LAVORI SUL VOLTURNO: SCONTRO PROVINCIA AUTORITA’ DI BACINO.

GRAZZANISE

di Peppino PASQUALINO

     Dagli inizi di questo secolo, il mondo intero sta assistendo alla “ribellione” della natura, una natura che ci sta presentando il “conto” del mancato rispetto corrisposto dall’uomo nei suoi confronti. E nelle nostre piccole realtà non siamo avulsi da tale atteggiamento della natura che desidera “rispetto” e che, invece, urla sempre di più la sua “vendetta”.

     E’ vero che sull’esempio del “Ponte Morandi” di Genova ha fatto eco nazionale il bisogno impellente di procedere alla verifica immediata di ponti e viadotti, strade e superstrade, percorsi ferrati e sottopassi, ma è pur vero che in certi punti del nostro fragile territorio italico sono gli ambienti circostanti a creare il dissesto delle strutture. Ed è il caso del ponte che collega Grazzanise centro alla frazione di Brezza, quest’ultima rimasta completamente isolata a seguito del sequestro della struttura da parte della Procura delle Repubblica di Santa Maria Capua Vetere.

     Per consentire le verifiche tecniche opportune per la valutazione degli interventi di consolidamento del ponte stradale e pedonale, sempre la Procura sammaritana, a firma del sostituto procuratore, Dr. Urbano, ha temporaneamente dissequestrato la struttura, vista la polemica creatasi tra la Provincia di Caserta e l’Autorità di Bacino dei fiumi Liri-Garigliano-Volturno in merito alla eliminazione degli inconvenienti contestati relativi al corso d’acqua del fiume Volturno. 

     In altre parole la città metropolitana casertana sostiene che la problematica del ponte stradale è strettamente legata al cedimento della sponda destra del Volturno e alla modifica dell’alveo naturale. Infatti, a sentire gli abitanti del luogo, da tempo, a causa delle manifestazioni alluvionali, a pochi metri dal ponte stradale, al centro dell’alveo del corso d’acqua si è formata una isola naturale. Tale isola, formatasi per l’accumulo di piantume trascinato dal flusso fluviale e dal naturale sedimento limaccioso, ha costantemente deviato l’imponente massa d’acqua che ha conseguentemente eroso gran parte della riva destra. Questa continua erosione pone in serio pericolo anche il ponte, in quanto viene meno la base di assestamento della struttura metallica.

     In questi ultimi giorni, dopo la creazione di un senso alternato veicolare con l’ausilio di un sistema semaforico, si sta assistendo finalmente al cantiere di lavoro che vede in scena grossi escavatori all’opera per drenare, ripulire la costa e collocare grandi blocchi in pietra per ridimensionare l’effetto dell’erosione. Anche l’isola non appare più un pericolo e alla prossima piena assisteremo al normale flusso idrico in direzione del mare.

Certo è che tutta questa storia deve trasformarsi in “monito” per tutti; il rispetto del Volturno e dei suoi confini naturali deve diventare atteggiamento civico comune, ordinario, quotidiano.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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