Non Mosè, ma il Padre mio vi dà il pane dal Cielo.


Martedì 6 maggio 2025

III Settimana di Pasqua

+ VANGELO (Gv 6,30-35)

Non Mosè, ma il Padre mio vi dà il pane dal Cielo.

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, la folla disse a Gesù: «Quale segno Tu compi perché vediamo e Ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: “Diede loro da mangiare un pane dal Cielo”». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità Io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal Cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal Cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è Colui che discende dal Cielo e dà la vita al mondo». Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane». Gesù rispose loro: «Io sono il Pane della vita; chi viene a Me non avrà fame e chi crede in Me non avrà sete, mai!». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

La folla che domandava un segno a Gesù, era composta da persone con convincimenti ancora disordinati e non molti riuscivano ad accettare pienamente la predicazione del Signore. Non poteva essere compreso da quanti non avevano alcuna intenzione di rinnegare le loro opinioni, formulate seguendo idee prive di fondamento.

Molte volte spinti da una certa sicurezza o da preconcetti infondati si crede o non crede a qualcosa o a qualcuno, si valuta una persona senza conoscerla, senza sapere le ragioni che la fanno agire in un determinato modo. Spesso con molta leggerezza si condanna o si assolve fidandosi solo della propria opinione, senza alcun supporto veritiero.

L’interpretazione soggettiva priva di riscontri conduce al giudizio e non è un aiuto per la propria spiritualità, le conseguenze sono sempre disastrose. Il giudizio temerario rimane interno alla persona e avviene quando pensa male degli altri senza alcuna prova.

È un peccato grave e un danno che ricade soprattutto su chi ha pensieri malevoli sugli altri.

Si inizia con la maldicenza che arreca inevitabilmente danni alla dignità altrui, poi si cade facilmente nel giudizio temerario, vizio pericoloso oramai divenuto comune, perché si passa con tutta facilità a giudicare e a sentenziare sulle azioni altrui senza possedere alcun riscontro.

Sono diffamazioni dettate dalla mente fuori controllo.

Non sono mai giudizi temerari quei semplici pensieri e quei sospetti involontari che vengono in mente contro qualcuno, quasi senza farci caso, e che vorremmo che non ci venissero. Una cosa sono i pensieri che si presentano senza volerli e che si allontanano subito, altra cosa è accoglierli e convincersene, anche senza alcuna prova. Leggiamo cosa afferma il Catechismo.

«Il rispetto della reputazione delle persone rende illecito ogni atteggiamento ed ogni parola che possano causare un ingiusto danno. Si rende colpevole:

– di giudizio temerario colui che, anche solo tacitamente, ammette come vera, senza sufficiente fondamento, una colpa morale nel prossimo;

– di maldicenza colui che, senza un motivo oggettivamente valido, rivela i difetti e le mancanze altrui a persone che li ignorano;

– di calunnia colui che, con affermazioni contrarie alla verità, nuoce alla reputazione degli altri e dà occasione a giudizi erronei sul loro conto.

Per evitare il giudizio temerario, ciascuno cercherà di interpretare, per quanto è possibile, in un senso favorevole i pensieri, le parole e le azioni del suo prossimo» (CCC 2477-2478).

Questa spiegazione che troviamo nel Catechismo del 1992 è la sintesi di questo dannoso atteggiamento ed è un ostacolo da superare.

Spesso la rabbia infiamma e prevale sull’amore, anche l’invidia spinge a giudicare.

È sbagliato giudicare male, senza giusto motivo, mentre se vi fossero motivi gravi, indizi forti, allora il nostro giudizio non sarebbe più temerario, sebbene anche in questo caso sarebbe molto meglio sospendere ogni giudizio e coprire ogni cosa col manto della carità. La rettitudine spinge a parlare solo nelle necessità.

Si può parlare senza cadere nel giudizio per aiutare chi non conosce le opere malvagie e comprovate dei cattivi.

I giudizi temerari si evitano innanzitutto con la purificazione dell’immaginazione, che va insieme allo spirito di conversione e di rinascita spirituale del cristiano. A questa determinazione si arriva pregando molto, chiedendo la purezza d’intenzione.

La rettitudine è una perla nel cristiano e traspare dalle sue parole, dai suoi comportamenti, da tutta la sua persona.

L’intenzione è retta quando Gesù Cristo è il fine e il motivo di tutte le nostre azioni. La purezza d’intenzione non è altro che presenza di Dio, è Dio nostro Signore presente in tutte le nostre intenzioni, anche senza pensare a Lui.

Se il cristiano Lo mette al centro della sua vita, Gesù è sempre presente nella sua mente e nel suo cuore. Gesù vuole fare parte della nostra vita, non vuole essere considerato un estraneo anche se la debolezza umana e la mancata riflessione Lo fanno considerare tale.

Alle tentazioni bisogna resistere e con lucido impegno si deve pensare bene di tutti. Le tentazioni vanno combattute con la preghiera.

Dio aiuta i puri di cuore, chi lo merita e si inserisce in un cammino di Fede dove ci sono innanzitutto l’umiltà e la perdita dell’orgoglio.

È vero che Dio «fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti» (Mt 5,45), però i malvagi e gli ingiusti non possono illudersi di meritare gli aiuti di Dio vivendo nel Male, compiendo opere disoneste.

La vicinanza a Gesù ci permette di conoscerci e diventare migliori giorno dopo giorno nel suo Amore.

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

Atto di consacrazione personale

e di riparazione al Cuore di Gesù

O Cuore dell’amatissimo mio Gesù, Cuore adorabile e degno di tutto il mio amore, io, acceso dal desiderio di riparare ed espiare le offese sì numerose e tanto gravi a Te fatte, ed anche per non macchiarmi io stesso, per quanto mi è possibile, della colpa di ingratitudine, Ti offro il mio cuore con tutti i suoi affetti, anzi Ti do e consacro tutto me stesso.

O Gesù, amore dell’anima mia, spontaneamente io offro al Tuo Cuore tutto il valore soddisfattorio che potranno avere le preghiere, gli atti di penitenza, di umiltà, di obbedienza e di ogni altra virtù che farò durante tutta la vita, sino all’ultimo respiro: accettali per quanto sia poco e assai misero quello che io Ti offro.

Per la Santa Chiesa e per i Sacerdoti

O Gesù mio, ti prego per la Chiesa intera: concedile l’amore e la luce del tuo Spirito, rendi efficaci le parole dei Sacerdoti, affinché spezzino anche i cuori più induriti e li facciano ritornare a Te, o Signore.

Signore, dacci Sacerdoti Santi, e Tu stesso conservali nella serenità.

Fa che la potenza della tua Misericordia li accompagni dovunque e li custodisca contro le insidie che il demonio non cessa di tendere all’anima di ogni Sacerdote. La potenza della tua Misericordia, o Signore, distrugga tutto ciò che potrebbe offuscare la santità del Sacerdote, perché Tu sei Onnipotente.

Ti chiedo, Gesù, di benedire con una luce speciale i Sacerdoti dai quali mi confesserò nella mia vita. Amen.

Consacrazione dell’Italia

O Maria, Madre di Dio e Madre nostra, tu hai sempre guardato all’Italia con quello stesso occhio di predilezione con cui l’ha guardata il tuo figlio Gesù.

Tu hai voluto questa terra disseminata dei tuoi Santuari.

Te la consegniamo, questa nostra Patria: sia sempre tua e del tuo Figlio; custodiscila.

Sia pura la Fede, siano buoni i costumi, siano ordinate le famiglie, sia cristiana la scuola; e regni la giusta pace tra tutti.

Che questa Italia continua a svolgere e compia sempre meglio la sua missione: di essere centro vivo ed operante di civiltà cristiana.

Salve Regina …

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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