SANTA MARIA LA FOSSA PARCO SAURINO PRESTO UNA NUOVA SEDE PER RIFIUTI PERICOLOSI E NON PERICOLOSI

di Peppino PASQUALINO

     Ancora una volta, a distanza di quasi trent’anni, un’ombra minacciosa inizia a interessare il territorio fossataro sul versante intrigato dei rifiuti. I più attempati ricorderanno l’ardita decisione assunta dall’allora amministrazione comunale guidata dal Sindaco Alfonso Perillo, quando negli anni ’90 si decise di concedere un lembo territoriale in località <Pozzo bianco> per la costruzione di una discarica che in seguito si moltiplicò in <Parco Saurino 1 e 2>; montagne di rifiuti ancora ben visibili, anche se ricoperte, che hanno sfregiato una terra dalle antiche tradizioni agro-pastorali.

     E’ di pochi giorni fa la nota apparsa all’albo pretorio del Comune di Santa Maria la Fossa, trasmessa dal dirigente dell’unità operativa autorizzazioni ambientali e rifiuti della Regione Campania di stanza nel capoluogo casertano. Tale atto ha per oggetto l’avvio del procedimento per l’autorizzazione unica alla realizzazione e gestione di un <nuovo impianto> di rifiuti pericolosi e non pericolosi da ubicare, per l’appunto, nel Comune di Santa Maria la Fossa (guarda caso, ndr) e più precisamente in località Parco Saurino.

      La Regione, così, rispondendo all’istanza della Ditta Gisec Spa, ha inteso informare il Sindaco del Comune di Santa Maria la Fossa, l’architetto Nicolino Federico, la Provincia di Caserta, l’Agenzia Regionale della Campania per la Protezione Ambientale, l’Azienda Sanitaria Locale di Mondragone, il Comando dei Vigili del Fuoco di Caserta, l‘Ente d’Ambito casertano, l’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale e, naturalmente, la stessa GISEC, che è stato dato avvio al procedimento per autorizzare un nuovo impianto di rifiuti pericolosi e non pericolosi nella località già teatro di due discariche e di un deposito di ecoballe.

     Da non dimenticare che a poca distanza in linea d’aria, durante l’emergenza regionale per i rifiuti in Campania, un’altra fetta di territorio fu interessata da scontri tra la cittadinanza e le forze di polizia a causa dell’individuazione della zona denominata <Ferrandelle> per la costruzione di dodici piazzole per lo stoccaggio dei rifiuti; area successivamente liberata degli stessi rifiuti, bonificata ma rimasta comunque <sfregiata> in considerazione di un territorio a vocazione agricola.

     Il procedimento avrà conclusione entro i termini stabiliti dalla normativa vigente in materia di rifiuti, per cui gli atti saranno a disposizione di chiunque abbia interesse a prenderne visione presso l’Unità Operativa Dirigenziale della Regione Campania che ha inviato la comunicazione e che è ubicata in San Nicola la Strada al Viale Carlo III nell’ex CIAPI.

     Ora si attende un periodo di dibattito in sede municipale, anche se la storia degli ultimi anni e la normativa in materia non lasciano margini di revisione alle scelte operative già predisposte dagli Enti preposti alla gestione del ciclo dei rifiuti.

La ferita aperta negli anni ’90 sembrava destinata a cicatrizzare e adesso, a quanto pare, tende invece non solo a riaprirsi ma addirittura ad allargarsi.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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