PIEDIMONTE MATESE.IL PUNTERUOLO ROSSO COLPISCE ANCORA.

 Il “Punteruolo Rosso” colpisce ancora. Non si tratta del titolo di un film triller, ma di una infernale malattia che colpisce le piante di palme. A farne le spese questa volta, dopo le piante delle più famose città della Campania come Napoli e Caserta sono state le secolari palme situate nei pressi della cassa armonica di Piazza Roma a Piedimonte Matese che in questi ultimi tempi hanno perso gran parte della loro vegetazione. La causa di questa malattia è il Rhynchophorus ferrugineus, un coleottero curculionide molto dannoso alle piante di palma. La specie è originaria dell’Asia meridionale e Melanesia. Sono segnalati gravi danni nei palmeti da dattero della penisola arabica. Nel 1994 l’insetto è comparso per la prima volta in Europa e precisamente in Spagna; dall’anno 2005 è segnalato anche in Italia con molti casi in Sicilia, Campania, Puglia, Lazio e Toscana. I danni causati dalle larve sono visibili solo in una fase avanzata dell’infestazione. I sintomi esteriori dell’attacco del curculionide sono rappresentati dall’anomalo portamento della chioma che perde la sua simmetria verticale e che successivamente si mostra completamente divaricata con l’aspetto ad ombrello aperto. Nelle fasi terminali la palma appare come “capitozzata” della chioma e si evidenzia il suo “collasso”: a quel punto si manifesta la migrazione di massa degli insetti che erano presenti all’interno dello stipite (gli adulti so no in grado di volare anche per distanze di 1 Km) per la ricerca di un nuovo esemplare di palma del quale alimentarsi. Per prevenire l’avanzare dell’infestazioni sarà necessario mantenere le piante nelle migliori condizioni vegetazionali, adottando tutti gli accorgimenti tecnici che permettano di evitare o limitare l’insediamento iniziale del parassita.

Pietro Rossi
 

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *