LETTERA APERTA DI RICCARDO VAN den HENDE – COMPONENTE DI GIUNTA DI PMI CAMPANIA

 

Riccardo Van den Hende a destra

Riccardo Van den Hende a destra

LETTERA APERTA DI RICCARDO VAN den HENDE – COMPONENTE DI GIUNTA DI PMI CAMPANIA

 

Infrastrutture, Coesione Sociale, Sicurezza e Vantaggio Fiscale

per la crescita della Campania e del Mezzogiorno

 

                Nel corso delle ultime settimane abbiamo assistito al sempre più ignobile teatrino della Politica, i cui attori, invece di fornire a cittadini e imprese una qualche indicazione di buon senso, si sono ben preoccupati di concentrarsi sull’effimero, cercando di distogliere l’attenzione su quelli che sono i problemi reali del nostro Paese ed in particolare del Mezzogiorno e della Campania.

 

                Viviamo da anni una fase di recessione che sta mettendo in ginocchio tutto il Paese. Le statistiche possono segnalare qualche piccolo passo in avanti, ma è chiaro che sono aumentate le difficoltà. Se l’Italia non riparte, figuriamoci cosa accade o, peggio, potrà accadere al Sud …

 

Credo siamo giunti al punto di non ritorno. La classe dirigente nazionale  e locale deve capire che il problema non è tanto individuare e scegliere un modello, ma applicarlo realmente, anche sbagliando. Avendo, la certezza di avere individuato degli obiettivi , bisogna perseguire i progetti rispondenti.  E invece sono anni che, in particolar modo in Campania, accade il contrario. L’ultimo esperimento che ha avuto una sua continuità storica – e quindi ha consentito di raggiungere risultati efficaci – è stato quello della Cassa del Mezzogiorno. Dopo di che è seguita l’enunciazione di tanti modelli: finanziamenti a pioggia, automatismi sulla base della domanda, ecc. che ci hanno condotto allo sfascio!

 

Da Imprenditore del Sud, quotidianamente in trincea, dico BASTA! Siamo di fronte alle conseguenze di un calo di attenzione verso il Mezzogiorno di cui si continua a parlare sicuramente molto, ma alla fine non mi sembra che in questo grande chiacchiericcio si riconosca che si tratta della priorità delle priorità per il nostro Paese.

 

Ho la netta sensazione che la Politica, ad ogni livello, stia creando tutte le condizioni per perdere la grande occasione di rendere il territorio meridionale il crocevia infastrutturale ineludibile per il passaggio dei traffici tra est e ovest dell’Europa e verso il nord dell’Africa, fattore preliminare per un più completo sviluppo dei rapporti con l’intero continente africano.

 

E occorre riflettere sulla circostanza che, nonostante il tentativo di integrazione e omogeneizzazione europea, Paesi come la Francia non stanno lasciando nulla di intentato per svolgere una propria politica di influenza ed egemonia nell’area del Mediterraneo, evidentemente giudicata chiave di volta per stabilire proprie alternative di leadership commerciali.

 

Bisogna maturare la convinzione che nel Mezzogiorno e in Campania si giocano le sorti dell’Italia dal punto di vista della riconquista di un ruolo centrale e non marginale in Europa come nel resto del mondo. D’altro canto la globalizzazione impone la capacità di essere competitivi e il Sud può essere quella grande piattaforma logistica ed in grado di captare flussi di traffico commerciale intercettando in questo ambito aree di business nel settore dei servizi, per esempio, che altrimenti emigreranno altrove. È giunto il momento di fermarsi tutti, fare una riflessione attenta per cercare di dare continuità ad un’azione di sviluppo chiara, basata su un sano pragmatismo, senza dimenticare che ogni  programma si poggia sulla capacità delle persone che lo portano avanti.

 

Inoltre, in questa fase di crisi acuta, stiamo scontando la scarsa attenzione prestata, negli anni scorsi, al rafforzamento delle politiche di coesione sociale. E’ mancato, per tante e complesse ragioni che esulano per certi versi dal contesto politico, un grande sforzo unitario che facesse accettare a tutte le componenti del Sistema Italia la difficile sfida della competitività internazionale. Non siamo riusciti a cogliere quello spirito comune, quella tensione fondamentale per rimettersi in campo di fronte ad uno scenario che imponeva un cambiamento di non poco conto.

 

Altra leva da usare per sostenere le imprese e i lavoratori del Mezzogiorno è quella del “vantaggio fiscale” per rendere realmente attrattivo il nostro territorio rispetto a nuovi flussi di investimento, e non solo, poiché anche “il cuneo fiscale” – nella sua somma ingiustizia fra ciò che il datore paga e quanto effettivamente incamera il lavoratore –   dovrebbe essere concepito in maniera da alleviare i settori trainanti che puntano, per esempio, a concretizzare la politica dell’export o che comunque danno concreti segnali di vitalità e fattività.

 

E anche in tema di mano d’opera in entrata e in uscita, è tempo che si prenda in considerazione l’orientamento di importanti giuslavoristi e della politica riformatrice per pensare a rapporti di lavoro subordinato flessibili, consentendo che un requisito della prestazione possa derogare alla disciplina tipica del lavoro subordinato d’impresa a tempo pieno o indeterminato, avendo l’obbiettivo primario, ai fini dell’economia generale del Paese,  di ridurre i costi per l’impresa, pur restando   i lavoratori subordinati, senza derogare dalla disciplina tipica, eccezion fatta per quegli aspetti che attengono, appunto, alle deroghe.

 

Certo, mi auguro che le ferite ancora sanguinanti di una pressione fiscale tra le più opprimenti al mondo diventi l’emblema di un modo scorretto di impostare il rapporto fiduciario con quanti decidono di investire al Sud: cambiare le regole sulla pelle degli altri è davvero inconcepibile in un Paese autenticamente civile e democratico.

 

Ma non può bastare agire soltanto sotto il profilo delle imposte. Occorre migliorare la qualità dei servizi alle imprese e, soprattutto, garantire l’ordine pubblico. La sicurezza è un bene primario non solo per le imprese che devono essere intese come un bene sociale. Concetto tanto elementare quanto ancora ingiustamente ignorato.

 

 

                                                                                                                                             Riccardo Van den Hende

 

 

 
 
 
 
 

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

Potrebbero interessarti anche...