Mai più Shoah

280px-Auschwitz_I_entrance_snow

La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz,

Giorno della Memoria, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali,

la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia,

la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio

e a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati”. Così recita l’art.1 della Legge

20 luglio 2000, n. 211, con la quale è stato istituito il “Giorno della Memoria” in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti. Ecco perché non possiamo dimenticare, ecco il valore della memoria, ecco per quale motivo noi dobbiamo tramandarne

anche ai nostri figli il ricordo. Non deve essere possibile per nessuno non sapere o dimenticare che,

in pochi anni, ben sei milioni di ebrei, giovani, vecchi, neonati e adulti furono uccisi dalla violenza nazista,

con pene e sofferenze indicibili. E’ questo il momento della memoria, non solo per ricordare quanto accaduto ma perché alla fine, tutti assieme si debba dire “Mai più…”. “La memoria conta se tiene insieme l’impronta

del passato e il progetto del futuro”. E sull’onda del ricordo riascoltiamo le toccanti parole di un sopravvissuto, che ci chiede di pensare se questo può ancora essere ancora considerato un uomo-No…la risposta è univoca, non erano più uomini i carnefici, privi di qualsiasi umanità, non riuscivano più a considerarsi uomini le vittime, private oramai di ogni dignità…no…è il caso di pronunciarle quelle parole …mai più ..mai più.

 

 

Se questo è un uomo
Voi che vivete sicuri nelle vostre tiepide case;
Voi che trovate tornando la sera
Il cibo caldo e visi amici:

Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce la pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un si e per un no

Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno:

Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole:
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,

Coricandovi alzandovi;
Ripetetelo ai vostri figli:
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri cari torcano il viso da voi.

Primo Levi

 

 

E sull’onda del ricordo anche io ho inviato alla Comunità Ebraica di Roma due dei miei bellissimi componimenti che sono stati inseriti nella documentazione sulla Shoà e che sono a disposizione del pubblico per la consultazione presso la loro biblioteca ricevendo nel 2006 i ringraziamenti dal direttore Dott. Bice Migliau e dalla Coordinatrice Memoria della Shoah per UCEI Sira Fatucci nel 2011.

Leggete i componimenti su: http://www.pontelandolfonews.com/index.php?id=3092

Antonio Nicolò.

 

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

Potrebbero interessarti anche...