Caserta, lavoro assicurato
Esercito, un futuro sicuro per diverse migliaia di volontari in ferma quadriennale
di Nunzio De Pinto
CASERTA – Il 2010 è iniziato nei migliori dei modi per diverse migliaia di giovani arruolati nelle tre FF.AA. Infatti, con apposito decreto a firma del Ministro della Difesa, On. Ignazio La Russa, è stato stabilito che “… per l’anno 2010, il 100 per cento dei posti disponibili nei ruoli dei volontari di truppa in servizio permanente dell’Esercito, della Marina e dell’Aeronautica, è riservato ai volontari in ferma prefissata quadriennale….”. Si tratta di un provvedimento che mette una parola fine ai “militari precari” reclutati per la prima volta nel 2006 e che, pertanto, quest’anno, avrebbero visto scadere il loro periodo di quattro anni (fermo restando le eventuali ammissioni alle rafferme biennali), con le inevitabili ripercussioni sul mercato del lavoro. Dietro di loro, comunque, ci sono ancora migliaia di giovani in servizio ed in congedo reclutati in qualità di VFB (Volontari in ferma triennale) che aspettano d essere regolarizzati. In quest’ottica è in atto il 15° concorso straordinario per 3.392 volontari in servizio permanente dell’Esercito riservato esclusivamente ai VFB ancora in servizio ed a quelli in congedo. La legge n. 226 del 23/8/2004 ha stabilito la sospensione del servizio di leva e l’introduzione della figura del Volontario in Ferma Prefissata (VFP) a uno e quattro anni. Il soldato Volontario in Ferma Prefissata a un anno rappresenta il completamento della professionalizzazione della Forza Armata. L’accesso alle carriere iniziali nelle Forze Armate parte da questo ruolo. Al termine della ferma nell’Esercito ai soldati Volontari in Ferma Prefissata ad un anno si aprono interessanti scenari di impiego: la possibilita’ di proseguire, per esempio, la propria crescita professionale nell’Esercito (con il passaggio alla ferma quadriennale) e nelle altre Forze Armate. Oppure di accedere ai concorsi nel Corpo Militare della Croce Rossa Italiana, nella Polizia di Stato, nei Carabinieri, nella Guardia di Finanza, nel Corpo Forestale dello Stato, nella Polizia Penitenziaria. L’anno di servizio svolto presso l’Esercito come Volontario in ferma prefissata ad un anno è, infatti, il requisito indispensabile per avviare questi percorsi. Le Forze armate sono insieme funzionali, flessibili e capaci di collaborare, integrarsi con eserciti di altri Stati. I nuovi compiti attribuiti ai soldati di pace richiedono dinamicità rispetto alle diverse e mutevoli situazioni. Comportano carichi di competenze e affidabilità che possono derivare soltanto da una preparazione di carattere professionale. L’esperienza maturata negli ultimi anni, per esempio in Medio Oriente, nei Balcani, in Kosovo, in Albania, a Timor est, in Iraq, ha evidenziato la necessità di uno strumento militare organizzato in modo eccellente, capace di assicurare affidabilità ed efficienza negli interventi di pace. Ma per un uomo o donna con le stellette il passaggio in servizio permanente rappresenta la possibilità di meglio operare in Italia ed all’Estero con la mente sgombra dalla preoccupazione che al termine dei quattro, o successivi, anni possa non essere riconfermato e tornare a casa da disoccupato.