SANTA MESSA DOMENICA 15 LUGLIO

Domenica 15 Luglio 2018
S. Bonaventura da Bagnoregio III sett.
15.a di Tempo Ordinario
Am 7,12-15; Sal 84; Ef 1,3-14; Mc 6,7-13
Mostraci, Signore, la tua misericordia.

PREGHIERA DEL MATTINO 
Dio santo che sei Trinità! Grazie alla testimonianza di altri uomini, la notizia del tuo dono salvatore e l’offerta della tua salvezza hanno raggiunto me e molti altri. Per mezzo della fede e dei sacramenti della tua Chiesa, sono stato liberato dal male. Ho trovato la pace, la conoscenza della verità, e la forza di un vero amore. Ti ringrazio. Tu vuoi che tutti gli uomini conoscano il tuo amore per acquistare la facoltà di vivere veramente. Insegnaci tutte le preghiere e tutto l’impegno che aspetti da ciascuno di noi e dalla tua Chiesa, perché gli uomini trovino in gran numero il cammino della fede. Aiutaci ad acquistare la facoltà di impegnarci con convinzione per la salvezza.

ANTIFONA D’INGRESSO 
Nella giustizia contemplerò il tuo volto, al mio risveglio mi sazierò della tua presenza. (Sal 17,15)

COLLETTA
O Dio, che mostri agli erranti la luce della tua verità, perché possano tornare sulla retta via, concedi a tutti coloro che si professano cristiani di respingere ciò che è contrario a questo nome e di seguire ciò che gli è conforme. Per il nostro Signore…

PRIMA LETTURA  
Va’, profetizza al mio popolo. 
Dal libro del profeta Amos 7,12-15
In quei giorni, Amasìa, [sacerdote di Betel,] disse ad Amos: «Vattene, veggente, ritirati nella terra di Giuda; là mangerai il tuo pane e là potrai profetizzare, ma a Betel non profetizzare più, perché questo è il santuario del re ed è il tempio del regno». Amos rispose ad Amasìa e disse: «Non ero profeta né figlio di profeta; ero un mandriano e coltivavo piante di sicomòro. Il Signore mi prese, mi chiamò mentre seguivo il gregge. Il Signore mi disse: Va’, profetizza al mio popolo Israele».
Parola di Dio. 

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 84) 
R. Mostraci, Signore, la tua misericordia.
Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore:
egli annuncia la pace
per il suo popolo, per i suoi fedeli.
Sì, la sua salvezza è vicina a chi lo teme,
perché la sua gloria abiti la nostra terra. R.
Amore e verità s’incontreranno,
giustizia e pace si baceranno.
Verità germoglierà dalla terra
e giustizia si affaccerà dal cielo. R.
Certo, il Signore donerà il suo bene
e la nostra terra darà il suo frutto;
giustizia camminerà davanti a lui:
i suoi passi tracceranno il cammino. R.

SECONDA LETTURA  
In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo. 
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesini 1,3-14
Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo. In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità, predestinandoci a essere per lui figli adottivi mediante Gesù Cristo, secondo il disegno d’amore della sua volontà, a lode dello splendore della sua grazia, di cui ci ha gratificati nel Figlio amato. In lui, mediante il suo sangue, abbiamo la redenzione, il perdono delle colpe, secondo la ricchezza della sua grazia. Egli l’ha riversata in abbondanza su di noi con ogni sapienza e intelligenza, facendoci conoscere il mistero della sua volontà, secondo la benevolenza che in lui si era proposto per il governo della pienezza dei tempi: ricondurre al Cristo, unico capo, tutte le cose, quelle nei cieli e quelle sulla terra. In lui siamo stati fatti anche eredi, predestinati – secondo il progetto di colui che tutto opera secondo la sua volontà – a essere lode della sua gloria, noi, che già prima abbiamo sperato nel Cristo. In lui anche voi, dopo avere ascoltato la parola della verità, il Vangelo della vostra salvezza, e avere in esso creduto, avete ricevuto il sigillo dello Spirito Santo che era stato promesso, il quale è caparra della nostra eredità, in attesa della completa redenzione di coloro che Dio si è acquistato a lode della sua gloria.
Parola di Dio. 

CANTO AL VANGELO (cf. Ef 1,17-18) 
R. Alleluia, alleluia.
Il Padre del Signore nostro Gesù Cristo
illumini gli occhi del nostro cuore
per farci comprendere a quale speranza ci ha chiamati.
R. Alleluia.

VANGELO  
Prese a mandarli. 
+ Dal Vangelo secondo Marco 6,7-13
In quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche. E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro». Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano.
Parola del Signore. 

OMELIA 
“In quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri”. L’eco forte e misterioso di quella prima chiamata, l’invito ad “andare” risuona ancora perenne e pressante nel mondo di oggi e particolarmente nella chiesa di Cristo. Noi, gli inviati di oggi, abbiamo bisogno più che mai del potere sugli spiriti immondi. Abbiamo bisogno noi per primo di interiore e totale purificazione, dobbiamo poi affrontare e disinfestare i vasti inquinamenti del mondo. La povertà dei primi ancora ci accompagni e non solo perché, fedeli al mandato, muniti di un bastone da viaggio, non facciamo riserve né di pane, né di sacca, né di denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche”, ma anche perché la nostra forza sgorga soltanto da Colui che ci invia e dal divino Messaggio che abbiamo da annunciare e testimoniare. Se scelti nulla dobbiamo a noi stessi: “Egli ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati di fronte a Lui nella carità, predestinandoci a essere per lui figli adottivi mediante Gesù Cristo, secondo il disegno d’amore della sua volontà, a lode dello splendore della sua grazia, di cui ci ha gratificati nel Figlio amato”. Nonostante la scelta di predilezione, nonostante il fatto che è Lui, il Signore ad inviarci, nonostante abbiamo da dire la Verità e il compito di sanare e di guarire, nonostante che nel suo nome ci presentiamo al mondo, dobbiamo attenderci non una festosa accoglienza, non il plauso e successo, non conversioni a fiume, tutt’altro! Da Amos a Benedetto XVI, in tutte le epoche, dovunque nel mondo, potremmo ancora sentirci ripetere: “Vattene, veggente, ritirati nella tua terra…”. Sì, i nemici vorrebbero segnare un ambito alla chiesa e ai suoi ministri, un ambito minimo e lì relegarci in silenzio! È continuo il tentativo di imbavagliare la chiesa. Lo strepito del male non vuole essere disturbato. Non vuole interferenze. Noi però non possiamo tacere. «Bisogna obbedire a Dio piuttosto che agli uomini»: non possiamo disattendere il mandato che Cristo stesso ci ha affidato; non possiamo tacere neanche dinanzi alle minacce e alle persecuzioni. Anzi quando il male dilaga la nostra voce deve diventare un grido. (Padri Silvestrini)

PREGHIERA SULLE OFFERTE 
Guarda, Signore, i doni della tua Chiesa in preghiera, e trasformali in cibo spirituale per la santificazione di tutti i credenti. Per Cristo nostro Signore.

ANTIFONA ALLA COMUNIONE
Il passero trova la casa,
la rondine il nido
dove porre i suoi piccoli,
presso i tuoi altari,
Signore degli eserciti,
mio re e mio Dio.
Beato chi abita la tua casa:
sempre canta le tue lodi.

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
Signore, che ci hai nutriti alla tua mensa, fa’ che per la comunione a questi santi misteri si affermi sempre più nella nostra vita l’opera della redenzione. Per Cristo nostro Signore.

MEDITAZIONE 
“Non portate né borsa, né bisaccia, né sandali, e non salutate nessuno lungo la strada”. Infatti la fiducia del predicatore in Dio deve essere tale che, senza provvedere alla sussistenza della sua vita presente, egli sappia con assoluta certezza che essa non gli verrà meno per evitare che, mentre il suo spirito si occupa di cose temporali, egli non provveda affatto alle cose eterne. “In qualunque casa entriate, dite innanzi tutto: ‘‘Pace a questa casa” e se vi è un figlio della pace, la vostra pace si poserà su di lui; se no tornerà su di voi”. La pace che viene offerta dalle parole del predicatore si poserà sulla casa se vi si troverà un figlio della pace, altrimenti ritornerà al predicatore; poiché o vi sarà qualcuno predestinato alla vita che obbedirà alla parola che ascolta, oppure, se nessuno avrà voluto ascoltare, il predicatore non sarà privato del frutto, poiché la pace ritornerà su di lui: gli viene data una ricompensa dal Signore, in cambio della fatica per il suo lavoro. Ma ecco che colui che ha diffidato di portare borsa e bisaccia concede il vitto e l’alloggio in cambio di questa predicazione. “Rimanete in questa casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché l’operaio è degno della sua mercede” (Lc 10,7). Se la nostra pace viene accolta, è bene che noi rimaniamo in questa casa, mangiando e bevendo ciò che vi si serve, ricevendo una ricompensa terrena da parte di coloro a cui offriamo i benefici della patria celeste. La ricompensa che riceviamo in questo mondo, deve portarci a questo: a tendere più energicamente alla ricompensa futura. Così dunque ogni vero predicatore non deve predicare per ricevere una ricompensa in questo mondo, ma deve ricevere una ricompensa per poter continuare a predicare.
SAN GREGORIO MAGNO

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *