Commemorazione di tutti i fedeli defunti

Mercoledì 2 novembre 2022

XXXI Settimana del Tempo Ordinario

Commemorazione di tutti i fedeli defunti

+ VANGELO (Gv 6,3740)

Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; e Io lo risusciterò nell’ultimo giorno.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse alla folla: «Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a Me: colui che viene a Me, Io non lo caccerò fuori, perché sono disceso dal Cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di Colui che mi ha mandato. E questa è la volontà di Colui che mi ha mandato: che Io non perda nulla di quanto Egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno. Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in Lui abbia la vita eterna; e Io lo risusciterò nell’ultimo giorno». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Ognuno di noi ha almeno un familiare defunto o un parente. Il ricordo dei momenti felici trascorsi insieme non deve alimentare la nostalgia spesso piena di dolore, questo è un dispiacere che non si vince, indica che non c’è ancora la serena rassegnazione.

Questa vita è un pellegrinaggio, non è eterna e chi arriva a convincersi di questa cruda verità, inizia a vivere con grande dignità.

La persona non viene valutata da Dio secondo le sue capacità intellettuali o lavorative manuali o per la professione o le sue ricchezze.

Dio guarda il cuore, considera se sono stati osservati i Comandamenti, se c’è stato amore cristiano verso tutti.

È molto semplice questa verità ma difficile da comprendere per chi non vuole perdere i suoi amati beni, che considera eterni.

Non è male ricordare che la vita è un dono e che si nasce senza possedere nulla, che non c’è stata necessità di lavorare perché bambino/a e i genitori provvedevano a tutto. Poi si diventa adulto e si inizia a lavorare, anche per i meriti acquisiti nell’impegno scolastico e formativo, ma c’è sempre un altro Padre che sostiene invisibilmente e molto più fortemente del padre umano.

Bisogna ringraziare Dio Padre fin da bambini, da quando c’è l’uso della ragione, ed è compito dei genitori insegnare a pregare ai figli.

Tutto il Bene che si ottiene nella vita è un dono di Dio, del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, questo non bisogna mai dimenticarlo!

Purtroppo neanche molti cattolici riescono a focalizzarlo e silenziosamente nella loro mente è presente la convinzione di una capacità intellettuale e produttiva superiore allo stesso Creatore. È la perdita del senso della realtà.

Senza il controllo della mente si creano tante fantasie e si insinuano false convinzioni che accrescono l’orgoglio e infondono autosufficienza.

Tutto passa in questa vita, e l’aspetto più doloroso è il rammarico di non avere potuto dire ad un familiare defunto tante parole belle e sincere. Questo è il dolore che molti conservano dentro e spesso lo dicono ai Sacerdoti per ricevere consigli spirituali.

Il rimpianto è un dolore che non guarisce da solo, è una ferita ancora aperta che necessita dell’Amore di Gesù per rimarginarsi.

Invece i familiari defunti non sono contenti delle lacrime di quanti sono rimasti in questa Terra e più che preoccuparsi di pregare e far celebrare molte Sante Messe, spesso piangono senza rassegnarsi.

FAR CELEBRARE MOLTE SANTE MESSE PER I FAMILIARI, PARENTI E AMICI DEFUNTI È IL REGALO PIÙ GRANDE, NEANCHE PARAGONABILE A TUTTI QUELLI FATTI IN VITA.

NULLA È PIÙ GRADITO A UN DEFUNTO COME LE SANTE MESSE. ANCHE TUTTI I BENI E LE MIGLIORI COSE AVUTI IN VITA SONO NULLA IN CONFRONTO ALLE SANTE MESSE, PERCHÉ IN PURGATORIO SI ESPIA NELLA SOFFERENZA ED È UNA SOFFERENZA DOLOROSISSIMA. SOLO DOPO AVERE COMPLETAMENTE RIPARATO LE PENE SCATURITE DAI PECCATI COMMESSI IN VITA E NON ESPIATI.

Le Sante Messe insieme alle opere buone, alle rinunce, alle preghiere sono molto gradite a quanti non possono pregare per loro se si trovano ancora in Purgatorio, anche se sono potenti intercessori davanti a Dio, ma appunto solo per gli altri.

Ogni defunto ha conosciuto nel Giudizio cosa non ha compiuto nella vita ed era tenuto a compiere. Questo è il grande dolore che accompagna il defunto nella sua purificazione nel Purgatorio prima dell’ingresso in Paradiso.

NULLA DI QUANTO OTTENUTO E POSSEDUTO DI MATERIALE IN QUESTA VITA SI POTRÀ PORTARE NELL’ALDILÀ. CHI RIFLETTE SU QUESTO SI DISTACCA FACILMENTE DAL DENARO IN ECCESSO, DA TANTE COSE SUPERFLUE A CUI TIENE SALDAMENTE ATTACCATO IL CUORE.

Oggi è la commemorazione di tutti i defunti che in vita hanno creduto in Gesù Cristo, adesso non sono sulla Terra ma l’anima immortale è sempre viva senza il corpo, rimasto seppellito al cimitero e andato in putrefazione in poco tempo.

Questa vita deve avere un senso e si trova nella Verità delle parole di Gesù. Chiare, coerenti e vera guida per vivere nella gioia e nella pace.

Chi riflette sulla morte è più vivo di quanti in questo mondo si ritengono potenti, famosi, migliori di tutti e ricchi. Cosa ne sarà della loro ricchezza e di tutti i loro scandali? Se i peccatori potessero vedere per un solo istante l’orribile condizione nell’inferno dei personaggi famosi e osannati come grandi idoli, morirebbero di spavento.

Dove si trovano i cattivi dittatori e quanti nel passato hanno volute guerre e disastri umanitari? A soffrire di continuo per l’eternità!

Preoccupiamoci dell’anima immortale e meditiamo sulla vita terrena che sfugge e prima o poi si arriverà al traguardo del pellegrinaggio.

Dopo la morte è grande il rammarico della persona defunta che ha tralasciato le cose di Dio e la vita cristiana per adorare le cose materiali. Cosa pensa di molto doloroso un defunto che dovrà riparare e scontare nel Purgatorio i suoi peccati?

Forse la vita spirituale non coltivata bene; la mancata osservanza dei Comandamenti; le mancate disponibilità di fare del Bene; la preghiera recitata male e saltuariamente; la debolezza spirituale; il tempo sprecato; il mancato rinnegamento dell’orgoglio; la ricercatezza della vita fin troppo comoda e senza rinunce; l’avere amato poco gli altri; i tanti peccati commessi; gli idoli adorati al posto di Gesù; ecc.

Tantissimi pensieri di pentimento sono presenti nel defunto e quello più doloroso è il Bene che non ha compiuto. QUESTO È IL TEMPO PER FARE BENE E FARE SOLO LA VOLONTÀ DI DIO.

In mancanza di una forte spiritualità, c’è una immancabile purificazione nel Purgatorio che causa una sofferenza purificatrice intensa ed è indispensabile per eliminare la «sporcizia» dei peccati, indossare la veste bianchissima e vedere Dio in Paradiso.

Tutti siamo creati per il Paradiso ma sono molti quelli che finiscono all’inferno!

Dobbiamo pregare per i defunti e dare loro refrigerio, solo così si abbrevia la loro purificazione, soprattutto, ripeto, con la celebrazione delle Sante Messe. Il ciclo di quelle Gregoriane (30 Sante Messe di seguito) arrecano una purificazione accelerata anche se poi tutto viene stabilito da Dio.

Il defunto in Purgatorio ha sete di preghiere e di opere buone compiute dai familiari che si trovano in questa vita. Riflettiamo molto su questo.

Preghiamo ogni giorno per le Anime del Purgatorio, occorrono pochi minuti per recitare cento volte l’«Eterno riposo», e chi prega per queste Anime Sante soprattutto per quelle più abbandonate, riceve sempre aiuti speciali.

Aiutiamo quanti attendono le nostre preghiere per entrare in Paradiso.

Le Anime del Purgatorio per se stesse non possono pregare ma per noi sì e sono potenti.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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