Riscoprire l’Etica Pubblica, Rinnovare le Istituzioni e la Politica

 di Tommaso Morlando

La Giunta delle Immunità del Senato ha respinto a maggioranza la richiesta di concedere gli arresti domiciliari per il Sen. P.d.L. e Sindaco di Afragola, Vincenzo Nespoli.La gravissima vicenda giudiziaria che ha colpito Nespoli (per cui il G.I.P. del Tribunale di Napoli ha emesso ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari per concorso in bancarotta fraudolenta patrimoniale) accentua il deficit di credibilità della classe dirigente del P.d.L. a Napoli e in Campania.Tale inchiesta giunge, infatti, dopo i casi Cosentino, Landolfi e Cesaro (indagato dalla D.D.A. di Napoli per associazione camorristica) e, soprattutto, dopo l’estromissione dal Consiglio Regionale di Gambino e Conte, quest’ultimo condannato in primo grado per camorra.Una compromissione tra mafia e politica inquietante che coinvolge in pieno il PDL campano.La vicenda Nespoli si inserisce, quindi, in un quadro fosco ed allarmante, segnato dal perverso intreccio tra politica, Istituzioni e poteri criminali che segna Napoli e l’intera regione, minando la stessa tenuta democratica tenuto anche conto della capacità di controllo del voto delle organizzazioni camorristiche.Sul punto, si tenga conto anche della vicenda che in queste settimane ha interessato l’attuale Sindaco di Castel Volturno. Difatti, è emerso che alcuni pentiti, tra i quali Luigi Guida, già ergastolano, ed autoaccusatosi di svariati omicidi, racconta di aver avuto, nel 2001, rapporti di affari, in materia di gestione dei rifiuti, con l’allora primo cittadino di Castel Volturno appartenente a Forza Italia, Antonio Scalzone, anche attuale sindaco. Tali fatti si innestano nella più ampia vicenda, già oggetto di procedimenti giudiziari, che ha interessato, ed attualmente interessa, il Consorzio dei rifiuti CE/4, con l’implicazione anche dei vertici dell’attuale PDL (Landolfi e Cosentino). Attualmente il Sindaco Scalzone continua ad amministrare ed ancora non vi è stata alcuna iniziativa istituzionale ufficiale atta a far luce su tale grave vicenda. Già nel 2006 R. Saviano denunciava come la nostra provincia deteneva il poco commendevole record si scioglimenti dei Comuni per infiltrazioni della camorra, ben 71, a fronte dei 44 dell’intera Sicilia. Solo 9 Comuni su 92 non hanno subito commissariamenti e monitoraggi.Il caso Nespoli appare la cartina di tornasole di comportamenti piuttosto diffusi tra i nostri amministratori locali, contribuendo a disvelare come essi si trasformino spesso in soggetti imprenditoriali e criminali. Infatti, secondo gli inquirenti, il Sen. del P.d.L.  utilizzava i fondi sottratti alla società “La Gazzella”, di cui era “dominus occulto”, per l’acquisto d villette ed appartamenti per quasi 20 milioni di Euro; questo attraverso le società “Se.An.” e “Immobiliare S. Marco”, di cui è responsabile amministratrice la consorte Agnese De Feo.Proprio perché vicende del genere, per quanto inquietanti, non possono essere considerati casi estremi ed isolati, una classe dirigente che voglia essere credibile deve seriamente interrogarsi sul “cupio dissolvi” di Istituzioni locali sempre più permeabili agli interessi speculativi ed alla pervasività dei clan.Il centro sinistra, proprio perché i fenomeni più gravi e recenti di questo tipo riguardano essenzialmente il centro destra deve proporre su questi temi il massimo sforzo possibile d’analisi, mostrandosi capace di un’autocritica severa e puntuale, e di proposte alternative di amministrazione e governo della cosa pubblica.Proprio nell’area frattese (che comprende l’Afragola di Nespoli) l’esperienza di diversi governi locali di centro sinistra si è conclusa con lo scioglimento per infiltrazioni dei clan, la stessa Afragola, Arzano, Casoria, Frattamaggiore, Frattaminore e Casandrino (per bel 2 volte, in tempi meno recenti).Raramente, in realtà come queste, le forze democratiche si sono mostrate disponibili a proporre un serio e coraggioso rinnovamento della classe dirigente, in qualche occasione spingendosi fino a ricandidare in competizioni elettorali ancora più importanti personalità politiche citate nei decreti di scioglimento e/o negli atti delle Commissioni d’accesso.Anche nella nostra coalizione troppo spesso quando non ci si è trovati di fronte a pratiche di vera e propria compromissione con ambienti camorristici, sono prevalsi comportamenti e scelte tendenti a rimuovere o sottovalutare il tema del necessario contrasto della politica e delle istituzioni ai tentativi di condizionamento dei clan.Illuminante, nella sua gravità, il caso delle elezioni amministrative a Casal di Principe (la “Gomorra” del boss Schiavone-Sandokan) dove il centro sinistra ha rinunciato a correre e segmenti significativi della coalizione hanno sostenuto addirittura il candidato a sindaco delle destre. Insomma nella terra simbolo della ferocia camorristica lo schieramento progressista non ha avvertito l’orgoglio e l’imperativo morale di provare ad essere in campo.Spesso è prevalsa la tentazione, tanto censurata già da Paolo Borsellino, di affidare il contrasto alle mafie e all’illegalità “alla delega totale e inammissibile a magistratura e forze dell’ordine”. Il  magistrato palermitano continua “la Magistratura può solo fare un accertamento giudiziale… sostenere che ci sono sospetti anche gravi a carico di un esponente politico… ma che non vi sono le prove e la certezza giuridica per sostenere che si tratti di un mafioso o di un colluso… nonostante ciò i consigli regionali, provinciali, comunali avrebbero dovuto trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze sospette con i mafiosi, considerando tal politico inaffidabile nella gestione della cosa pubblica”. Cosa non sottoscrivere?Oggi tutto lo schieramento democratico è impegnato in un’incessante azione di denuncia del brutale attacco alla Costituzione portato dal Governo Berlusconi, vedi d.d.l. sulle intercettazioni e l’attentato alla libera informazione.Abbiamo bisogno per essere più forti e credibili, di fronte allo scontro politico-culturale in corso nel Paese, di superare ambiguità e zone d’ombra.È giunto il momento di scelte coraggiose e forti, facciamo in modo che il tema del rilancio dell’ETICA PUBBLICA e del RINNOVAMENTO DELLE CLASSI DIRIGENTI divenga tema centrale e dirimente per il Riscatto delle Forze Democratiche e di Progresso in Campania, nel Mezzogiorno e nell’intero Paese.

 

Luigi de Magistris (Deputato al Parlamento Europeo Idv)

Marco Esposito (Responsabile Mezzogiorno Idv)

Tommaso Morlando (Responsabile Regionale Legalità Idv)

Enzo Ruggiero (Segretario cittadino Idv)

Bernardino Tuccillo (Responsabile cittadino legalità Idv)

Ovidio Attanasio (Responsabile regionale giovani Idv)

Elpidio Capasso (Segretario provinciale Napoli Idv)

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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