Il destino del Teatro è ancora incerto tra misure di sicurezza che sembrano valere solo per il settore dello spettacolo dal vivo e rischio coprifuoco. Intanto, c’è chi prova a fare programmazione.

Il destino del Teatro è ancora incerto tra misure di sicurezza che sembrano valere solo per il settore dello spettacolo dal vivo e rischio coprifuoco.
Intanto, c’è chi prova a fare programmazione.
 Coronavirus: lo spettacolo dal vivo “luogo sicuro”. Dalla riapertura un solo contagio su 350.000 spettatori e negatività per quelli entrati in contatto.



E’ quanto emerge da uno studio dell’Associazione Generale Italiana dello Spettacolo. Su 347.262 spettatori in 2.782 spettacoli monitorati tra lirica, prosa, danza e concerti, con una media di 130 presenze per ciascun evento, nel periodo che va dal 15 giugno (giorno della riapertura dopo il lockdown) ad inizio ottobre, si registra un solo caso di contagio da Covid 19 sulla base delle segnalazioni pervenute dalle ASL territoriali.
Guidi e Ingrassia dalla commedia al dramma in Maurizio IV

Maurizio IV
  Ã¨ una commedia divertente e intrigante, che incuriosisce per l’inserimento di termini e modi moderni, innestando alla commedia de Il gioco delle parti il ​​dramma dell’Enrico IV, Messa inalterati i principi base della poetica del drammaturgo di Girgenti. Gianluca Guidi  e  Giampiero Ingrassia  si ritrovano ancora insieme, ma in una prova nuova e diversa che affrontano con energia e consapevolezza, restituendo interpretazioni coinvolgenti.Medea con la regia di Gabriele Lavia al Teatro Vascello – La recensione

Medea
  di  Lavia  Ã¨ un dramma a due voci: tutti gli elementi della tragedia greca vengono convogliati nei due personaggi. Eppure, non sempre l’effetto è felice: il dramma antico che si fa moderno, che corre tutto attraverso i dialoghi serrati e crudeli, rischia di spogliare in maniera eccessiva la tragedia classica di alcuni elementi fondanti, rendendola “troppo umana”.Il dramma del capitalismo in Uomo senza metaUomo senza meta  Ã¨ un dramma umano, prima che politico ed economico, che, in maniera schietta e brutale, ma anche subdola, mette di fronte alla condizione di isolamento e solitudine dell’essere umano e ai variegati e diversi stati di animo che la necessità di relazione comporta.Uomo senza meta  racconta di un individualismo esasperato che porta il singolo e circondarsi di persone che interpretano un ruolo da egli stesso affidato, in un gioco di dominazione e sottomissione a cui gli individui a loro volta decidono di sottoporsi per il profitto.Venere in pelliccia, regia di Gianni De Feo – La recensione“Siamo tutti facili da spiegare, ma non da districare” è il pensiero di fondo del testo: ciò vale anche per lo spettacolo. Si deve saper districare la matassa di parole per poi ricostituirla in espressioni persuasive.
A volte si deve scegliere di rinunciare di dire qualcosa se questo qualcosa può essere rappresentato in altri modi. In caso contrario, anche i bei momenti, che qui ci sono, si dissolvono a fronte della matassa inestricata.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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