SANTA MESSA DOMENICA 24 APRILE

LA PAROLA
24 aprile 2016
Domenica
San Fedele da Sigmaringen (mf)
5.a di Pasqua – I
Benedirò il tuo nome per sempre, Signore
Liturgia: At 14,21b-27; Sal 144; Ap 21,1-5a; Gv 13,31-33a.34-35

PREGHIERA DEL MATTINO
Signore, mio Dio, è con te che voglio cominciare questa nuova giornata. Ti ringrazio di questa mattina, e di essere sempre presente per me. Tu mi hai mostrato in tuo Figlio fino a che punto vuoi esserci vicino, e l’hai mostrato a me e a tutti gli uomini. Il suo amore ci fa vedere il cammino. È il tuo amore che vogliamo vivere. Tuo Figlio ci ha lasciato in testamento un comandamento: dobbiamo amarci gli uni gli altri come egli stesso ci ha amati. Concedimi la forza di amare anche coloro che non mi invitano a farlo e di riconoscere anche in loro il volto di tuo Figlio. Fammi diventare oggi il segno del tuo amore, affinché altri possano riconoscerti. Amen.

ANTIFONA D’INGRESSO
Cantate al Signore un canto nuovo, perché ha compiuto prodigi; a tutti i popoli ha rivelato la salvezza. Alleluia.

COLLETTA
O Padre, che ci hai donato il Salvatore e lo Spirito Santo, guarda con benevolenza i tuoi figli di adozione, perché a tutti i credenti in Cristo sia data la vera libertà e l’eredità eterna. Per il nostro Signore Gesù Cristo…

PRIMA LETTURA (At 14,21b-27)
Riferirono alla Chiesa tutto quello che Dio aveva fatto per mezzo loro.
Dagli Atti degli Apostoli
In quel tempo, Paolo e Barnaba ritornarono a Listra, Icònio e Antiòchia, confermando i discepoli ed esortandoli a restare saldi nella fede «perché – dicevano – dobbiamo entrare nel regno di Dio attraverso molte tribolazioni».
Designarono quindi per loro in ogni Chiesa alcuni anziani e, dopo avere pregato e digiunato, li affidarono al Signore, nel quale avevano creduto. Attraversata poi la Pisìdia, raggiunsero la Panfìlia e, dopo avere proclamato la Parola a Perge, scesero ad Attàlia; di qui fecero vela per Antiòchia, là dove erano stati affidati alla grazia di Dio per l’opera che avevano compiuto.
Appena arrivati, riunirono la Chiesa e riferirono tutto quello che Dio aveva fatto per mezzo loro e come avesse aperto ai pagani la porta della fede.
Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 144)
Benedirò il tuo nome per sempre, Signore.
Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all’ira e grande nell’amore.
Buono è il Signore verso tutti,
la sua tenerezza si espande su tutte le creature.
Benedirò il tuo nome per sempre, Signore.
Ti lodino, Signore, tutte le tue opere
e ti benedicano i tuoi fedeli.
Dicano la gloria del tuo regno
e parlino della tua potenza.
Benedirò il tuo nome per sempre, Signore.
Per far conoscere agli uomini le tue imprese
e la splendida gloria del tuo regno.
Il tuo regno è un regno eterno,
il tuo dominio si estende per tutte le generazioni.
Benedirò il tuo nome per sempre, Signore.

SECONDA LETTURA (Ap 21,1-5a)
Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi.
Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo
Io, Giovanni, vidi un cielo nuovo e una terra nuova: il cielo e la terra di prima infatti erano scomparsi e il mare non c’era più.
E vidi anche la città santa, la Gerusalemme nuova, scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo. Udii allora una voce potente, che veniva dal trono e diceva: «Ecco la tenda di Dio con gli uomini! Egli abiterà con loro ed essi saranno suoi popoli ed egli sarà il Dio con loro, il loro Dio. E asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non vi sarà più la morte né lutto né lamento né affanno, perché le cose di prima sono passate».
E Colui che sedeva sul trono disse: «Ecco, io faccio nuove tutte le cose».
Parola di Dio.

CANTO AL VANGELO (Gv 13,34)
Alleluia, alleluia.
Vi do un comandamento nuovo, dice il Signore:
come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.
Alleluia.

VANGELO (Gv 13,31-33a.34-35)
Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
Quando Giuda fu uscito dal cenacolo, Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito.
Figlioli, ancora per poco sono con voi. Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.
Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri».
Parola del Signore.

OMELIA
Poteva sgorgare soltanto dal cuore e dalle labbra di Cristo il comandamento nuovo. Egli soltanto ha potuto gridare al mondo: «Che vi amiate gli uni gli altri». Soltanto Cristo poteva determinare un chiaro ed inconfutabile termine di paragone: «Come io ho amato voi così amatevi anche voi gli uni gli altri». Egli stesso aveva stabilito come esprimere il massimo dell’amore: «Non esiste un amore più grande di questo, dare la vita…». Esattamente come Egli ha fatto con la sua volontaria immolazione sulla croce. Gesù aggiunge che sarà proprio il compimento del suo nuovo comandamento, praticato eroicamente da suoi fedeli, a convincere altri ad abbracciare la stessa fede. E’ vero che l’amore, quando è vissuto nel modo migliore, sull’esempio di Cristo, esercita un fascino irresistibile e diventa il migliore mezzo di attrazione alla fede. Dobbiamo riflettere anche sul contrario; viene da pensare che se il cristianesimo non ha ancora raggiunto la sua migliore espressione e diffusione in questo nostro mondo, lo dobbiamo sicuramente anche alla mancanza di amore da parte di noi credenti. Quando Gesù parla della sua glorificazione, include nel suo discorso tutta la sua storia, conformata perfettamente alla volontà del Padre, include anche la sua passione. Ciò vuol dire che l’amore del cristiano passa inevitabilmente nell’arduo percorso del calvario, non si arresta, anche se ne è tentato, nella gloria e nella beatitudine del Tàbor. Amore è anche sacrificio, conduce però sempre verso la pasqua, verso la glorificazione. Questa è la vera forza del cristianesimo, questa è l’energia che sgorgata dalla croce, diventa amore, diventa spesso anche passione che è però preludio di risurrezione. (Padri Silvestrini)

PREGHIERA SULLE OFFERTE
O Dio, che in questo scambio di doni ci fai partecipare alla comunione con te, unico e sommo bene, concedi che la luce della tua verità sia testimoniata dalla nostra vita. Per Cristo nostro Signore.

ANTIFONA ALLA COMUNIONE
“Amatevi gli uni gli altri, come io ho amato voi”, dice il Signore. Alleluia.

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
Assisti, Signore, il tuo popolo, che hai colmato della grazia di questi santi misteri, e fa’ che passiamo dalla decadenza del peccato alla pienezza della vita nuova. Per Cristo nostro Signore.

MEDITAZIONE
Imitiamo gli apostoli nelle loro virtù. Non saremo loro inferiori in nulla. Non sono i loro miracoli, infatti, che li fecero apostoli; è la santità della loro vita. È da ciò che si riconosce una figura veramente apostolica, la fisionomia di un discepolo di Cristo. Questo marchio l’ha chiaramente donato il Signore stesso. Infatti, quando ha voluto disegnare il ritratto dei suoi discepoli e porre in rilievo il segno che avrebbe distinto i suoi apostoli, disse: “Ecco da cosa gli uomini riconosceranno che voi siete miei discepoli”. Forse dai prodigi che operavano? Dai morti che risuscitavano? Nient’affatto! E da che cosa, allora? “Ecco da che cosa gli uomini riconosceranno in voi i miei discepoli: dall’amore che avrete l’uno per l’altro”.
Ora, l’amore non è una questione di miracoli, ma di virtù: “L’amore compie la legge”. Così eccovi ciò che distingue i discepoli, ciò che rivela gli apostoli, la loro fisionomia, la loro vera immagine. Perché cercare più lontano? Il Signore stesso dipinge i suoi discepoli con un solo tratto, che è quello dell’amore.
Abbiate in voi l’amore e sarete tra gli apostoli, persino in prima fila tra loro! “Se tu mi ami” ha detto Gesù a Pietro, “sii il pastore delle mie pecore!”. Qui ancora, notate, è la virtù che è messa in valore: lo zelo, la compassione, la fatica del comandamento, la dimenticanza del proprio interesse, la preoccupazione di adempire i doveri del proprio compito pastorale, tutto ciò è frutto della virtù dell’amore; non dei miracoli e dei prodigi, ma dell’amore.
SAN GIOVANNI CRISOSTOMO
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Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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