Lorenzo Marone autore di “Sono tornato per te” a Capua il Luogo della Lingua incontra i lettori 

È nato a Capua nella libreria Circolo dei lettori di Capua – Cose d’Interni Libri il Gruppo di Lettura di Capua il Luogo della Lingua.  

Un Gruppo di Lettura (GdL) è formato da persone che leggono in privato un libro scelto in comune. La lettura viene poi condivisa: si parla del libro, se ne approfondiscono i temi, si condividono le emozioni provate. 

Il GdL valorizza la lettura e la discussione come strumento di apertura agli altri e di dialogo tra diverse visioni e scritture. 

Un gruppo di lettura non fa, dunque, letture di gruppo. Si parla di “lettura condivisa” per distinguerla, appunto, dalla lettura di gruppo. 

La partecipazione è libera, gratuita e aperta a tutti. I libri da leggere vengono proposti dai librai e organizzatori del festival che seguono gli incontri. 

Il libro letto sarà sempre di uno scrittore contemporaneo che i lettori incontreranno dal vivo.

 

Il primo “incontro con lo scrittore” ci sarà in libreria venerdì 24 novembre alle 19.00. 

Incontreremo Lorenzo Marone autore di “Sono tornato per te” (Einaudi editore) presentato al pubblico dal neonato Gruppo di Lettura, coordinato per questa prima volta da Nicoletta Ferace. 

Lorenzo Marone (già Premio Placito capuano 2018 per Capua il Luogo della Lingua festival) torna a Capua con il suo nuovo libro e la sua cifra stilistica, ormai riconoscibilissima, ma sempre più raffinata. Uno scrittore da più di 300mila copie vendute, tradotto in 16 paesi e amatissimo dai lettori. 

Il Libro 

Un amore che attraversa la guerra e rimane intatto nonostante gli orrori che lo mettono alla prova. L’epopea di un ragazzo che difende la propria vita facendo a pugni per tornare dalla donna che lo aspetta. 

Cono Trezza e Serenella Pinto sono due giovani del Sud, cresciuti nella zona del Vallo di Diano, tra Campania e Basilicata. Lui contadino, lei figlia di un artigiano di idee socialiste. Si sono conosciuti che erano adolescenti, aspettano solo il momento di sposarsi. Ma sono gli anni Trenta del secolo scorso, e a mettersi tra loro ci sono i fascisti. Soprattutto Romano, il figlio del podestà. Stufo di subirne l’arroganza, Cono si ribella, compiendo un gesto che la sua famiglia pagherà a caro prezzo. Poi la partenza per il servizio militare, e dopo l’8 settembre 1943 la deportazione in Germania. A tenerlo in vita, saranno la speranza di rivedere Serenella, l’aiuto di un compagno di prigionia dal cuore grande e la sua abilità nel tirare di boxe. 

«In quella stanca e sventurata stagione che aveva già vendemmiato, nella quale le foglie a una a una cadevano dai tralci, Cono ripensò al bacio con Serenella quando erano accovacciati sotto le viti. Ma qualcosa dentro di lui gli impedí di lasciarsi spezzare, in testa gli si conficcò l’ordine di non dimenticare, di tenere bene a mente il pianto di Benedetta, gli occhi disperati di sua madre, le urla di suo padre, il volto sfatto di Serenella. Per tutti loro avrebbe resistito, e per lei un giorno sarebbe tornato». 

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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