IX EDIZIONE DELLA NAVE DEI LIBRI – APRILE 2018 PRESENTAZIONE DI TRANSIBERIANA DI VITTORIO RUSSO, IN OCCASIONE DELLA GIORNATA MONDIALE DEL LIBRO IL 23 APRILE 2018 A BARCELLONA.

 

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SAGRADA FAMILIA

SAGRADA FAMILIA

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La celebrazione annuale della Festa dei libri e delle rose, che si svolge a Barcellona nel giorno di San Giorgio, anche quest’anno ha reiterato il singolare rito della Nave dei Libri con il popolo dei suoi cultori, scrittori e autori italiani e stranieri che hanno presentato le loro opere.

Introdotto dal giornalista Rai, Luca Zaramella, TRANSIBERIANA è stato presentato dal filologo e scrittore Gianni Zagato. La sua attenta indagine ha saputo focalizzare le ragioni più intime e profonde che danno senso a questo viaggio tanto peculiare. Prima che nella geografia e nelle curiosità storiche di un mondo così distante dai nostri valori, le radici del libro più autentiche vanno ricercate nell’ambito umanistico-antropologico che animano l’autore e che caratterizzano tante pagine del suo libro. Il viaggio transiberiano non è solo quello COL TRENO ma principalmente quello NEL TRENO. È il cammino silenzioso fra i volti e fra le genti di un mondo segreto e remoto, fra gli spazi di un’Asia incredibilmente lunga e contorta. È un andare oltre la geografia fisica per entrare nella vita dei costumi, dei miti, della religiosità sciamanica e del tempo di popoli di civiltà sepolte. Insomma, è un varcare le frontiere degli spazi della Terra per entrare negli enigmi della psicologia e delle anime delle genti. Rulla il tempo di questo viaggio e scorre lungo i binari di inimmaginate distanze, da Ekaterinburg a Omsk, da Krasnojarsk a Irkutsk e poi lungo il Lago Baikal, immenso, fino a Ulan-Udè. Prosegue quindi verso meridione, in Mongolia, a Ulaan Baatar e Tsonjin Boldog per continuare infaticabilmente lungo l’arco confinario della Manciuria cinese per giungere infine a Vladivostok, la segreta, sulle sponde del verde Mar del Giappone. Quanti scenari si sono schiusi agli occhi dei due viaggiatori protagonisti del libro, fra etnie sperdute in spazi come oceani di betulle, di erbe e di sabbie. Popoli che pure vantano glorie mongole, tatare e unne che impallidiscono nel passato e non si affacceranno al futuro perché il tempo vive in fretta e in fretta relega i grandi eventi negli angoli bui della storia.

L’Autore dal canto suo, in piacevole polemica con lo scrittore Simone Perotti, compagno di penna e di acqua salata, perché marinaio e navigante come lui, ha indugiato sulle suggestioni giovanili quelle salgariane che decidono non solo un viaggio come questo transiberiano, ma una vita stessa talvolta, come la sua di navigante, di Capitano di Lungo Corso e un po’ CORSAro. Senza che però corsaro abbia una connotazione negativa. Corsaro non meno di tanti autentici corsari e ammirevoli maestri del viaggio di lungo corso: i Garibaldi, i Bixio, i Rimbaud, i Pasolini e i Terzani, per non citare che i più noti e acclamati.

Il senso dell’interpretazione dell’andare diventa in un libro come Transiberiana analisi della ricerca di un sé senza orizzonti. Perché il viaggio è pure quello di una Transiberiana interiore, senza indicazioni di orientamenti cardinali, è quello che va da una parte dell’io all’altra in una scoperta del sé che è anche la più impervia.

Questa intrigante proiezione, ben oltre il superamento della sterminata montagna orizzontale del viaggio asiatico, ha sollecitato l’interesse e la partecipazione dei convenuti. Fra gli altri quella del colto Mario Capanna, leader studentesco di un indimenticato 68, della poetessa e scrittrice Fiorella Cappelli, della biologa Federica Marmo e del fine dicitore Gino Manfredi, interprete brillante di un sorprendente “Omaggio a Rossini”, un’intervista immaginaria al grande pesarese su testo di Gianni Zagato.

La manifestazione culturale ha vissuto momenti di straordinaria intensità, che si sono protratti fino a tarda notte grazie ai cantori sardi del Coro polifonico di Atzara, con i loro struggenti canti popolari, le danze folk e… la degustazione di prodotti tipici della loro isola.

 

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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