LIBIA, UCCISI 2 ITALIANI: USATI COME SCUDI UMANI DALL’ISIS

TRIPOLI – Due cittadini italiani sono stati uccisi in Libia. Lo conferma la Farnesina spiegando che potrebbe trattarsi di 2 dei 4 italiani rapiti, ma mancano ovviamente conferme ufficiali. Un testimone libico, interpellato dall’Ansa, riferisce che i due italiani sarebbero “stati usati come scudi umani dai jihadisti”.

La Farnesina dice:

“Relativamente alla diffusione di alcune immagini di vittime di sparatoria nella regione di Sabrata in Libia, apparentemente riconducibili a occidentali, la Farnesina informa che da tali immagini e tuttora in assenza della disponibilità dei corpi, potrebbe trattarsi di due dei quattro italiani, dipendenti della società di costruzioni Bonatti, rapiti nel luglio 2015 e precisamente di Fausto Piano e Salvatore Failla. Al riguardo la Farnesina ha già informato i familiari. Sono in corso verifiche rese difficili, come detto, dalla non disponibilità dei corpi”.

A Sabrata, nell’ovest del Paese nordafricano, le forze di sicurezza libiche hanno condotto nella giornata di mercoledì un raid in un covo di presunti militanti dello Stato Islamico. Dopo il blitz, il portavoce del Consiglio militare di Sabrata aveva fornito un bilancio di sette jihadisti uccisi e di tre sospetti fuggiti. Ma il video dell’azione avrebbe rivelato un’altra verità: che sarebbero caduti anche i due ostaggi italiani. Un testimone libico, rientrato a Tunisi da Sabrata, riferisce all’Ansa che i due ostaggi italiani “sono stati usati come scudi umani” e, conferma, sarebbero morti “negli scontri” con le milizie di ieri a sud della città, nei pressi di Surman. Ancora su Sabrata, venerdì 19 febbraio gli Stati Uniti avevano compiuto un raid aereo contro un campo dello Stato islamico, che mirava al miliziano Isis Noureddine Chouchane, tunisino ritenuto legato ai due grandi attacchi dell’anno scorso in Tunisia (quello del 18 marzo al museo del Bardo a Tunisi e quello del 26 giugno sulla spiaggia di Sousse).

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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