FEDERAZIONE TRA LE ASSOCIAZIONI NAZIONALI DEI DISABILI (ANMIC-ANMIL-ANGLAT-ENS-UIC-UNMS)
a cura di Paolo Pozzuoli            Â
     F.A.N.D.
Associazioni di tutela e Rappresentanza delle rispettive categorie per D.P.R.1978-79
Comitato di coordinamento Regionale della Campania
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IL PRESIDENTE
 Aldo di Biase
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  Prende posizione Aldo di Biase nella qualità di presidente provinciale della F.A.N.D., la federazione che raggruppa le associazioni Nazionali Disabili ANMIC–ANMIL-ANGLAT-ENS–UIC-UNMS. Indignato, contesta la recente inchiesta giornalistica sui falsi invalidi titolata “Scrocconi d’Italia”, curata da Stefano Vespa e Maria Pirro e pubblicata sul numero 13 del 24 marzo 2011 del settimanale Panorama e l’atteggiamento di un noto personaggio politico che ha osato affermare che ‘gli invalidi sono un peso per l’economia, un ramo secco, in quanto improduttivi’, evidenzia ‘il recente, scandaloso episodio di discriminazione plurima ovvero l’aggressione, fortunatamente solo verbale, subita dalla deputata con disabilità Ileana Argentin da parte di alcuni colleghi parlamentari’, ritiene doveroso ribadire ‘che le persone con disabilita’ e le loro organizzazioni rappresentative non hanno alcun interesse a proteggere i falsi invalidi da smascherare e quindi punire’ e rigetta decisamente le ‘calunniose insinuazioni di giornalisti male informati o in malafede, interessati soltanto ad aizzare, invece che ad informare l’opinione pubblica’. Secondo il presidente di Biase ‘si tratta di un messaggio manifestamente ingannevole sia perché non dice che le prime vittime del fenomeno dei falsi invalidi sono quelli veri, così come le prime vittime dell’evasione fiscale sono i cittadini onesti che pagano le tasse, sia per l’inaffidabilità delle cifre riportate sia ancora per il tono pesante e sprezzante che denota un pregiudizio atavico o una precisa finalità denigratoria’. Quindi, concludendo, Aldo di Biase, nel rammentare ‘che in tempi non troppo lontani le persone disabili sono state trattate, insieme con altre minoranze religiose ed etniche, come parassiti di cui la società doveva sbarazzarsi per mantenere la propria purezza identitaria – e migliaia di loro subirono la castrazione oppure perirono nei campi di sterminio’, auspica che ‘questa deriva discriminatoria venga decisamente arginata una volta per tutte’.