SANTA MESSA DOMENICA 13 SETTEMBRE

LA PAROLA
13 settembre 2015
Domenica
S. Giovanni Crisostomo (m)
24.a tempo ordinario – IV
Camminerò alla presenza del Signore nella terra dei viventi
Liturgia: Is 50,5-9a; Sal 114; Gc 2,14-18; Mc 8,27-35

PREGHIERA DEL MATTINO
O mio Gesù, tu sei il Cristo, il Figlio di Dio: ti riconosco per colui che sei, e voglio riprodurre in me la tua vita, prendendo la mia croce per alleggerire la tua. Soltanto così, anche a rischio della vita terrena, potrò avere parte nella tua risurrezione, e goderti nella vita senza fine.

ANTIFONA D’INGRESSO
Da’, o Signore, la pace a coloro che sperano in te; i tuoi profeti siano trovati degni di fede; ascolta la preghiera dei tuoi fedeli e del tuo popolo, Israele. (cf. Sir 36,15-16)

COLLETTA
O Padre, conforto dei poveri e dei sofferenti, non abbandonarci nella nostra miseria: il tuo Spirito Santo ci aiuti a credere con il cuore, e a confessare con le opere che Gesù è il Cristo, per vivere secondo la sua parola e il suo esempio, certi di salvare la nostra vita solo quando avremo il coraggio di perderla. Per il nostro Signore Gesù Cristo…

PRIMA LETTURA (Is 50,5-9a)
Ho presentato il mio dorso ai flagellatori.
Dal libro del profeta Isaia
Il Signore Dio mi ha aperto l’orecchio e io non ho opposto resistenza, non mi sono tirato indietro. Ho presentato il mio dorso ai flagellatori, le mie guance a coloro che mi strappavano la barba; non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi.
Il Signore Dio mi assiste, per questo non resto svergognato, per questo rendo la mia faccia dura come pietra, sapendo di non restare confuso. È vicino chi mi rende giustizia: chi oserà venire a contesa con me? Affrontiamoci. Chi mi accusa? Si avvicini a me.
Ecco, il Signore Dio mi assiste: chi mi dichiarerà colpevole?
Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 114)
R. Camminerò alla presenza del Signore nella terra dei viventi.
Amo il Signore, perché ascolta
il grido della mia preghiera.
Verso di me ha teso l’orecchio
nel giorno in cui lo invocavo. R.
Mi stringevano funi di morte,
ero preso nei lacci degli inferi,
ero preso da tristezza e angoscia.
Allora ho invocato il nome del Signore:
“Ti prego, liberami, Signore”. R.
Pietoso e giusto è il Signore,
il nostro Dio è misericordioso.
Il Signore protegge i piccoli:
ero misero ed egli mi ha salvato. R.
Sì, hai liberato la mia vita dalla morte,
i miei occhi dalle lacrime,
i miei piedi dalla caduta.
Io camminerò alla presenza del Signore
nella terra dei viventi. R.

SECONDA LETTURA (Gc 2,14-18)
La fede, se non è seguita dalle opere, in se stessa è morta.
Dalla lettera di san Giacomo apostolo
A che serve, fratelli miei, se uno dice di avere fede, ma non ha le opere? Quella fede può forse salvarlo?
Se un fratello o una sorella sono senza vestiti e sprovvisti del cibo quotidiano e uno di voi dice loro: «Andatevene in pace, riscaldatevi e saziatevi», ma non date loro il necessario per il corpo, a che cosa serve? Così anche la fede: se non è seguita dalle opere, in se stessa è morta.
Al contrario uno potrebbe dire: «Tu hai la fede e io ho le opere; mostrami la tua fede senza le opere, e io con le mie opere ti mostrerò la mia fede».
Parola di Dio.

CANTO AL VANGELO (Gal 6,14)
R. Alleluia, alleluia.
Quanto a me non ci sia altro vanto che nella croce del Signore,
per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo.
R. Alleluia.

VANGELO (Mc 8,27-35)
Tu sei il Cristo… Il Figlio dell’uomo deve molto soffrire.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù partì con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesarèa di Filippo, e per la strada interrogava i suoi discepoli dicendo: «La gente, chi dice che io sia?». Ed essi gli risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elia e altri uno dei profeti». Ed egli domandava loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro gli rispose: «Tu sei il Cristo». E ordinò loro severamente di non parlare di lui ad alcuno.
E cominciò a insegnare loro che il Figlio dell’uomo doveva soffrire molto ed essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e, dopo tre giorni, risorgere.
Faceva questo discorso apertamente. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo. Ma egli, voltatosi e guardando i suoi discepoli, rimproverò Pietro e disse: «Va’ dietro a me, Satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini».
Convocata la folla insieme ai suoi discepoli, disse loro: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà».
Parola del Signore.

OMELIA
Al centro del suo Vangelo, san Marco pone l’episodio fondamentale della professione di fede di Pietro. Gesù ha finito la sua prima parte della missione per rivolgersi verso Gerusalemme dove lo attende non la gloria, ma la crocifissione e la morte. Gesù vuol accertarsi del grado di preparazione dei suoi discepoli, soprattutto di Pietro che ha posto a capo della sua futura Chiesa. Con queste premesse è possibile leggere i chiaroscuri che ci presenta il brano evangelico. Com’è possibile che Gesù tratti in due modi diametralmente opposti Pietro: prima lo loda e poi lo rimprovera aspramente? Sa benissimo che è difficile far capire il vero significato della sua missione e il piano d’amore di Dio. Pietro, anche se riconosce in Gesù il Cristo, il Messia, è legato ancora ad una visione antica, tradizionale, ristretta del messianismo. L’esortazione odierna è servita proprio per far cominciare ad introdurre i suoi discepoli, e soprattutto Pietro, nel grande Mistero della sua Persona che significa far comprendere appieno il suo messianismo d’amore che inevitabilmente passa attraverso la passione e la croce, che è di Cristo, ma che siamo chiamati a condividere tutti noi nella nostra vita. (Padri Silvestrini)

PREGHIERA SULLE OFFERTE
Accogli con bontà, Signore, i doni e le preghiere del tuo popolo, e ciò che ognuno offre in tuo onore giovi alla salvezza di tutti. Per Cristo nostro Signore.

ANTIFONA ALLA COMUNIONE
“Voi chi dite che io sia?”. “Tu sei il Cristo”, disse Pietro a Gesù. (cf. Mc 8,29)

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
La potenza di questo sacramento, o Padre, ci pervada corpo e anima, perché non prevalga in noi il nostro sentimento, ma l’azione del tuo Santo Spirito. Per Cristo nostro Signore.

MEDITAZIONE
“Se qualcuno vuol venire dietro di me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua”. Cerchiamo di capire, con l’aiuto del Signore e la sua grazia, ciò che vuole farci capire con queste parole “rinnegare se stessi”.
Come ci si può rinnegare quando ci si ama? Ciò va oltre un ragionamento umano. È proprio dell’uomo dire: “Come ci si può rinnegare quando ci si ama?”. Eppure il Signore ci insegna che, per amare se stessi, è importante rinnegarsi: poiché amandosi ci si perde, e rinunciando a sé ci si ritrova. “Chi ama la propria vita la perderà!”, ci ha detto. Ecco un ordine che viene da colui che sa ciò che comanda; egli sa consigliare perché sa istruire, e sa ristorare perché ha voluto creare.
Dunque, colui che si ama sappia perdersi: costa assai perdere ciò a cui si è attaccati. E non esiste una persona che non ami se stessa; e come bisogna cercare di amarsi “bene”, così bisogna evitare di amarsi male. Amarsi lasciando Dio da parte, lasciare Dio da parte per amare se stessi, non è restare in sé, al contrario. Si è come esiliati dal proprio cuore, quando si disdegna la vita interiore e ci si attacca alle cose esteriori. Non dico forse la verità? Non è forse certo che tutti coloro che fanno il male non hanno che disprezzo per la loro coscienza? Dal momento in cui si hanno dei riguardi per quest’ultima, si mette fine ai propri errori. È così che, dopo aver lasciato Dio per amare se stesso, attaccandosi alle cose esteriori, ad altro che a lui, il peccatore arriva a disprezzare se stesso così profondamente.
Dove sei, ora, amico di te stesso? Fuori, purtroppo. Tu ti alieni desiderando la ricchezza esteriore. Perché agire così? Torna in te! Lascia le cose esteriori per tornare in te, e va’ da colui che ti ha creato ed è venuto a cercarti!
SANT’AGOSTINO

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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