CASERTA. UN SUCCESSO DI PUBBLICO E CRITICA IL CICLO DI “INCONTRI TRA FEDE E SOCIETÀ”

S.Anna

 

di Paolo Pozzuoli

CASERTA. UN SUCCESSO DI PUBBLICO E CRITICA  IL CICLO DI “INCONTRI TRA FEDE E SOCIETÀ” PROPOSTO DAL CANONICO GIOVANNI BATTISTA GIONTI, RETTORE DEL SANTUARIO DI S. ANNA, CHE CI RIMANDA AL PROSSIMO MESE DI SETTEMBRE PER UNA NUOVA SERIE DI INTERESSANTI ARGOMENTI.

 Affascinano, intrigano, richiamano esperti e specialisti, grossi nomi delle più svariate branche, attirano l’attenzione, alimentano discussioni, consentono commenti, sono attuali ed in continua evoluzione. Quando si trattano argomenti che toccano particolari sfere quali, storia, usi, costumi, comportamenti, famiglia, donne, giovani, fede, il successo di critica e di pubblico è sempre assicurato. E si potrebbero consumare fiumi di inchiostro come si diceva una volta e scrivere pagine e pagine di un libro che non ne avrà mai un’ultima con la parola ‘fine’.  Davvero un successo è stato il ciclo di incontri e consequenziali conferenze – sono stati trattati argomenti che si sono prestati benissimo alla partecipazione, all’ascolto, alla discussione, alla critica – che il Canonico Giovanni Battista Gionti, Rettore del Santuario di S. Anna, ha presentato nei giorni scorsi (continueranno nei prossimi mesi seguendo particolari canoni e trattando argomenti di assoluto interesse) presso la Chiesa dedicata ai Santi Vitaliano ed Enrico. Nei seminari-dibattiti centrati  su “La Famiglia”, “La Donna”, “I Giovani”, “Fede e Religiosità popolare” si sono alternati la dott.ssa Tonia Bonacci, l’avv. Giovanna Barca, la dott.ssa Adriana D’Amico, Suor Silvana, i dott. Sergio Carriero e Domenico Taraschi, don Eugenio Fizzotti e Padre Francois i quali non si sono affatto risparmiati nel discettare, seguendo un percorso altamente evolutivo sotto l’aspetto storico-relazionale-antropologico con un’analisi minuziosa di ogni sfaccettatura, i temi di pertinenza. È difficile oggi avere l’idea, pensare com’era strutturata ed organizzata la famiglia di un tempo, non più lontano di mezzo secolo fa: ruotava numerosa intorno al capo famiglia (termini forse ancora in uso nelle documentazioni anagrafiche) che impartiva disposizioni ad ogni componente; non c’era libertà di movimento e/o decisionale, quasi una tragedia risposarsi da vedovi, inimmaginabili le attuali famiglie allargate. La donna, da matriarca ed anche angelo del focolare, è diventata ‘oggetto’, sfruttata e maltrattata sia in ambito familiare che fuori, in alcune Nazioni, seguendo ancora antichi riti ancestrali, viene sottoposta a mutilazioni genitali; inoltre sia le Tv, pubbliche e/o private, e riviste patinate mettono continuamente in mostra con dovizia di particolari la figura di donna: casalinga, seminuda e/o nuda, in carriera; oggi una buona percentuale delle ragazze aspira a diventare velina ed a conquistare un calciatore, un attore, un magnate. I giovani, allettati dall’esempio negativo di falsi miti, imitano fino alle estreme conseguenze. Accuse si lanciano alla società ma grande assente resta lo Stato. Rimangono la Fede e la Religiosità popolare che, a prescindere dai tempi e nonostante tutto, camminano uniti, in perfetta sinergia specialmente nei piccoli centri dove ancora oggi si recepiscono e si attuano riti antichi tramandati di generazione in generazione, da padre in figlio. “La fede” – ha sottolineato don Eugenio Fizzotti – “è individuale, personale; non può esistere senza manifestazioni esteriori, delle usanze che comunque rappresentano il rapporto individuale che ciascuno ha con Dio; nel ricordare che alcune manifestazioni esteriori-folcloristiche erano imposte dall’alto, dalla classe dominante, è importante che ciascuno dia delle risposte concrete ad una serie di domande per non correre il rischio di ridurre la religiosità ad una serie di riti astratti”. La serie degli interventi è stata conclusa da Padre Francois il quale, con una interessante relazione, ricca di citazioni riprese dai Padri della Chiesa, ha sciorinato una serie di “proposte per poter vivere bene la religiosità popolare”.  

 

 

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *