidenziando ‘la bontà della manifestazione e della rappresentazione, convinto che rimarrà bene impressa nelle vostre menti’.

Don Peppino Centore ha espresso la sua gioia per la ‘felice opportunità che mi permette di volgere lo sguardo sui fiori di un bellissimo prato e di rivedere qualche mia alunna in veste di insegnante; questo incontro è  importante perché non abbiano a verificarsi infortuni nemmeno nelle classi’. Quindi, ha recitato una sua meravigliosa poesia dal titolo ‘Cotesta età fiorita’.

“A Capua in modo simbolico” – ha esordito Alfonso Cangiano – “dopo l’ampia eco dovuta alla morte di 3 operai e di un altro nei giorni seguenti”. Quindi ha continuato ricordando “l’importanza, la necessità di indossare sui luoghi di lavoro i mezzi di protezione individuali, garanti di salute e sicurezza; è la mancanza di cultura della sicurezza che provoca eventi mortali; le morti sul lavoro sono una tristezza per la società e per la famiglia e non accadono per fatalità, sfortuna, ecc.; l’INAIL, facendo proprio il pensiero ‘parlare il linguaggio della vita comune, chiaro perché tutti possano capire’ del filosofo Ludwig Joseph Johann Wittgenstein, estroverso, ingegnoso, bizzarro, eccentrico, ha detto a chiare lettere di volersi interessare della persona prima che possa accadere un infortunio che non è mai figlio della fatalità, della sfortuna, dell’imprevisto”.

Stefania Cecere ha chiuso la serie degli interventi evidenziando ‘nel gioco (… lo spettacolo, una rappresentazione in chiave moderna delle favole di Esopo e Fedro teatrale, un sottile, ilare componimento il cui fine ultimo – una stoccata secca – valido più di una speciale lezione di etica, prezioso da farne tesoro) abbiamo visto la realtà; è importante far valere i propri diritti; andate a casa e, fino a quando avete i vostri genitori, abbracciateli forte, forte; mio padre era il mio grande amore e l’ho perso perché altri non hanno fatto il proprio dovere’.

 

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *