CASAGIOVE – PD, a Natale cancelli chiusi al cimitero, proteste dei cittadini

 

 

di Nunzio De Pinto

La chiusura del Cimitero di Casagiove lo scorso giorno di Natale è stata annunciata, a chi è ormai giunto ai cancelli sbarrati, con in mano un mazzo di fiori, solo da un foglio formato A4 stampato con parsimonia di inchiostro e contenuto in una cartellina di plastica trasparente. “Con un avviso su un foglio” – denunzia il locale circolo del Partito Democratico – “si è cancellato di colpo una tradizione mai interrotta, si è mostrata una rara insensibilità nei confronti di tanti che sono rimasti lì, basiti, davanti all’ingresso occluso, incerti e increduli, alcuni venuti da lontano, con bambini in attesa di salutare i nonni che sono andati, tutti impossibilitati all’accesso alle tombe. Il Natale” – hanno aggiunto i vertici cittadini del PD – “è l’unica festa cristiana che il consumismo non è riuscito a svuotare totalmente. In quel giorno, che conserva una sua magia, gli affetti diventano prioritari, i legami sono rafforzati dai ricordi e, in un mondo in tempesta, chi ci ha preceduto nella morte  rimane vivo dentro di noi a fare da ancoraggio con la storia individuale e quella collettiva della comunità. In tanti hanno protestato” – sottolineano i democratici casagiovesi ai quali molti si sono rivolti – “qualcuno non propriamente facendosi imprestare frasi dalla letteratura o dalla poesia, altri hanno dovuto andare, tornare alle loro residenze lontane, riportandosi indietro i fiori ed il magone per non aver potuto rispondere a una esigenza interiore e non aver adempiuto all’impegno assunto, con se e con la memoria del proprio caro, di essere lì, a Natale, a pregare, a meditare, a rispettare, a recuperar memoria, a riposare un attimo dall’”andar sempre fuggendo di gente in gente” seduti su una tomba. Della protesta, forte e incredula, siamo stati oggetto” – hanno denunziato dal PD – “Abbiamo avvertito lo stesso disagio, con quelle persone lasciate davanti ad un cancello, senza adeguato preavviso che ben altro avrebbe richiesto che l’insulso foglio all’ingresso del cimitero, visto che andava ad interrompersi una tradizione, che mai aveva conosciuto eccezioni. Abbiamo avvertito  una sensazione fredda e triste, quella che accompagna tutte le cose che indicano segnali brutti che non vorremmo mai intercettare; segnali che ci dicono che anche in quest’occasione i nostri valori hanno perso un pezzo, erosi dell’ottusità della burocrazia e la colpevole distrazione  di chi è deputato a rappresentare il comune sentire della città. A quanti sono stati davanti a quell’ingresso chiuso, la mattina di Natale” – hanno concluso – “noi chiediamo scusa a nome della città, che noi non vorremmo mai mostrasse porte sbarrate, ma solo cuori aperti”.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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