SANTA MESSA DOMENICA 2 SETTEMBRE

Domenica 2 Settembre 2018    
s. Elpidio; Ss. Alberto e Vito
22.a di Tempo Ordinario
Dt 4,1 2.6 8; Sal 14; Gc 1,17-18.21b 22.27; Mc 7,1 8.14-15.21-23
Chi teme il Signore abiterà nella sua tenda.

PREGHIERA DEL MATTINO 
Gesù, Figlio del Dio vivente, solo la tua grazia può salvarmi e liberarmi. Tu sai quanto sia debole la mia volontà e quanto sia incostante il mio cuore. Il mio passato mi domina, le mie abitudini mi limitano, la tentazione mi attira, il futuro mi fa prigioniero della paura e dell’ansia. Ma tu sei la mia speranza, tu sei il mio liberatore. Tu che puoi, non lasciare che io sia sconfitto nella lotta, non lasciare che io accetti la mediocrità come criterio sufficiente per essere tuo discepolo. Colma il mio cuore della tua grazia e allora sarò davvero libero! Io te lo chiedo, o Salvatore risorto, perché ora tu regni col Padre nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

ANTIFONA D’INGRESSO 
Abbi pietà di me, Signore, perché ti invoco tutto il giorno: tu sei buono e pronto al perdono, sei pieno di misericordia con chi ti invoca. (Sal 86,3.5)

COLLETTA
O Dio, nostro Padre, unica fonte di ogni dono perfetto, suscita in noi l’amore per te e ravviva la nostra fede, perché si sviluppi in noi il germe del bene e con il tuo aiuto maturi fino alla sua pienezza. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio…

PRIMA LETTURA  
Non aggiungerete nulla a ciò che io vi comando… osserverete i comandi del Signore. 
Dal libro del Deuteronomio 4,1-2.6-8
Mosè parlò al popolo dicendo: “Ora, Israele, ascolta le leggi e le norme che io vi insegno, affinché le mettiate in pratica, perché viviate ed entriate in possesso della terra che il Signore, Dio dei vostri padri, sta per darvi. Non aggiungerete nulla a ciò che io vi comando e non ne toglierete nulla; ma osserverete i comandi del Signore, vostro Dio, che io vi prescrivo. Le osserverete dunque, e le metterete in pratica, perché quella sarà la vostra saggezza e la vostra intelligenza agli occhi dei popoli, i quali, udendo parlare di tutte queste leggi, diranno: “Questa grande nazione è il solo popolo saggio e intelligente”. Infatti quale grande nazione ha gli dèi così vicini a sé, come il Signore, nostro Dio, è vicino a noi ogni volta che lo invochiamo? E quale grande nazione ha leggi e norme giuste come è tutta questa legislazione che io oggi vi do?”.
Parola di Dio. 

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 14) 
R. Chi teme il Signore abiterà nella sua tenda.
Colui che cammina senza colpa,
pratica la giustizia
e dice la verità che ha nel cuore,
non sparge calunnie con la sua lingua. R.
Non fa danno al suo prossimo
e non lancia insulti al suo vicino.
Ai suoi occhi è spregevole il malvagio,
ma onora chi teme il Signore. R.
Non presta il suo denaro a usura
e non accetta doni contro l’innocente.
Colui che agisce in questo modo
resterà saldo per sempre. R.

SECONDA LETTURA  
Siate di quelli che mettono in pratica la Parola. 
Dalla lettera di san Giacomo apostolo 1,17-18.21b-22.27
Fratelli miei carissimi, ogni buon regalo e ogni dono perfetto vengono dall’alto e discendono dal Padre, creatore della luce: presso di lui non c’è variazione né ombra di cambiamento. Per sua volontà egli ci ha generati per mezzo della parola di verità, per essere una primizia delle sue creature. Accoglietecon docilità la Parola che è stata piantata in voi e può portarvi alla salvezza. Siate di quelli che mettono in pratica la Parola, e non ascoltatori soltanto, illudendo voi stessi. Religione pura e senza macchia davanti a Dio Padre è questa: visitare gli orfani e le vedove nelle sofferenze e non lasciarsi contaminare da questo mondo.
Parola di Dio. 

CANTO AL VANGELO (Gc 1,28) 
R. Alleluia, alleluia.
Per sua volontà il Padre ci ha generati per mezzo della parola di verità,
per essere una primizia delle sue creature.
R. Alleluia.

VANGELO  
Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate le indicazioni degli uomini. 
+ Dal Vangelo secondo Marco 7,1-8.14-15.21-23
In quel tempo, si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme. Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate – i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e di letti –, quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?». Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaia di voi, ipocriti, come sta scritto: Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini. Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini». Chiamata di nuovo la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e comprendete bene! Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro».  E diceva [ai suoi discepoli]:«Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomo».
Parola del Signore. 

OMELIA 
Ecco la nostra speranza. Abitare nella casa del Signore. Per sempre. Perché il tempo scorre velocemente. Noi siamo qui, come ogni domenica meditiamo la Parola di Dio. Andiamo in chiesa per dare lode al Signore, per ringraziarlo, per chiedere qualche cosa… Ma anche lui ci accoglie, ci accoglie con gioia. Come sempre ha qualcosa per noi, un messaggio per noi, un insegnamento. Come dice san Giacomo nella seconda lettura «ogni buon regalo, ogni dono perfetto viene dall’alto e discende dal Padre della luce». Ogni insegnamento che Egli ci dà è buono, è per noi, per la nostra vita, per la nostra intelligenza. Purtroppo spesso capita che ciò che ascoltiamo in Chiesa, ciò che apprendiamo di buono e di salutare, finisce lì, ce lo dimentichiamo velocemente, invece di essere un segno, un segno di Dio per noi, un segno che
non viene ascoltato, non viene accolto, non diventa parte della nostra vita. Mentre la Parola di Dio di oggi ci insegna, forse anche ci rimprovera: «Siate di quelli che mettono in pratica la parola di Dio e non soltanto ascoltatori». In pratica il Signore ci dice che non basta sapere i comandamenti, non basta sapere come vivere, non basta saper parlare bene, se dietro a tutto questo non viene un impegno, una vita cristiana, una vita conforme a tutto ciò che Egli ci insegna. Siamo sempre nell’Antico Testamento ma si può vedere quanto l’Antico Testamento è attuale anche oggi. La fede deve guidare la nostra vita. Se non fosse così, la nostra fede è vana «perché questo popolo mi onora solo con le labbra ma con il cuore lontano è da me…». Il Vangelo è nella stessa linea, ci invita a guardare nel profondo del nostro cuore, guardare, se non siamo anche noi come quei farisei ipocriti che rispettano la formalità, compiono tutte le prescrizioni per essere visti, per farsi vedere, essere ammirati dalla gente. Questo potrebbe essere anche pericolo nostro. Anche noi potremmo venire in Chiesa, aiutare altri, fare opere di bene, di carità ma non perché ci sentiamo di farlo, non perché il Signore ci chiede di amare il prossimo ma solo perché così dicono i comandamenti, le leggi, o peggio ancora per essere visti da altri, ammirati dagli altri. I farisei si sentono perfetti perché osservano le leggi. Ma Gesù li chiama ipocriti perché il loro cuore è lontano da Dio. Così la risposta di Gesù, la risposta che Egli dà ai farisei, alle accuse che muovono contro Gesù e contro gli Apostoli non si fa attendere. Loro volevano ancora una volta colpire Gesù, discreditandolo davanti alla gente. Farlo vedere in cattiva luce, che lui non è un buon maestro, non è un buon insegnante perché gli apostoli non si comportano bene, secondo la legge dei padri e in questo modo risultare perfetti loro. Ma Gesù non insegna la disubbidienza, non insegna di non dover osservare le leggi di Mosé. Dice che egli è venuto a insegnare la legge dell’amore e solo alla luce di questa legge, del comandamento nuovo si possono interpretare tutte le Scritture. La Nuova Alleanza, non quella scritta sulle tavole di pietra, ma l’alleanza nuova, scritta nei cuori dei fedeli, nei nostri cuori, è il completamento e non il rinnegamento dell’Antica Legge. Chiediamo il Signore perché possiamo non solo averlo scritto nei nostri cuori ma essere sempre capaci, essere ascoltatori di quelle leggi che proprio lì sono scritte. (Padri Silvestrini)

PREGHIERA SULLE OFFERTE 
Santifica, Signore, l’offerta che ti presentiamo, e compi in noi con la potenza del tuo Spirito la redenzione che si attua nel mistero. Per Cristo nostro Signore.

ANTIFONA ALLA COMUNIONE 
Quant’è grande la tua bontà, Signore! La riservi per quelli che ti temono.
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE 
O Signore, che ci hai nutriti alla tua mensa, fa’ che questo sacramento ci rafforzi nel tuo amore e ci spinga a servirti nei nostri fratelli. Per Cristo nostro Signore.

MEDITAZIONE 
È cosa buona e giusta renderti grazie, Signore, Padre Santo, Dio eterno e onnipotente, per Gesù Cristo, tuo Figlio e nostro Signore. Per mezzo dell’illuminazione della sua fede, egli ha respinto le tenebre da questo mondo e ha trasformato in figli della grazia quelli che deteneva la giusta condanna della legge. È venuto in questo mondo per il giudizio, in modo che i ciechi vedessero e che coloro che vedevano fossero accecati. Coloro che si sono riconosciuti nelle tenebre dell’errore hanno ricevuto la luce eterna che li libera dall’oscurità delle loro colpe. E gli arroganti che pretendevano possedere in se stessi la luce della giustizia furono gettati giustamente nelle proprie tenebre: gonfi del loro orgoglio e sicuri della loro giustizia, non cercavano il medico per essere guariti. Avrebbero potuto accedere al Padre mediante Gesù che si era dichiarato la porta, ma perché si sono valsi dei propri meriti con insolenza essi rimangono ciechi. È per questo che noi veniamo umilmente verso di te, Padre Santo, e senza vantare i nostri meriti apriamo la nostra ferita davanti al tuo altare; confessiamo le tenebre dei nostri errori, scopriamo le pieghe della nostra coscienza. Vogliamo con tutte le nostre forze contemplare il tuo volto, ma l’abituale oscurità della nostra cecità ce lo impedisce. Noi vogliamo vedere il cielo e non possiamo, poiché siamo resi ciechi dalle tenebre del peccato… Vieni dunque a noi, Gesù, mentre preghiamo nel tuo tempio, e curaci in questo giorno, tu che non hai tenuto conto del sabato per compiere prodigi. Ecco che davanti alla gloria del tuo nome noi scopriamo le nostre debolezze: procuraci il rimedio alle nostre infermità. Aiutaci come hai promesso a coloro che ti pregano. Dal nulla tu ci hai creati quali siamo: prepara un unguento e applicalo sugli occhi del nostro cuore e del nostro corpo, affinché non incespichiamo come ciechi. Noi bagnamo i tuoi piedi con le nostre lacrime, non respingerci, poiché ci umiliamo. Signore Gesù, tu sei sceso sulla terra con umili sentimenti, noi vogliamo seguire le tue orme. Ascolta la nostra preghiera e liberaci dalla cecità dei nostri peccati affinché vediamo la gloria del tuo volto nella pace della beatitudine eterna.


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Gibran
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Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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