L’intermediazione di trasmissione è un’attività professionale o è telelavoro?

a cura di Giovanni Giaquinto

Professionista o Telelavoratore della Pubblica Amministrazione?

 

  

I giovani consulenti e i senior  uniti nel progetto:  L’Intermediario di Trasmissione – Riconoscimento giuridico-economico del Ruolo.

 

La situazione è  ormai chiara e non si presta più ad ambiguità:  dopo circa un decennio quello che inizialmente era l’utilizzo di un semplice canale informatico da o verso la Pubblica Amministrazione ora è uno strutturato sistema che attraverso il WEB  vede il Consulente ovvero  il Professionista, in generale,   impegnato assiduamente e giornalmente, con  mezzi e strumenti  propri, per aggiornare e manutenere continuamente gli archivi delle Amministrazioni di riferimento.

Non è più il semplice  rapporto routinario Cliente-Professionista, ma una attività  imponente che il professionista, volente o nolente,  svolge  per la Pubblica Amministrazione, nel rapporto con l’Ente di turno,  e  che viene sottaciuta  rispetto a quella che è la sua ormai vera natura: telelavoro. 

Mai termine è più appropriato per classificare  il lavoro insostituibile svolto da un qualsiasi intermediario per l’Ordinamento.

Se ciò è incontrovertibile allora è ormai giunto il momento, nella nostra organizzazione e non solo,  di parlarne apertamente, sia dal punto di vista  ordinistico  ma soprattutto  sindacale, dato è in  quest’ultimo ambito che la tutela dei diritti collettivi, perché di questo si tratta,  trova la sua naturale collocazione.

L’intermediazione telematica  non può più essere liquidata, come la fase finale di un semplice invio di dati, ma  deve significare quello che realmente è divenuta e oggi rappresenta: un insieme di atti e  prestazioni intellettuali, nell’interesse del Cliente e della Pubblica Amministrazione. Un interesse, soprattutto, della Pubblica Amministrazione, che, al riparo della sua posizione dominante, elude una contrattazione sui diritti che sarebbe costretta a riconoscere al ‘prestatore‘ in condizione di telelavoro.


Una seria riflessione, al nostro interno e nell’intero mondo professionale, è matura – visti i risultati del sondaggio – per preparare la strada alla discussione: lo strumento che individuiamo è la predisposizione, da parte degli organismi di rappresentanza o, se non loro, da chi si ammanterà di ‘buona volontà’, di una proposta  articolata di richieste o, se si preferisce, si potrà utilizzare il termine “piattaforma rivendicativa” cui, entro un determinato e ben individuato lasso di tempo, dovranno essere sollecitati a contribuire fattivamente tutti gli associati e gli organismi  interni dell’Ordine, per poi propagarsi – con il coinvolgimento di tutti gli Ordini Professionali interessati – come un vero Tsunami negli ambiti istituzionali preposti.


In effetti la discussione dovrà esser quanto più allargata e articolata possibile, coinvolgendo chiunque voglia prendere posizione sul tema.  

Ci sarà poi l’Azione vera e propria, che non bisogna nascondercelo sarà lunga, lenta, faticosa; bisognando individuare i giusti  interlocutori, considerando che alla controparte pubblica  sono correlati più Enti che utilizzano la prestazione degli Intermediari;  ma l’azione e l’impegno  alla fine ci ripagherà, perché è l’idea finora sottaciuta di questa nuova realtà che, trovando oggi concretezza, tramite l’UGCDL e l’appoggio del C.P.O. di Roma, si propagherà all’interno del mondo professionale sin’ora sfruttato  per essere condivisa, sostenuta, spesa  da parte di chi  ci rappresenta o che ci rappresenterà in futuro nei confronti di una Pubblica Amministrazione distratta (se non vessatoria) e  che, alla fine, darà i suoi frutti: uno  status giuridico certo per i doveri ma anche per i diritti dell’Intermediario Telematico.


Se non l’hai già fatto, partecipa alla petizione per richiedere l’indennità informatica, clicca sul link: Petizione indennità informatica

 FATTI SENTIRE!


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Riproponiamo il messaggio inviato.

   

Caro Collega e Professionista

 

Il ministro Brunetta ha riconosciuto ai medici un’indennità informatica di 9 euro per ogni paziente per il disagio di inoltrare i certificati medici per via telematica. I medici si lamentano perché questa cifra è insufficiente per coprire le spese di acquisto di computer, stampanti e collegamento ad internet…

Qualche giorno fa in una riunione dei presidenti di Consulta un Consulente del Lavoro di Roma, Emiliano Drazza ha giustamente lamentato il fatto.

 

La semplificazione, se c’è stata, ha rigirato su noi professionisti l’onere di alimentare i data base degli Enti.

 

Certificato medico? Nel solo comparto lavoro della nostra professione abbiamo modelli 770, uniemens, autoliquidazioni, unilav, e chi più ne ha più ne metta, dichiarazioni e denunce ben più vaste, complesse e ricorrenti di un certificato medico, senza le quali l’Inps, l’Inail, il Collocamento, l’Agenzia delle Entrate non avrebbero i dati per assolvere le loro funzioni istituzionali.

 

Con questo non vogliamo dire che i medici stanno sbagliando a chiedere, ma che è ora di farla finita di garantire lavori complessi, su cui abbiamo responsabilità sanzionate, non pagati dai nostri clienti che servono per sopperire le inefficienze della pubblica amministrazione a spese nostre!

 

Chiediamo che ci venga riconosciuto un’indennità informatica per lo sforzo che quotidianamente facciamo.

 

Sottoscrivi la petizione che l’Unione Giovani Consulenti del Lavoro vuole portare davanti alle Istituzioni.

 

Inoltra la presente e mail a tutti i colleghi e professionisti (commercialisti, avvocati ecc.) che conosci.


clicca su: Petizione indennità informatica


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Unione Giovani Consulenti del Lavoro di Roma e Provincia
Via Cristoforo Colombo n°456
00145 ROMA
http://www.ugcdlrm.it/

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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