PARLAMENTO ITALIANO: REFUGIUM PECCATORUM

 

di Raffaele CARDILLO

Siamo letteralmente sconcertati nell’apprendere che nel Parlamento dei nominati allignano personaggi di dubbio gusto che, a onta dei loro lauti stipendi, si arroga il diritto di disertare, con ostinata pervicacia, le aule del potere: una sconcia e volgare caduta di stile, un’irrispettosa e totale mancanza di attaccamento al dovere, soprattutto verso chi in maniera, forse un po’ superficiale, ha conferito a degli indegni, un mandato che altrimenti poteva essere demandato.

Non riusciamo a farcene una ragione, com’è possibile che accada tutto ciò, un assenteismo senza limiti né sanzioni, siamo proprio di fronte ad un dispotismo esteso, cioè esercitato da un gruppo di persone nella fattispecie “ la casta “.

Un’ignobile truffa perpetrata ai danni del popolo italiano che versa nella più cupa indigenza e disperazione, un affronto a dei costernati vessati in maniera ignominiosa da uno Stato gabelliere che, esige tributi senza preoccuparsi di fornire lavoro ai propri consociati.

Una palese distorsione dell’articolo 53 della Costituzione che così recita: tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva.

Ci domandiamo quale possa essere la capacità contributiva di persone senza lavoro, senza alcun reddito e che si affidano ad associazioni caritatevoli per usufruire di pasti caldi necessari per la sopravvivenza!

Di contro assistiamo a erogazioni di laute prebende concesse a insulsi personaggi che, trincerandosi dietro paraventi compiacenti, continuano a prosperare pregni di uno smaccato parassitismo che indigna e indispone la pubblica opinione.

Ci potrebbero essere delle azioni riequilibratrici atte a sanare tale sopruso?

Perché non applicare nei confronti degli onorevoli assenteisti, la regola del licenziamento e della denuncia per truffa, come avviene per i dipendenti delle aziende e degli Enti privati?

Adottare due pesi e due misure non sono atti commendevoli, privilegiare poi, uno stuolo di scansafatiche, di perdigiorno in tutt’altre faccende affaccendate, è un delitto che deve essere punito!

Quante volte abbiamo assistito, tramite il mezzo televisivo, a un’aula parlamentare semivuota, tra gli sbadigli dei pochi presenti e lo zelo del relatore di turno totalmente privo d’interlocutori: uno spettacolo desolante pur tuttavia privo di alcun seguito sanzionatorio.

Invocare una legge ad hoc è di drammatica attualità magari ricorrendo agli istituti di democrazia diretta, ultimi bastioni a difesa del cittadino, vilipeso e turlupinato da mezze tacche che, circa a breve, dovranno regolare i loro conti con la giustizia.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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