SANTA MARIA LA FOSSA ECONOMIA LOCALE VICINA AL BARATRO

di Giuseppe PASQUALINO

     Con l’inizio di un nuovo anno sono tanti i soggetti, privati e pubblici, che si dedicano all’esame dell’anno precedente, a quella azione che comunemente è definita <bilancio>. E giornalisticamente, in mancanza di realtà associative culturali, politiche e sindacali presenti sul territorio fossataro, attraverso i righi de’ <La Voce del Volturno>, cerchiamo di fare un bilancio delle attività amministrative, sociali, culturali ed economiche della realtà locale sostenute nel 2021 e in precedenza nell’ultimo ventennio.

     Iniziando proprio da quelle economiche, analizzando la storia degli ultimi vent’anni, la cittadina fossatara, giorno dopo giorno, anno dopo anno, fa registrare un costante graduale spegnimento delle luci imprenditoriali. Il misuratore economico, il termometro dello sviluppo è certamente la mancata (e marcata, ndr) assenza di istituti bancari; peggio ancora se si pensa che negli anni ’90 la prestigiosa Banca di Roma, oggi denominata Unicredit, aveva dato fiducia all’imprenditoria locale aprendo uno sportello nella zona centrale del Corso Umberto per poi chiuderlo definitivamente per mancanza di correntisti. Se i correntisti non ci sono, almeno quelli che <contano>, è la prova lampante dell’assenza di economia, dell’assenza di fiducia nel territorio e nella politica che lo governa.

     Non solo mancano istituti bancari ma uno schiaffo violento alla popolazione viene dato dalla completa assenza di ATM (Postamat o bancomat) sul territorio; e pensare che l’era dei bancomat ha avuto inizio nel lontano 1974. L’intera cittadinanza per approvvigionarsi di denaro liquido è costretto a recarsi nella vicina Grazzanise presso il Monte dei Paschi di Siena o l’ufficio di Poste Italiane; a volte per assenza di denaro presso gli sportelli automatici si è costretti a recarsi nella frazione di Brezza o, addirittura, a Cancello ed Arnone e Capua. Con molta probabilità Santa Maria la Fossa è l’unico comune della provincia metropolitana casertana a non avere un ATM, segno di un declino economico inesorabile ancora più marcato se si pensa alla vicina Grazzanise in cui si respira un’aria economica da piccola cittadina con una discreta presenza imprenditoriale.

     Da qualche anno sta prendendo sempre più corpo il complesso Atlantide, presente lungo l’asse viario della provinciale 333, un vero e proprio polo industriale che sta facendo registrare la presenza di piccole imprese, un investimento giunto grazie all’impegno di imprenditoria non locale. La costruzione di ulteriori strutture fa presagire l’apertura di nuove realtà imprenditoriali, grazie alle quali l’economia locale potrebbe ricevere una boccata di ossigeno.      

     Quello sviluppo economico promesso al secondo punto del programma politico dell’amministrazione comunale tarda a venire. Quella <valorizzazione dell’agricoltura che dovrà essere il fulcro della progettualità della Città> – si leggeva così nel programma elettorale – se si considera addirittura la chiusura di aziende zootecniche a causa della tanto dibattuta brucellosi non ha fatto registrare alcun sussulto nell’economia locale.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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