DUE AMMINISTRATORI PER IL CLP COMMISSARIATO IL TRASPORTO PUBBLICO

FONTE CORRIERE DEL MEZZOGIORNO
La società che gestisce il servizio nel Casertano era colpita da interdittiva antimafia
Il prefetto di Napoli accoglie la richiesta di Cantone e applica l’art. 32 della legge 114
di Pietro Falco

CASERTA — A distanza di 19 mesi dall’interdittiva antimafia che ha colpito Clp, la società che dal 2012 gestisce il trasporto pubblico locale in Terra di Lavoro, si registra finalmente l’intervento delle istituzioni. Il prefetto di Napoli Gerarda Maria Pantalone, d’intesa con il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone, ha infatti nominato due amministratori straordinari che avranno il compito di rilevare e gestire i contratti affidati all’azienda di proprietà della famiglia Esposito. Si tratta della prima applicazione in Campania della nuova normativa antimafia prevista dall’articolo 32 della legge 114 del 2014, che consente appunto ai prefetti – su indicazione dell’Autorità anticorruzione – di provvedere direttamente alla «straordinaria e temporanea gestione dell’impresa appaltatrice», in presenza di «situazioni anomale, condotte illecite o eventi criminali attribuibili ad un’impresa aggiudicataria di un appalto pubblico».
La gestione straordinaria durerà otto mesi: il tempo necessario alla sostituzione di Clp con altro operatore del settore. L’appalto – del valore di 17 milioni di euro all’anno più il contributo biglietti di Unico – era stato «temporaneamente» affidato nell’aprile 2012, a seguito del fallimento del gestore pubblico Acms. E avrebbe dovuto avere una durata di soli otto mesi in attesa del bando per l’affidamento definitivo. Dopo l’interdittiva antimafia il presidente della Provincia Domenico Zinzi e i sindacati avevano più volte sollecitato la Regione a rescindere il contratto ma senza risultato. All’epoca l’assessore regionale ai trasporti, Sergio Vetrella, rispose che «lo scioglimento del vincolo contrattuale non è automatico: il codice antimafia prevede che, in caso di fornitura di beni e servizi essenziali, qualora il soggetto non sia sostituibile in tempi rapidi, l’interesse pubblico sotteso ai poteri interdittivi antimafia può essere giustamente sacrificato, ove stringenti ragioni di opportunità e convenienza lo richiedano, o l’opera sia in corso di ultimazione».

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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