SAN NICOLA LA STRADA -Castaldo (Lega Protezione Cane), no all’introduzione nel redditometro delle spese per cani e gatti, equiparati a Ferrari

 

 

Nunzio De Pinto

 “Con l’introduzione del nuovo redditometro 2012, che equipara cani e gatti a una Ferrari, si metterà a rischio la vita di migliaia di animali in Campania”. È l’allarme lanciato dalla professoressa Dulcizia Castaldo, Presidente della locale sezione della Lega per la Protezione del Cane, da sempre in prima fila per proteggere dalle cattiverie dell’uomo, il nostro amico a quattro zampe. Gli italiani non accettano di considerare come bene di lusso la presenza di un animale d’affezione in casa. E nemmeno di considerarsi evasori per il solo fatto di mantenerlo in salute. Bocciata quindi senza appello la tesi dell’Agenzia delle Entrate che ha deciso di inserire tra le sette categorie del nuovo redditometro sperimentale le spese veterinarie. È demenziale la tesi del Fisco secondo il quale chi mantiene in salute il proprio animale è una persona molto facoltosa o un potenziale evasore fiscale. “Le spese dei cani, dei gatti e di ogni altro animale” – ha aggiunto – “sono state inserite nei nuovi indicatori di ricchezza previsti dall’Agenzia delle Entrate, al pari di una Ferrari.  In Campania ciò potrebbe significare la morte o la malnutrizione per oltre duemila cani randagi, altrettanti gatti e altri animali d’affezione. Fino ad oggi” – ha proseguito la professoressa Castaldo, docente presso la scuola media “Mazzini” di San Nicola La Strada – “anche per i deficit delle Asl molte persone si sono caricate a titolo personale le spese dei veterinari per salvataggi o cure mediche di tanti animali spesso abbandonati. Molti altri acquistano cibo, medicinali o anche pagano le spese di sterilizzazione per cani e gatti. Sarà molto difficile chiedergli di continuare questo impegno se addirittura per il Governo la loro solidarietà divena un indicatore di ricchezza facendogli pagare addirittura più tasse. Nella nostra Regione” – ha, quindi concluso l’esponente animalista – “un disimpegno di queste persone potrebbe rappresentare un dramma per migliaia di animali indifesi. Sono molto preoccupata e non capisco chi possa aver concepito una norma così assurda. Sicuramente si tratta di qualcuno che non ha mai posseduto un animale o non ha mai fatto il volontario per salvare quello che, nonostante tutto, è sempre stato il nostro migliore amico”. 

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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