E. CACCIAPUOTI, Lo sciamano e l’origine dell’uomo, Caserta-Casolla, Giuseppe Vozza Editore, 2023, pp. 117.

 

Il romanzo di Ercole Cacciapuoti dal titolo Lo sciamano e l’origine dell’uomo si compone di XXV capitoli di diversa lunghezza, l’ultimo capitolo si chiude con “Fine della prima parte”, quindi il nostro Autore prevede la continuazione della storia. Lo sciamano e l’origine dell’uomo si presenta come il seguito di un precedente romanzo edito nel 2021 con il titolo Lo Sciamano e i misteri della mente, in entrambi ritroviamo lo stesso protagonista Leonardo, detto appunto lo “Sciamano” e tutta una serie di personaggi che lo circondano e che danno vita insieme a lui ad una avvincente saga di giallo poliziesco, di cui il racconto adotta tutti gli elementi principali, così la trama è interamente incentrata su un crimine, sia esso un furto, in questo caso di documenti e di una chiavetta USB, la sparizione o un omicidio, in questo caso del professore Michele Manfredi, traduttore e ricercatore presso la Biblioteca Vaticana, la dinamica del racconto giallo è un enigma apparentemente senza una soluzione plausibile ma l’indagine svolta da un investigatore, in questo caso un team di esperti che fanno capo ad una giovane magistrato Silvia Salvemini, coadiuvata in prima persona proprio da Leonardo, che lavora nella modernissima e innovativa azienda agricola di famiglia, il quale, gli permette, attraverso la ricognizione di indizi e la verifica degli alibi ma soprattutto attraverso le proprie facoltà, tra virgolette di “medium”, la risoluzione dell’enigma e lo smascheramento dei colpevoli.

La narrativa poliziesca ha conosciuto negli ultimi anni un crescente successo di pubblico e si è evoluta in altri sottogeneri come il noir e il thriller; anche nel nostro Paese il giallo sta godendo di una grande fortuna, che è iniziato con Il nome della rosa di Umberto Eco per terminare con il commissario Montalbano di Andrea Camilleri, successo di pubblico amplificato da film e sceneggiati televisivi. Gli investigatori del passato a iniziare dal Sherlock Holmes di Sir Arthur Conan Doyle hanno sempre risolto i casi con una appropriata intuizione e una serrata indagine logico razionale ma da Maurizio De Giovanni in poi è nato un nuovo filone con l’ideazione del commissario Luigi Alfredo Ricciardi, il quale custode di un terribile segreto ereditato dalla madre, che è quello di percepire e vedere lo spirito o il fantasma della persona vittima di morte violenta, ne ascolta l’ultimo pensiero mediante il quale, poi, riuscirà a risolvere l’intrigato caso assegnatogli.

Leonardo, il personaggio ideato dal Cacciapuoti, si inserisce, secondo me, in questa nuova tipologia di investigatori, i quali si servono sì di intuizioni e ragionamenti logici ma sono aiutati, nella risoluzione dell’intricato caso a cui lavorano, da particolari attitudini, che la loro specifica personalità dispone al di là dell’intelligenza e del raziocinio, quali ad esempio quelle parapsicologiche. Leonardo fin da bambino possiede poteri di precognizione e chiaroveggenza,  per cui indipendentemente dal canale dei sensi sa individuare: oggetti, fatti o persone lontani nello spazio e nel tempo; ha il dono della psicometria, che è quella facoltà di poter ricavare alcune informazioni «che riguardano una persona solamente toccando un suo oggetto personale» (p. 20), pratica meditazione, yoga e arti marziali, anche con l’assunzione di droghe naturali come la marijuana o funghi allucinogeni, per elevarsi spiritualmente.

 Ecco perché prima di passare alla vera e propria recensione del romanzo è d’obbligo una breve ma necessaria premessa a chiarimento della particolare vicenda narrata in Lo Sciamano e l’origine dell’uomo, che coinvolge in pieno le conoscenze e le concezioni del protagonista chiamato lo “Sciamano” per le sue credenze evoluzionistiche «Infatti  dai ritrovamenti fossili dei primi ominidi, i nostri lontani antenati, appare chiaro che è avvenuto un salto evolutivo, non naturale, dall’ ”homo erectus” che visse sul pianeta Terra circa un milione e mezzo di anni fa, all’ “homo sapiens-sapiens” che è il nostro attuale stato evolutivo» (p. 8); antropologiche, sociologiche, astronomiche, con «un ipotetico contatto tra civiltà aliene e i nostri lontani antenati» (p. 7) e teologiche per cui «diverse razze aliene, non solo siano venute sulla Terra in un nostro remoto passato ma che ci abbiano anche “creato”, con intrecci genetici fra alcuni ominidi, presenti sul pianeta Terra in epoche primordiali e i loro cromosomi alieni, così da creare una nuova specie che corrisponde alla nostra» (p. 8), la numerologia, che attribuisce ai numeri non solo un valore meramente quantitativo e matematico, ma anche ad una qualità, mettendoli in relazione con aspetti della natura e degli esseri umani, per cui la visione o comparsa ripetuta dello stesso numero «significa che l’universo ci sta mandando un messaggio» (p.24),  perché «nulla accade per caso» (p. 27); la gematria, una scienza teologica dell’ebraismo che permette di assegnare ad ogni parola scritta, nell’Antico Testamento, un simbolo numerico e successivamente il simbolo numerico acquista un significato» (p. 41); l’oniromanzia cioè l’interpretazione dei sogni; l’angelologia, che studia l’esistenza degli angeli, la cui esistenza compare in diverse culture, da quelle assiro babilonese e giudaica a quella cristiana.

La nostra storia inizia quando Silvia riceve una preoccupata chiamata telefonica da Mauro De Santis un suo ex compagno di scuola, il quale le rivela di aver trovati dei documenti nascosti nella Biblioteca Vaticana appartenenti dal defunto professore Michele Manfredi. Silvia convoca Leonardo e tutti i collaboratori del suo team investigativo e da qui iniziano tutta una serie di elaborate indagini dopo l’uccisione di due killer. Ritroviamo in scena lo zio Mario, che conosce i particolari poteri di cui è dotato il nipote, i tre giovani poliziotti semplici: Fabrizio, Gianluca e Mariateresa; gli eccellenti programmatori, Emilio e Cristian, che hanno imparato «nuove tecniche di intercettazione con telecamere e microfoni in miniatura, di ultima generazione e sono dotati di nuovi software, per accedere in modo più facile a tutti i data base nazionali» (p. 5); il Dottor Moreschi, «un esperto di fama nazionale in Genomica Vegetale, un settore della Botanica che si occupa di genetica delle specie vegetale» (p. 6); il signor Kaufmann, investigatore appartenente «alla gendarmeria svizzera, amico di Mario» (p. 109) e lo spagnolo Dottor Morales, ch sottopone Sara ad una seduta di psicoterapia.

La storia narrata è inserita, per renderla più reale e attuale negli ultimi eventi delle intricate vicende nazionali italiane, come quella della “P2”, della CIA, della Banca Vaticana dello IOR, dell’Opus Dei,  dei servizi segreti deviati con la figura del colonnello Ansaldi, invischiato in vicende poco chiare; alla magistratura collusa, con il Dottor Pazienza, «anziano membro del consiglio della magistratura superiore» (p. 102) che tenta di insabbiare le indagini ma circuito dalla Dottoressa  Landolfi, rivela le sue preferenze omosessuali; così come sono coinvolti nella vicenda le due contrapposte fazioni di alti prelati divisi tra progressisti e tradizionalisti che lavorano sotto traccia nella Città del Vaticano per l’indizione di un nuovo Concilio ecumenico che dovrebbe ammodernare alcuni dogmi, per cui compare in campo anche la figura del cardinale Terenzis, «il suo modo di parlare così tranquillo e appagante, gli dà l’impressioni di essere una persona molto saggia» (p. 71), che da un suo utile contributo al nostro team di investigatori nello sbrogliare l’intricata vicenda.

Le tecniche narrative adottate dal Cacciapuoti sono quelle tipiche del giallo, che mirano al massimo coinvolgimento del lettore e tra le più comuni sono rintracciabili nella vicenda narrata, la presenza di imprevisti e colpi di scena, che accrescono la suspense e culminano nel finale a sorpresa, che è inaspettato ma anche logico e credibile, nel caso specifico del romanzo sono incredibilmente prese in considerazione anche le capacità mediatiche possedute da Leonardo. Il ritmo narrativo è incalzante e rapido, non privo di azioni violente o mozzafiato, creato anche dall’utilizzo di frequenti dialoghi o frasi brevi. Il linguaggio è semplice e diretto, non privo di termini tecnici delle diverse discipline studiate dallo Sciamano o di qualche parola scurrile, utilizzata per dare vivacità e attualità ai dialoghi. L’ambientazione è circoscritta per lo più in luoghi spesso chiusi, come gli uffici della questura, in modo da consentire al lettore e ai detective di determinare la rosa dei sospetti. L’alterazione della successione cronologica degli eventi, ad esempio l’ordine dell’intreccio non coincide con la fabula e sono frequenti all’interno del racconto i flashback, attraverso i quali avviene la ricostruzione di eventi accaduti precedentemente.     

Castel Volturno 26.08.2023

Alfonso Caprio

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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