SAN NICOLA LA STRADA –Acqua pubblica, Tiscione (comitato civico), subito comitati unitari per sì a referendum

 

 

di Nunzio De Pinto

 “È stato un gran successo”. Così il professor Nicola Tiscione, uno dei promotori della nascita del Comitato Civico per la difesa della gestione pubblica dell’acqua di San Nicola La Strada, ha definito la manifestazione che lunedì mattina ha visto la consegna delle firme presso la Corte di Cassazione, dove, peraltro, erano presenti sia Agnese Ginocchio, testimonial della Pace ed il padre comboniano Alez Zanotelli, da sempre a favore dell’acqua pubblica. “Dopo la straordinaria dimostrazione di coscienza e di mobilitazione data dalla raccolta di un milione e 400mila firme in tre mesi sui referendum per l’acqua” – ha aggiunto Tiscione, già sindaco di San Nicola La Strada – “adesso bisogna dare subito vita ai comitati unitari per il sì”. Quella di lunedì è una giornata storica che va al di là di ogni più rosea immaginazione, visto che le televisioni di Stato e pubblica ed i media (con esclusione, se permettete della Gazzetta di Caserta, ndr.) non ne hanno quasi mai parlato. Si è trattato di una diga fatta di scatole, un muro simbolico per contenere le conseguenze dell’applicazione del decreto Ronchi sulla privatizzazione della gestione delle risorse idriche. Le firme depositate alla Corte di Cassazione lunedì scorso sono 1.401.432, raccolte per ciascuno dei tre quesiti referendari sull’acqua pubblica. “La raccolta firme per la ripubblicizzazione dell’acqua” – ha aggiunto Tiscione – “partita tre mesi fa, più precisamente il fine settimana del 24 e 25 aprile, ha visto impegnati su tutto il territorio italiano e di San Nicola La Strada, migliaia di volontari che hanno organizzato banchetti, manifestazioni, dibattiti sull’acqua bene comune dell’umanità. Solo in città sono state oltre duemila le firme raccolte, tenuto conto che i gazebo erano aperti solo di domenica. I referendum sono indispensabili per riportare l’acqua, bene comune per la vita, nelle mani della cosa pubblica” – ha sottolineato – “e impedire esorbitanti aumenti delle tariffe e un peggioramento della qualità del servizio. Per fermare la privatizzazione dell’acqua, aprire la strada della ripubblicizzazione, eliminare i profitti sul bene comune acqua. Col deposito delle firme sull’acqua in Cassazione si apre una nuova prospettiva per il paese e per chi è impegnato a costruire un’alternativa al sistema neoliberista in crisi, a chi vuol far pagare tutto alle lavoratrici, ai lavoratori e alle fasce più deboli della popolazione” – sostiene Tiscione – Le misure antipopolari e inique della finanziaria e la privatizzazione dell’acqua, che favorisce speculazioni e multinazionali, sono due facce della stessa politica fatta di profitti per pochi e sacrifici per molti”. Prima di spostarsi davanti alla Corte di Cassazione, per la consegna delle firme, il comitato promotore ha ribadito la richiesta al Governo di “…emanare un provvedimento per la moratoria degli affidamenti dei servizi idrici previsti dal decreto Ronchi almeno fino alla data di svolgimento del referendum”.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *