PARCO NAZIONALE DEL VESUVIO

Care cittadine, cari cittadini,

su Il Mattino di giovedì 22 dicembre, Francesco Gravetti ha dedicato un articolo (vedi allegato) alla nostra lettera/appello (anch’essa in allegato) al Presidente del Parco nazionale del Vesuvio, riportandone ampi stralci. Il giornalista ha anche sentito il Presidente e riporta alcune dichiarazioni che Agostino Casillo gli ha rilasciato.

Intervistato, il Presidente sostiene che per effettuare gli interventi da noi sollecitati nei boschi incendiati questa estate occorra il nulla osta del Ministero dell’ambiente. Ciò è parzialmente vero.

E’ vero che l’articolo 10 comma 1 della legge quadro sugli incendi boschivi (vedi link in basso) prevede che “Sono vietate per 5 anni, sui predetti soprassuoli (i suoli percorsi dal fuoco ndr.), le attività di rimboschimento e di ingegneria ambientale sostenute con risorse finanziarie pubbliche, salvo specifica autorizzazione concessa dal Ministero dell’ambiente, per le aree protette statali, …”, tuttavia sia “le operazioni silvicolturali di pulizia e manutenzione del bosco, con facoltà di previsione di interventi sostitutivi del proprietario inadempiente in particolare nelle aree a più elevato rischio” (art. 3 comma l), sia gli “interventi finalizzati alla mitigazione dei danni conseguenti (all’incendio ndr)”, nonché gli “interventi colturali idonei volti a migliorare l’assetto vegetazionale degli ambienti naturali e forestali” nell’ambito della “attività di prevenzione (la quale ndr) consiste nel porre in essere azioni mirate a ridurre le cause e il potenziale innesco d’incendio …” (art. 4 comma 2), sono possibili, previsti, auspicati, raccomandati e dovuti per legge.

Quindi la gran parte degli interventi da noi sollecitati non necessitano di autorizzazione ministeriale, salvo gli interventi di riforestazione e le opere di ingegneria ambientale. A quest’ultimo riguardo non è chiaro poi se l’ente Parco abbia presentato un programma al Ministero e cosa questo programma preveda.

Per quanto riguarda invece la questione del controllo del territorio e della formazione di “squadre a terra”, anch’esse previste dalla legge quadro, che abbiamo definito di “pronto intervento”, il Presidente  ricorda al giornalista di aver sollecitato la nascita di un coordinamento tra i comuni del Parco.

Domanda: ma questo coordinamento non esiste già? La Comunità del Parco è stata sciolta?

Da tempo abbiamo sollecitato un maggiore coordinamento tra corpo forestale, polizie locali e le altre forze dell’ordine, per prevenire lo sversamento e abbandono di rifiuti di varia natura nell’area Parco, previa mappatura del territorio e individuazione delle strade e delle zone maggiormente a rischio. Non diversamente bisognerebbe operare per la prevenzione degli incendi, anche avvalendosi del contributo di associazioni di volontariato (art. 7 comma 3 lettera b della legge quadro).

Ciò detto, ci piacerebbe che il presidente Casillo volesse rispondere pubblicamente alla nostra lettera aperta, fornendo a chi ci legge (e sono in tanti) ulteriori e più precise spiegazioni.

Per un presidente 2.0 che usa disinvoltamente i social, non dovrebbe essere difficile usare questi strumenti, nei modi e nelle forme che Egli riterrà più opportune, per dialogare direttamente con l’opinione pubblica in modo un po’ più approfondito. Attendiamo fiduciosi.

Il coordinamento di cittadini per il Parco

https://www.regione.veneto.it/static/www/agricoltura-e-foreste/L_n353_21_11_2000.pdf

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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