SAN NICOLA LA STRADA -Romanzo di Valeria Tramontano questa sera nel salone borbonico con Polverino, Pascariello e Venditti

TRAMONTANO Valeria, scrittrice di San Nicola La Strada

 

di Nunzio De Pinto

  Questa sera, con inizio alle ore 19.00, presso il Salone delle Conferenze del Real Sito Borbonico “Madonna delle Grazie”, la venticinquenne scrittrice sannicolese Valeria Tramontano, presenterà “Stammlager XA Bremervorde: memorie di un internato” per le edizioni della Casa Editrice Kimerik. Alla presentazione saranno presenti, oltre all’autrice, il sindaco Angelo Antonio Pascariello, il giornalista Lucio Bernardo, Pasquino Corbelli, il consigliere regionale del Pdl, Angelo Polverino e la giornalista Annarita Venditti, redattrice della rubrica “Cronaca ed attualità” de “La vita in diretta”, docente di linguaggio e comunicazione alla Pontificia Università Urbaniana, nonché direttrice della Casa della Memoria che sede a Roma nel quartiere Trastevere. La giovane autrice nel romanzo narra la storia del nonno Domenico Delli Paoli, che, nel periodo dell’internamento, è stato testimone di assurde atrocità e che, grazie anche a sua nipote, ha trovato il coraggio di raccontarle e, quel che è più importante, di narrarle alla propria famiglia. Domenico Delli Paoli amato per la sua forte sensibilità ed attaccamento ai valori della famiglia, era nato il 18 novembre 1921 da genitori contadini, unico maschio di sei figli, tutti rampolli di quella amena terra sannicolese che non ebbe mai a lasciare se non per i tristissimi eventi bellici del secondo conflitto mondiale che lo strapparono per lunghi anni al calore di mamma Marianna Abbate, del papà Pasquale e di cinque sorelle. “Uomo mite, onesto, puro d’animo” – ha affermato Valeria Tramontano, laureata in Scienze Giuridiche ed attualmente iscritta alla laurea specialistica in Giurisprudenza – “fu testimone di assurde atrocità consumate davanti ai suoi increduli occhi durante gli anni della prigionia in Germania, in un campo di lavoro, uno Stammlager, appunto, a Bremervorde, schiavo di Hitler. Fu proprio lì, durante gli anni dell’internamento” – ha aggiunto – “che contrasse i primi segni di una malattia contro la quale ha lottato, con indomita volontà, spinto dalla sua immensa voglia di vivere, fino agli ultimi, inesorabili momenti in cui le forze lo hanno abbandonato. Mio nonno – ha detto l’autrice – “mi ha raccontato la sua storia, affinché le future generazioni comprendessero l’insegnamento che dove c’è guerra, c’è altra guerra, morte ed altra morte, sangue, sofferenza, distruzione, odio. Bisogna, altresì, rigettare l’idea della guerra. La pace, invece” – ha concluso Valeria Tramontano – “è un fuoco che arde, ridona serenità e felicità”.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *