LA STORIA SI FA CON I SÄ–!

MARIO DRAGHI SERGIO MATTARELLA

di Vittorio Russo

Lo sappiamo da lungo tempo che la storia si fa con i sé, anche se a scuola ci hanno insegnato il contrario.

L’UCRONIA (dal greco, letteralmente, SENZA TEMPO) è proprio questo: la storia fatta con i sé. L’equivalente inglese è WHAT IF? ovvero: Cosa (sarebbe avvenuto) se?

Non bisogna, tuttavia, esagerare perché se la storia non è una scienza, immaginarsi l’ucronia! Questa come, del resto, la storia, è una disciplina nella quale si sono esercitate menti eccellenti in tempi diversi. Una vasta letteratura è a disposizione dei lettori più curiosi e non sono pochi i romanzi e le interpretazioni degli eventi storici più disparati, costruiti proprio con i “sé”.

GIORNATA NAZIONALE DELLA BANDIERA E 220° ANNIVERSARIO DELLA NASCITA DEL TRICOLORE. NELLA FOTO IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SERGIO MATTARELLA DURANTE IL SUO DISCORSO AL TEATRO VALLI (Reggio Emilia – 2017-01-07, ROBERTO BRANCOLINI) p.s. la foto e’ utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e’ stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate

A titolo di esempio cito “La storia dell’assedio di Lisbona” di José Saramago, un libro da leggere e rileggere per le curiosità che sa proporre la mente formicolante dell’autore lusitano. Non meno, poi, di “ Un americano alla corte di re Artù” di un insuperabile e immaginifico Mark Twain, autore che è così spesso un vero e proprio ancoraggio culturale. Fece scalpore pure, tempo addietro, “Fatherland” di Roberto Harris, un libro ucronico molto stravagante sull’ipotesi di una vittoria finale del III Reich, etc. etc.

Alla luce di questa premessa, ritengo legittimo considerare che, con il ritorno (meno male) di Mattarella al Quirinale, possiamo immaginare un futuro del nostro Paese ricco di sorprese e, per me ottimista, anche di imponenti prospettive.

Facendo ucronia, perciò, mi è piaciuto supporre che la mattina del 29 gennaio 2021, nell’incontro fra Sergio Mattarella e Mario Draghi, quest’ultimo l’abbia convinto ad accettare un secondo incarico con poche e pragmatiche prospettive.

Mi è piaciuto ipotizzare che gli abbia detto più o meno così: “Sergio, oggi tu sei il Cincinnato d’Italia, metti da parte la zappa (gli scatoloni) e torna al Quirinale. Mi devi questo favore dal momento che da me ne hai preteso uno non meno gravoso. Quello di governare questo Paese e di affumicare l’alveare di api del nostro sgangherato Parlamento. Capisco le tue ragioni nell’essere restio. Sei uomo lungimirante e sai già che un secondo mandato logora in fretta, anche in vista di orizzonti nebulosi. Lo capisco e capisco che non vuoi ingrigire la tua storia personale. C’è però una soluzione. quando riterrai che la tua stella comincerà a vacillare, quando sentirai soffiare il vento dell’impopolarità e della perdita di prestigio, io ci sarò. Ti basterà ufficializzare che ragioni di età e di salute ti impediscono di dare certezze alle speranze dei nostri concittadini, che altri eventi incalzano e la tua età non è più consona all’esercizio della tua alta funzione. È sufficiente per rassegnare con encomio le tue dimissioni. Alle elezioni che seguiranno per la nomina del nuovo capo dello stato, nulla impedisce che io possa sostituirti contando ancora sul consenso attuale.”

Questa è ucronia. È vero. Ma perché qualcuno possa considerarla una teoria dobbiamo attenderne lo scorrere di qualche stagione.

Nondimeno mi piace pure credere che Mattarella non faccia, invece, la fine del doge Francesco Foscari, come nell’opera di Giuseppe Verdi.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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