JOBS ACT APPROVATI GLI ULTIMI 4 DECRETI

Unione Provinciale di Caserta
Edicola del 07.09.2015
Lavoro
Jobs Act, approvati gli ultimi 4 decreti
Il Consiglio dei Ministri ha approvato, venerdì 4 settembre 2015, gli ultimi 4 decreti legislativi
che concludono il Jobs Act, la complessa riforma del lavoro attuata dal Governo in meno di un
anno.
I decreti legislativi approvati sono relativi a:
1.Razionalizzazione e semplificazione delle procedure e degli adempimenti a carico di cittadini
ed imprese e altre disposizioni in materia di rapporto di lavoro e pari opportunità;
2.Riordino della normativa in materia di servizi per il lavoro e di politiche attive;
3.Razionalizzazione e semplificazione dell’attività ispettiva in materia di lavoro e legislazione
sociale;
4.Riordino della normativa in materia di ammortizzatori sociali in deroga in costanza di rapporto
di lavoro.
Il Ministro Poletti, nella conferenza stampa tenutasi alla conclusione del Consiglio dei Ministri ci
ha tenuto, innanzitutto, ad esprimere la propria soddisfazione per il lavoro compiuto,
evidenziando che il Governo ha messo al centro del mercato del lavoro italiano il contratto a
tutele crescenti, aumentando l’occupazione stabile.
E’ poi passato ad affrontare gli ultimi decreti approvati.
Ammortizzatori sociali
Per quanto concerne il riordino della normativa in materia di ammortizzatori sociali in costanza
di rapporto di lavoro, ha spiegato il Ministro, che le disposizioni contenute nel decreto sono
improntate a tre obiettivi:
•inclusione di lavoratori e imprese;
•semplificazione e certezze per le imprese;
•razionalizzazione delle integrazioni salariali.
In sintesi il Governo ha:
•esteso la copertura delle integrazioni salariali a 1milione e 400mila lavoratori che non
l’avevano, grazie all’estensione della cassa integrazione agli apprendisti assunti con contratto di
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apprendistato professionalizzante e includendo nei fondi di solidarietà tutti i datori di lavoro che
occupano più di 5 dipendenti, anziché, come in precedenza, più di 15;
•stabilizzato definitivamente la NASpI a 24 mesi e rese definitive le misure di conciliazione dei
tempi di cura, di vita e di lavoro di cui al D.Lgs. n. 80/2015, attualmente valide per il solo anno
2015;
•ammesso la possibilità di richiedere CIGS per 24 mesi con l’estensione a 36 mesi per chi
utilizzerà i contratti di solidarietà;
•ridotto il contributo ordinario, del 10%, che pagano le imprese per la Cassa integrazione e
sostituito lo stesso con un meccanismo di bonus-malus sul contributo addizionale per cui, chi
utilizzerà la Cassa integrazione, dovrà pagare in ragione dell’utilizzo effettivo.
Politiche Attive
Il decreto per le politiche attive prevede l’istituzione dell’ANPAL ed un accordo con le Regioni
per il rafforzamento dei Centri per l’Impiego, nonché la stabilizzazione dell’assegno di
ricollocazione.
I beneficiari di prestazioni di sostegno al reddito che, senza giustificato motivo, non
parteciperanno alle iniziative finalizzate a conseguirne l’inserimento o reinserimento nel mondo
del lavoro, saranno soggetti a sanzioni che vanno dalla decurtazione, alla sospensione o
decadenza dalle prestazioni.
Attività ispettiva
Sul fronte ispezioni, il Governo ha optato per l’istituzione dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro
che coordinerà, sulla base di direttive emanate dal Ministro del Lavoro, la vigilanza in materia di
lavoro, contribuzione e assicurazione obbligatoria e definirà la programmazione ispettiva e le
specifiche modalità di accertamento e detterà le linee di condotta e le direttive di carattere
operativo per tutto il personale ispettivo, compreso quello in forza presso l’INPS e l’INAIL.
E’, inoltre, previsto un progressivo accentramento di tutte le funzioni ispettive presso
l’Ispettorato nazionale del Lavoro.
Semplificazione
Infine, per quanto concerne il c.d. decreto semplificazione si segnala la telematizzazione di tutte
le comunicazioni e la tenuta, dall’1 gennaio 2017, del LUL c/o il Ministero del Lavoro, sempre in
modalità telematica.
Per i disabili è stata, invece, semplificata la normativa e cambiato il sistema degli incentivi per
aumentare il numero dei lavoratori, iscritti al c.d. collocamento obbligatorio, avviati al lavoro.
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Particolare attenzione è stata posta alla questione del controllo a distanza dei lavoratori che,
attraverso la modifica dell’art. 4 della Legge n. 300/1970, ha adeguato la disciplina all’evoluzione
tecnologica, nel rispetto della privacy.
In conclusione, per superare la piaga delle c.d. dimissioni in bianco, è stato previsto l’obbligo di
utilizzare, per le dimissioni e le risoluzioni consensuali, moduli da scaricare dal sito del Ministero
del Lavoro, datati e numerati.
L’utilizzo di altre modalità comporterà l’inefficacia delle dimissioni e della risoluzione
consensuale.
Anche in: Il Sole 24 Ore, p. 5 – Cig, contratti, politiche attive: fase-2 al via – Barbieri
Il Sole 24 Ore 5 settembre 2015, p. 2/3 – Controlli a distanza, dimissioni, Cig, Naspi: così cambia il
lavoro – Tucci
ItaliaOggi 5 settempre 2015, p. 22/23 – Solidarietà per creare lavoro – Cirioli
Ferie e riposi ceduti ai colleghi in difficoltà
Con l’approvazione del decreto sulla Razionalizzazione e semplificazione delle procedure e degli
adempimenti a carico di cittadini ed imprese e altre disposizioni in materia di rapporto di lavoro
e pari opportunità, arriva anche in Italia la possibilità di cedere a titolo gratuito i riposi e le ferie
maturate ai propri colleghi in difficoltà, per permettere agli stessi di assistere i figli minori che,
per le particolari condizioni di salute, necessitano di cure costanti.
Rimane l’obbligo della fruizione dei giorni di riposo e di ferie minimi garantiti dal D.Lgs. n.
66/2003.
Tuttavia, la norma non è di immediata applicazione in quanto spetterà ai contratti collettivi
stipulati dalle associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale
applicabili al rapporto di lavoro, stabilire le misure, le condizioni e le modalità di cessione.
Gestione Separata Committenti. Emissione della comunicazione debitoria 2014
Con messaggio n. 5548 del 4 settembre 2015, l’INPS ha comunicato che il 24 agosto 2015 sono
state elaborate le situazioni debitorie delle aziende committenti che per l’anno 2014 hanno
denunciato, tramite il flusso EMENS, il pagamento di compensi ai soggetti iscritti alla Gestione
separata di cui all’art. 2, comma 26 della Legge 335/1995.
La situazione debitoria comprende:
•l’omesso pagamento del contributo dovuto, relativo ad ogni singolo periodo mensile;
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•le sanzioni civili calcolate sul contributo omesso e/o sul ritardato versamento.
La relativa comunicazione è pubblicata sul “Cassetto Committenti Gestione separata” ed è
anticipata, sia all’azienda committente che all’intermediario collegato, tramite messaggio di
“alert” inviato all’indirizzo mail conosciuto.
Ricorda l’Istituto che la comunicazione debitoria è propedeutica al passaggio alle fasi successive
per il recupero del credito tramite l’emissione dell’Avviso di addebito per cui, in caso di errori, le
aziende committenti, o i loro delegati, devono al più presto inviare i flussi di correzione al fine di
evitare errate emissioni di avvisi di addebito.
Inoltre è possibile tramite il “Cassetto bidirezionale Gestione separata committenti” segnalare
l’errata esposizione dei dati o altra situazione relativa alla comunicazione debitoria.
Anche in: ItaliaOggi del 5 settembre 2015, p. 28 – Email Inps ai committenti – Comegna
Dimissioni in bianco addio. Definitive le norme su conciliazione
Con comunicato stampa del 4 settembre 2015, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha
reso note le dichiarazioni della Sottosegretaria Teresa Bellanova, a seguito dell’approvazione
degli ultimi decreti del Jobs Act.
La Sottosegretaria ha sottolineato che nelle norme in questione hanno trovato luogo l’addio alla
pratica delle dimissioni in bianco e le norme a favore della conciliazione famiglia-lavoro,
divenute strutturali.
La battaglia per la qualità del lavoro, soprattutto femminile, si conclude, quindi, con la sconfitta
della pratica discriminatoria e violenta delle dimissioni in bianco e la definitività delle misure a
sostegno della vita concreta delle donne e delle famiglie, ovvero le norme per la conciliazione,
che puntano a garantire il giusto equilibrio tra la vita lavorativa e quella affettiva e di cura.
Fisco
Delega fiscale, norme più semplici per la riscossione
Nel Consiglio dei ministri n. 79 del 4 settembre 2015 hanno ottenuto il via libera anche cinque
decreti attuativi della delega per il riordino del sistema fiscale (Legge n. 23/2014), che ora sono
pronti a tornare in Parlamento per l’ultimo giro di pareri, prima di essere approvati
definitivamente entro il 25 settembre.
Si tratta dei decreti contenenti norme più semplici per la riscossione; la revisione delle spese
fiscali e la rilevazione dell’evasione fiscale; la revisione dell’organizzazione delle agenzie fiscali;
la riforma del sistema sanzionatorio e la revisione del contenzioso tributario
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Semplificazione e razionalizzazione delle norme in materia di riscossione
L’obiettivo del provvedimento è quello di creare un sistema di riscossione che favorisca
l’adempimento spontaneo da parte dei contribuenti, anche attraverso forme di rateizzazione più
ampie e vantaggiose. A sua volta, anche l’Erario potrà beneficiare di una maggiore certezza nei
tempi di riscossione e di modalità semplificate.
Accogliendo le indicazioni contenute nei pareri parlamentari, il provvedimento introduce
un’importante novità:
– elimina la norma che prevedeva, in caso di rateizzazione delle somme iscritte a ruolo, il
pagamento degli interessi sugli interessi (anatocismo) e gli interessi sulle sanzioni.
Per agevolare ancora di più i contribuenti è stata ricondotta nella fattispecie di “lieve
inadempimento” – per la quale non è prevista la decadenza della rateizzazione – il ritardo di
pagamento fino a 7 giorni (dai precedenti 5) e il caso di un minor versamento fino al 3% del
dovuto con un limite massimo di 10.000 euro.
Inoltre, nel caso in cui il contribuente sia favorevole alla definizione concordata
dell’accertamento, il pagamento può essere effettuato in quattro anni, invece che in tre, con un
minimo di otto rate e un massimo di sedici.
Per le somme iscritte a ruolo l’agente della riscossione può concedere dilazioni nel pagamento
fino ad un massimo di 72 rate mensili, dietro semplice richiesta del contribuente che dichiari di
versare in una situazione temporanea di difficoltà. Per somme superiori a 50.000 euro la
dilazione può essere concessa solo se il contribuente fornisce adeguata documentazione.
Ma, altre due vere novità per chi si affretta a pagare riguardano l’aggio per i concessionari della
riscossione e le modalità di notifica delle cartelle esattoriali.
Riguardo al primo punto, con il decreto attuativo, cambia la nomenclatura delle spese dovute
all’agente della riscossione in caso di cartella di pagamento. Tali somme, finora, conosciute
come aggio della riscossione, vengono ora classificate come oneri di riscossione e di esecuzione.
Questi oneri vengono commisurati agli effettivi costi del servizio e ne è stato rivisto al ribasso
anche il loro ammontare:
– in caso di pagamento entro 60 giorni dalla notifica della cartella, la quota a carico del
contribuente è pari al 3% sulle maggiori imposte iscritte a ruolo, nonché sulle sanzioni e sugli
interessi da ritardata iscrizione a ruolo (dall’attuale 4,08%);
– in caso di pagamento oltre i 60 giorni dalla notifica della cartella di pagamento, la quota di
oneri di riscossione a carico del contribuente è pari al 6% da calcolare sempre non solo sulle
maggiori imposte iscritte a ruolo ma anche sulle sanzioni, sugli interessi da ritardata iscrizione e
sugli interessi di mora (invece che l’attuale 8%).
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Per evitare disavanzi nel bilancio dell’agente della riscossione, Equitalia, è previsto un periodo
transitorio, fino alla fine di quest’anno, durante il quale sulle cartelle emesse l’aggio dovrebbe
continuare ad essere pari all’8%.
Relativamente alla notifica delle cartelle di pagamento viene prevista la modalità tramite PEC
non solo per imprese e professionisti, già obbligati per legge a dotarsi di una casella di Posta
elettronica certificata, ma anche per gli altri contribuenti, attualmente non obbligati, che ne
facciano esplicita richiesta, per ricevere su tale indirizzo le eventuali cartelle di pagamento e così
risparmiare i costi di notifica.
Anche in: Il Sole 24 Ore, p. 4 – Cambia la riscossione: aggio più leggero e notifiche via Pec –
Acierno
Il Sole 24 Ore, p. 4 – Sanzioni ridotte con autotutela parziale – Lovecchio
Il Sole 24 Ore 6 settembre 2015 – Norme e Tributi, p. 15 – Il pagamento cancella i vecchi debiti –
Ambrosi
Il Sole 24 Ore 6 settembre 2015 – Norme e Tributi, p. 15 – Fraudolenza senza sconti – Iorio
Il Sole 24 Ore del 5 settembre 2015 – Norme e Tributi, p. 15/16 – Riforma delle sanzioni in due
tempi – Mobili, Parente
ItaliaOggi del 5 settembre 2015, p. 24/25 – Sanzioni tributarie alleggerite – Ricca
Mise. Finanziamento a tasso zero per microimprese femminili o giovanili
In attuazione del capo 0I, Titolo I del decreto legislativo 21 aprile 2000, n. 185, il ministero dello
Sviluppo Economico emana il regolamento contenente criteri e modalità di concessione delle
agevolazioni volte a sostenere nuova imprenditorialità, in tutto il territorio nazionale, attraverso
la creazione di micro e piccole imprese competitive, a prevalente o totale partecipazione
giovanile o femminile, e a sostenerne lo sviluppo attraverso migliori condizioni per l’accesso al
credito.
Il regolamento è contenuto nel decreto 8 luglio 2015, n. 140, presente nella “Gazzetta Ufficiale”
n. 206 del 5 settembre.
I beneficiari
I soggetti ammessi alle agevolazioni sono le imprese:
a) costituite in forma societaria, comprese le società cooperative;
b) la cui compagine societaria è composta, per oltre la metà numerica dei soci e di quote di
partecipazione, da soggetti di età compresa tra i diciotto e i trentacinque anni ovvero da donne;
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c) costituite da non più di dodici mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione;
d) di micro e piccola dimensione, in base alla classificazione contenuta nel regolamento GBER
nonchè nel decreto del Ministro delle attività produttive 18 aprile 2005.
Tali imprese devono: essere regolarmente costituite ed essere iscritte nel Registro delle imprese;
non essere in liquidazione volontaria e non essere sottoposte a procedure concorsuali; non
essere tra le imprese che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un
conto bloccato, gli aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione europea.
Agevolazioni ammesse
Sono oggetto delle agevolazioni, fatti salvi i divieti e le limitazioni fissati dal regolamento de
minimis, i programmi di investimento non superiori a 1.500.000,00 euro relativi:
a) alla produzione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato, della trasformazione dei
prodotti agricoli;
b) alla fornitura di servizi, in qualsiasi settore;
c) al commercio e al turismo;
d) alle attività riconducibili anche a più settori di particolare rilevanza per lo sviluppo
dell’imprenditorialità giovanile, riguardanti la filiera turistico-culturale e l’innovazione sociale.
Spese ammissibili
Ammesse alle agevolazioni sono le spese relative all’acquisto di beni materiali e immateriali e
servizi rientranti nelle seguenti categorie:
a) suolo aziendale;
b) fabbricati, opere edili/murarie, comprese le ristrutturazioni;
c) macchinari, impianti ed attrezzature varie nuovi di fabbrica;
d) programmi informatici e servizi per le tecnologie dell’informazione e della comunicazione
(TIC) commisurati alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa;
e) brevetti, licenze e marchi;
f) formazione specialistica dei soci e dei dipendenti del soggetto beneficiario, funzionali alla
realizzazione del progetto;
g) consulenze specialistiche.
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Agevolazioni
E’ riconosciuto un finanziamento agevolato per gli investimenti, a un tasso pari a zero, della
durata massima di otto anni e di importo non superiore al settantacinque per cento della spesa
ammissibile.
Il finanziamento agevolato deve essere restituito dal beneficiario, senza interessi, secondo un
piano di ammortamento a rate semestrali costanti posticipate scadenti il 31 maggio e il 30
novembre di ogni anno, a decorrere dalla prima delle date successiva a quella di erogazione
dell’ultima quota a saldo del finanziamento concesso.
Procedura
Le agevolazioni in parola sono concesse sulla base di una procedura valutativa con
procedimento a sportello.
Con provvedimento del Direttore generale per gli incentivi alle imprese del Mise – pubblicato nel
sito internet di Invitalia ed in quello del Mise – saranno definite l’apertura dei termini e le
modalità per la presentazione delle domande di agevolazione.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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