SAN NICOLA LA STRADA -Immigrazione, torna l’incubo CIE (centro identificazione ed espulsione) sul viale Carlo III^

 

 

di Nunzio De Pinto

 “Entro la fine dell’anno si avvieranno i lavori per la realizzazione di quattro nuovi Centri di identificazione ed espulsione (Cie) in Veneto, Toscana, Marche e Campania”. È quanto ha annunciato il Ministro dell’Interno Roberto Maroni nel corso del question time alla Camera, sottolineando che l’obiettivo del governo è quello di realizzare un Cie in ogni regione italiana entro la fine della legislatura. “Per un contrasto adeguato all’immigrazione clandestina” – ha detto Maroni – “occorre potenziare i Cie. Oggi ce ne sono 13, in 9 regioni, con 1.811 posti” e che “sono insufficienti per gestire l’azione di contrasto”. Dunque, ha proseguito Maroni, “entro quest’anno cominceremo la costruzione” nelle quattro regioni. “Abbiamo già individuato le aree, vicino agli aeroporti, in strutture dismesse che vanno ristrutturate. Nei prossimi giorni” – ha concluso il titolare del Viminale – “incontrerò i presidenti delle quattro regioni, per definire con loro le nostre proposte e decidere la sede più idonea”. Subito dopo l’annuncio dato dal Ministro Maroni è tornato immediatamente a farsi vivo il pensiero che presto, nell’area denominato “Casermette”, site sul Viale Carlo III^, al confine fra San Nicola La Strada e Caserta, potrebbe essere costruito il nuovo Centro di Immigrazione ed Espulsione, trattandosi di un’area facilmente raggiungibile dall’aeroporto di Napoli-Capodichino, con l’autostrada A1 il tragitto è di circa 20 chilometri, ed essendo una struttura abbandonata da decenni. Il solo pensiero che sul viale Carlo III^, a pochi passi dalla più bella struttura settecentesca d’Italia potesse sorgere un CIE (Centro d’Identificazione ed Espulsione) per gli immigrati clandestini nel febbraio del 2009 fece rizzare i capelli a tutti i parlamentari casertani. In un appello bipartisan, da destra a sinistra, passando per il centro democratico, è stato un “continuum” di dichiarazioni tutte volte a scongiurare questa terribile evenienza. Il sindaco Angelo Antonio Pascariello fu il primo a lanciare l’allarme ed a scrivere, in primis, al Ministro dell’Interno, e, successivamente, al Ministro Bondi. Le motivazioni addotte sono assolutamente ineccepibili sotto qualsiasi punto di vista e sconsigliano di usare le cosiddette “casermette” per l’accoglienza, l’identificazione e l’espulsione degli immigrati clandestini. Il luogo individuato dal Governo è posto a poche centinaia di metri dalla bellissima Reggia Vanvitelliana di Caserta, patrimonio internazionale dell’UNESCO. Appare singolare la localizzazione atteso che essa non rispetta alcun vincolo di distanza dagli abitati, che trattasi di una zona sottoposta a vincoli “insormontabili” a costruire o modificare l’esistente, non è idonea allo scopo per la presenza di vecchi edifici in completo abbandono denominati “casermette” assolutamente inadatti ad ospitare persone o servizi. L’esistente, fra l’altro, dovrebbe essere prioritariamente bonificato con la rimozione delle attuali coperture in eternit (amianto), con costi notevolissimi, fermo restando la normativa di tutela paesistica del 18.10.2000 che impedisce qualunque intervento sull’area de quo. Tutto questo al centro di una conurbazione di oltre 300.000 abitanti già provata dall’emergenza rifiuti che ha lasciato sul territorio immense bombe ecologiche quali la tristemente famosa discarica “Lo Uttaro”. Fortunatamente l’ipotesi cadde ma le dichiarazioni di Maroni fanno tornare l’incubo CIE molto attuale.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *