Caserta: città dell’arte e della conoscenza – Lettera aperta ai candidati sindaci

 

Palazzo Reale Cascata

In occasione della giornata mondiale del teatro, il 27 marzo a Caserta si svolgerà  una giornata di mobilitazione con una manifestazione di protesta del mondo artistico e culturale contro i tagli al FUS (Fondo Unico per lo spettacolo), che viene polverizzato dal governo italiano. L’iniziativa è promossa da Officina Teatro. Il tema della giornata di lotta è abbastanza eloquente: “RE-FUS: il teatro scende in piazza e in beffa ai tagli …. regala”. Saranno protagonisti gli artisti provenienti da tutta Italia, i giovani studenti ed allievi dei laboratori, al cui fianco saranno anche i lavoratori e le organizzazioni sociali. Intorno a questa iniziativa si può creare un rinnovato spirito di collaborazione da parte della ricca rete del mondo del teatro (come il Teatro Civico 14, la Bottega del Teatro, La Mansarda, il Teatro Caserta Città di Pace fino a tutti gli altri gruppi emergenti sul territorio) e degli artisti casertani per realizzare un progetto comune.

Questa manifestazione sarà preceduta il 23 marzo da una assemblea provinciale dei precari, organizzata al Liceo Manzoni per protestare contro i pesanti tagli alla scuola pubblica.

Potrà essere una bella occasione per fare scendere in campo e per chiamare ad indignarsi i cittadini e la parte migliore della nostra società non solo per le sciagurate politiche dei tagli adottate dal governo e dalle istituzioni regionali in settori strategici come quelli della cultura e dello stato sociale; ma ancora di più per lo stato pietoso in cui versano i luoghi deputati a produrre cultura e sapere a Caserta. Basta vedere la chiusura per inagibilità dell’unica biblioteca pubblica della città capoluogo, a cui si affianca la mancata riorganizzazione di quella dell’Ente Camerale come luogo del “sapere economico” di Terra di Lavoro. Non parliamo dell’uso elitario e privatistico del Teatro Comunale per il quale si paventa un nuovo quanto discutibile concorso per la direzione artistica, in modo burocratico, senza alcun coinvolgimento delle migliori risorse culturali e artistiche della città.

A fronte di questa situazione critica, va detto che negli ultimi mesi a Caserta (come anche in altre città della provincia) vi è stato un fervore di iniziative ed eventi culturali: dai tanti incontri della piazza del sapere alla Feltrinelli (ed anche in altre librerie come Giunti, Ex Libris a Capua, Ti con Zero a S. Nicola la Strada), a quelli sulla storia di Caserta – dalla ricerca dell’identità perduta fino alle più recenti iniziative sul Risorgimento.

Nel contempo anche da parte del mondo dell’associazionismo e del volontariato (laico e cattolico) si registra una molteplicità di attività sulle tematiche della promozione e dell’apprendimento permanente, in un’ottica di forte integrazione e di rete verso una politica della cultura come coesione sociale, di affermazione dei diritti fondamentali delle persone e dei cittadini.

Da qui può nascere una nuova sfida nei confronti di una classe dirigente che si mostra ancora in ritardo ed inadeguata ad affrontare i temi della conoscenza e dell’innovazione, delle competenze per lo sviluppo locale e delle migliori energie – si pensi alla creatività di tanti giovani talenti e scrittori che stanno emergendo.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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