SAN MARCO EVANGELISTA – Aniello Di Maio, il sindaco Zitiello non è mai stato un accentratore, il massimo della democrazia

 

DI MAIO Aniello

di Nunzio De Pinto

All’indomani dell’assemblea tenutasi lunedì scorso nella sezione cittadina del PD, in Piazza Gramsci, alla presenza dei vertici provinciali e nazionali del partito, Aniello DI MAIO smonta l’accusa dei “congiurati” che hanno accusato il sindaco Gabriele Zitiello di essere un accentratore. “Gabriele ha potuto constatare la lealtà, la vicinanza ed il più totale sostegno di noi ormai ex amministratori e di tutto il partito”. È Aniello Di Maio, tra i consiglieri leali all’ormai ex sindaco Zitiello, a raccontare la grossa partecipazione, emotiva e di pubblico, dell’assemblea che si è tenuta lunedì sera nel Pd, con il commissario provinciale Ciro Cacciola, il responsabile nazionale dell’organizzazione Nico Stumpo, i due parlamentari Stefano Graziano e Pina Picierno, il capogruppo alla Provincia Giuseppe Stellato. “Il partito” – ha aggiunto – “si è espresso chiaramente: i tre traditori sono fuori dal Pd e Gabriele Zitiello si può ritenere già in campagna elettorale come candidato sindaco del Pd”. E continua: “Abbiamo subito un atto ignobile, una vigliaccata condannata da tutti. Questi signori hanno tolto al paese un’Amministrazione che lavorava bene, che faceva le cose. Ora il paese per colpa loro subirà i danni del commissariamento. E perché? Parlano di sindaco accentratore? Io posso dire” – ha tenuto a precisare Di Maio – “che il sindaco nelle due deleghe conferitemi mi ha sempre lasciato ampia autonomia; anzi voglio anche ringraziare pubblicamente gli uffici, con l’ingegnere Ciaramella, il dipendente Mario Pascariello ed i due addetti al cimitero, per la preziosa e sinergica collaborazione. Parlano di sindaco accentratore proprio quelli che avevano le deleghe più importanti, quelli che al comune venivano con il panino in tasca per non allontanarsi neanche a pranzo o che si chiudevano nei loro uffici per ore intere senza neanche degnarsi di andare a salutare gli altri.  Sostengono che il sindaco non voleva fare il Puc? Io non so se hanno fatto incontri in riservata sede o se forse così li volevano fare” – ha, infine, concluso Di Maio – “ma  di certo posso dire che davanti a me, in una riunione dell’intera maggioranza, il sindaco e tutto il gruppo aveva dato mandato all’assessore all’Urbanistica di procedere come voleva, a condizione che portasse tecnici competenti che supportassero le sue ragioni. Una settimana dopo, lui e i suoi amici erano dal notaio a firmare”. E qui la dice tutta dell’azione intrapresa che ha fatto cadere un’amministrazione che sinora aveva fatto bene in favore della collettività. E chissà cos’atro potrebbero raccontare gli altri consiglieri rimasti fedeli a Gabriele Zitiello.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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