SAN MARCO EVANGELISTA –Crisi comune, affollata conferenza con i vertici provinciali e nazionali del PD. Tre dei congiurati espulsi dal PD

 

 

di Nunzio De Pinto

 Tre dei cinque congiurati (gli altri due sono dell’IDV ed un Indipendente) che hanno tradito sono fuori ufficialmente dal partito democratico (Giuseppe Di Maio, Giovanni Vagliviello e Giovanni Carozza) e Gabriele Zitiello è già il candidato sindaco del Pd a San Marco quando il Commissario prefettizio deciderà che sia arrivato il momento di tornare alle urne, probalbilmente la primavera prossima, perché i tempi tecnici (150 giorni prima delle elezioni che si dovrebbero tenere l’8 maggio 2011) ci sono tutti. Così hanno ribadito i vertici nazionali del Partito Democratico che lunedì sera sono venuti a San Marco nel circolo Pd di Piazza Gramsci per portare la solidarietà al sindaco defenestrato dai suoi stessi assessori, pugnalato alle spalle come lo fu Cesare da Bruto. Sintetico e chiaro è stato in proposito il commissario provinciale del PD Ciro Cacciola: “I tre che hanno compiuto questa vigliaccata sono incompatibili con il partito, a Gabriele dico: comincia fin da ora a lavorare per la campagna elettorale, il partito è con te, tornerai a maggio ad essere sindaco”. Ma l’intervento più duro è stato del deputato Stefano Graziano che ha puntato, senza mai neanche citarlo, direttamente contro l’ex vicesindaco Gabriele CICALA, ex SDI e di altri partiti. “Quella persona” – ha affermato Graziano riferendosi a colui che ha posto fine ad un’amministrazione che stava bene operando per il paese – “che non conoscevo mi è stata presentata da un gentiluomo e galantuomo di nome Gabriele Zitiello; il partito aveva deciso che dovevano candidarsi i sindaci alle provinciali ma Gabriele mi ha chiesto espressamente che al suo posto fosse candidato il suo vice. Il tradimento” – ha sottolineato Graziano – “è l’arma dei vigliacchi. Io penso che questo signore debba dimettersi anche da consigliere provinciale perché ha tradito chi lo ha votato”. Visibilmente commosso, come l’intera platea, è poi intervenuto anche il sindaco: “Sono stato tradito nelle amicizie di lungo corso e nelle alleanze politiche e con me sono stati traditi gli altri amministratori. È stato tradito il partito ed i suoi elettori e militanti, e la città intera che adesso subirà i danni del commissariamento”. Proprio riguardo al partito, il sindaco ha sottolineato: “Il Partito è stato volutamente tenuto fuori proprio da chi, invece, oggi si erge a paladino. Questi signori hanno forse mai chiesto di avere un chiarimento nel partito ed io mi sono sottratto?” – ha chiesto Zitiello – “O forse il loro modo di coinvolgere il partito è stato parlare e sparlare fuori ad un bar?”. Nel frattempo, Tommaso Giaquinto, coordinatore della sezione, ha condannato il gesto ed ha poi annunciato le sue dimissioni che, comunque, arrivano alla vigilia della fase congressuale. Gabriele Zitiello ha ringraziato tutti della vicinanza e ha detto: “Siamo già di nuovo in campagna elettorale, rimbocchiamoci le maniche. Io sono sereno, andiamo avanti”.  Erano presenti: il commissario Ciro Cacciola, il responsabile nazionale Nico Stumpo, i due parlamentari Stefano Graziano e Pina Picierno, i sindaci Fattopace e Munno, Achille Natalizio, Vito Marotta, Lucia Esposito, Gianmatteo Centore ed una moltitudine di iscritti e simpatizzanti.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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