SANTA MARIA LA FOSSA C’ERA UNA VOLTA IL COMPOST UN SOGNO INFRANTO

di Peppino PASQUALINO

     E’ proprio fresca di giornata la determinazione con la quale il settore tecnico del comune di Santa Maria la Fossa ha liquidato la somma di oltre settemila euro per il servizio di raccolta, trattamento, stabilizzazione e trasformazione della frazione umida dei rifiuti urbani. La quota si riferisce ad appena un mese di raccolta, il periodo dal 1 al 31 marzo dell’anno in corso, per cui, sempre se la matematica non è una opinione, moltiplicando per dodici mesi si raggiunge la somma annua di ben ottantaquattromila euro.

     E fin qua il problema potrebbe essere anche risolto asserendo che ad ogni servizio corrisponde una somma tributaria a carico del cittadino che lo riceve. Ma la domanda sorge (dovrebbe sorgere, ndr) spontanea: <è mai possibile che una cittadinanza che vive su un territorio con il 95% di terreno agricolo, con una larga fetta di contribuenti in possesso di un orto, un appezzamento di terreno, un giardino non è in grado di ottenere uno sconto sul tributo per l’utilizzo di compostiere?

     Poco più di dieci anni fa l’Ente territoriale fossataro adottò un regolamento (rimasto nel cassetto, ndr) per la raccolta differenziata che prevedeva l’uso di compostiere domestiche, grazie alle quali i cittadini avrebbero conferito in esse gli scarti alimentari per produrre compost. Oltre alla regolamentazione fu sbandierata una imminente iniziativa che prevedeva la distribuzione di (addirittura, ndr) una sorta di tessera magnetica da utilizzare recando presso l’isola ecologica la plastica, la carta, l’alluminio, il legno; una tessera che avrebbe messo in condizioni il contribuente <civile> di totalizzare uno sconto sul tributo TARI (oggi si chiama così, ndr). Inoltre fu annunciata, ed effettuata in parte, la distribuzione di compostiere ai cittadini interessati, una iniziativa che avrebbe concesso (secondo il regolamento nascosto nei cassetti comunali, ndr) uno sconto sulla bolletta annuale.

     Effettuando la raccolta domestica della frazione umida, di conseguenza si abbatterebbe il costo del conferimento a carico dell’ente, così come avviene (ad esempio) nel Comune di Napoli dove il cittadino che utilizza la compostiera ottiene lo sconto del 30% in bolletta. E invece: fatturazione alle stelle, cittadini che continuano a esporre sfalci d’erba e scarti da potatura in maniera a volte esagerata, raccolta indifferenziata (buste nere sempre più gonfie, ndr) sempre più pesante, strade extraurbane sempre più popolate di rifiuti di ogni genere, raccolta degli ingombranti sospesa da più di un anno, isola ecologica maledettamente chiusa, medicinali scaduti non raccolti, batterie esauste non raccolte. Un vero e proprio disastro se si considera la mancanza completa di informazione, di istruzione, di orientamento per la popolazione; un comune pluripremiato a livello regionale da Legambiente quale Comune Riciclone è letteralmente sprofondato nel silenzio più totale; non si riesce più a sapere la percentuale di raccolta differenziata.

     E come ciliegina sulla torta stanno ritornando i fuochi serali, quella azione delinquenziale provocata da incivili cittadini che nelle zone rurali spesso incendiano immondizia contenente residui plastici. 

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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