FORMICOLA. SANTUARIO MARIA SS. DEL CASTELLO: NOZZE ANTONIO D’ANGELO ED ANTONIETTA DE LISE.

di Paolo Pozzuoli

“Il ‘sì’ che fra poco pronunceranno Antonio ed Antonietta è l’impegno di un percorso di vita assieme a partire da questo momento. Sono loro i protagonisti di questa cerimonia che, con assoluta volontà, senza alcun vincolo, scientemente consapevoli dell’importante passo, hanno chiesto di celebrare davanti al Signore nella pienezza della fede che hanno sempre manifestato. Il sacerdote si limita, davanti ai testimoni ed a tutti i partecipanti a questa Eucaristia, ad esercitare il suo ministero esaudendo il desiderio manifestato dagli sposi, consapevoli che, per l’indissolubilità del matrimonio,  saranno uniti per sempre, per tutta la durata della loro vita terrena. Insieme, dunque, si accingono ad imboccare un nuovo viale sul quale proseguire,  affrontando, lungo il percorso, quanto è loro riservato secondo il disegno del Signore”: queste, fra le tante, le parole pronunciate all’omelia da fra’ Raffaele ofm che ha presieduto il sacro rito – le nozze dei giovani Antonio D’Angelo, Maresciallo G.d.F, e la dott.ssa Antonietta De Lise – concelebrato da fra’ Giovanni ofm.

La sposa, in abito bianco lungo, di taffettà in seta confezionato da un noto atelier, preceduta da due damigelle, Maria Pia e Sara, nipotine dello sposo, e da due paggetti, Giuseppe e Domenico, nipoti della sposa, ed accompagnata dal papà, Domenico, è stata accolta, ai piedi dell’altare, dallo sposo, giovane sottufficiale – ha già raccolto nel corso della sua breve ma già intensa carriera investigativa unanimi consensi, tante soddisfazioni e tutta una serie di encomi – il quale, stregato dal caratteristico colore ‘giallo’ delle sue prime ‘fiamme’ – non d’amore – cui ha giurato fedeltà, è capitolato ed ha giurato fedeltà eterna all’amata Antonella. Intanto, il tenore, prof. Luigi Ricciardi, intonava l’Ave Maria di F. Schubert seguendo le note dei maestri concertisti e, lateralmente, prendevano posto i testimoni Pietro Cortese ed Alfonsina De Lise. Una cerimonia intima e raccolta, di grande partecipazione e suggestione, in armonia con la particolare atmosfera che regna e si recepisce presso l’antico Santuario dedicato a Maria SS. del Castello, uno dei primi eremi realizzato dai Padri Verginiani sull’omonimo monte, in Formicola. Una cerimonia da incorniciare sotto tutti gli aspetti. A partire dalla splendida cornice nella quale è stata custodita la preziosa pergamena augurale che Sua Santità, Benedetto XVI, con la particolare benedizione, ha fatto pervenire agli sposi per i quali ha ‘invocato continua effusione di grazie celesti per una costante crescita nella fede e nell’amore’. Conclusa sul sagrato, dopo la funzione religiosa, con il solenne, prestigioso, emozionante – specialmente per coloro i quali, e non erano pochi, non avevano mai assistito ad un evento simile – picchetto d’onore, guidato da un comandante e composto da otto ‘fiamme gialle’ che, con le lame delle spade incrociate in alto, hanno formato un arco sotto il quale sono passati gli sposi. Gli sposi, cattolici praticanti, bene educati, di sani principi religiosi, civili, morali, grazie all’eccezionale educazione ricevuta dai genitori e da quanto appreso sui banchi scolastici e su quelli formativi, dalle salde radici contadine, hanno assimilato, fatto tesoro e conservato le tradizioni – semplicità, genuinità, saggezza, affettuosità incondizionata – della vasta e profonda cultura bucolica, erano circondati dai genitori, Maria Mingione ed Angelo D’Angelo, Angelina Ciccarelli e Domenico De Lise, dai fratelli e sorelle con mogli, mariti e figli (Rosa Falco e Peppino  D’Angelo con Maria Pia e Sara, Teresa Salemme e Nello D’Angelo con Angelo e Francesco, Alfonsina De Lise e Pietro Cortese con Giuseppe e Domenico, Iolanda De Lise e Pietro Russo con Giuseppe), da parenti, amici e l’affiatato gruppo di colleghi dello sposo.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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