SANTA MESSA DOMENICA 3 APRILE

LA PAROLA
3 aprile 2016
Domenica
S. Riccardo vescovo, Sisto
2.a di Pasqua – II
Rendete grazie al Signore perché è buono: il suo amore è per sempre
Liturgia: At 5,12-16; Sal 117; Ap 1,9-11a.12-13.17-19; Gv 20,19-31

PREGHIERA DEL MATTINO
“Perché mi hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno!”. Signore, nel tuo Figlio Gesù tu hai compiuto l’avvenimento più straordinario di tutti i tempi, ma non l’hai fatto in modo da obbligarci a credere. Tu non forzi la nostra libertà, ci lasci liberi di scegliere, liberi di credere, liberi di amarti. Tu hai messo a nostra disposizione una potenza che mai nessuna scienza giungerà ad eguagliare, e noi l’abbiamo resa arida con il nostro dubitare.
Signore, tu sei la risurrezione e la vita. Io credo, ma vieni ad accrescere la mia fede perché la tua potenza di vita in me possa trasformarmi secondo la tua immagine. Io so che tu in me puoi tutto, ma che non farai nulla senza il mio “Fiat”: tu aspetti il mio accordo per compiere la tua volontà. Se solo noi avessimo la fede come un granello di senape, tu potresti trasformare il mondo. Gloria alla tua risurrezione, Cristo! Gloria alla tua regalità! Gloria a te che governi ogni cosa per amore verso gli uomini!

ANTIFONA D’INGRESSO
Come bambini appena nati, bramate il puro latte spirituale, che vi faccia crescere verso la salvezza. Alleluia.

COLLETTA
Dio di eterna misericordia, che nella ricorrenza pasquale ravvivi la fede del tuo popolo, accresci in noi la grazia che ci hai dato, perché tutti comprendiamo l’inestimabile ricchezza del Battesimo che ci ha purificati, dello Spirito che ci ha rigenerati, del Sangue che ci ha redenti. Per il nostro Signore Gesù Cristo…

PRIMA LETTURA (At 5,12-16)
Venivano aggiunti credenti al Signore, una moltitudine di uomini e di donne.
Dagli Atti degli Apostoli
Molti segni e prodigi avvenivano fra il popolo per opera degli apostoli. Tutti erano soliti stare insieme nel portico di Salomone; nessuno degli altri osava associarsi a loro, ma il popolo li esaltava.
Sempre più, però, venivano aggiunti credenti al Signore, una moltitudine di uomini e di donne, tanto che portavano gli ammalati persino nelle piazze, ponendoli su lettucci e barelle, perché, quando Pietro passava, almeno la sua ombra coprisse qualcuno di loro.
Anche la folla delle città vicine a Gerusalemme accorreva, portando malati e persone tormentate da spiriti impuri, e tutti venivano guariti.
Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 117)
Rendete grazie al Signore perché è buono: il suo amore è per sempre.
Dica Israele:
«Il suo amore è per sempre».
Dica la casa di Aronne:
«Il suo amore è per sempre».
Dicano quelli che temono il Signore:
«Il suo amore è per sempre».
Rendete grazie al Signore perché è buono: il suo amore è per sempre.
La pietra scartata dai costruttori
è divenuta la pietra d’angolo.
Questo è stato fatto dal Signore:
una meraviglia ai nostri occhi.
Questo è il giorno che ha fatto il Signore:
rallegriamoci in esso ed esultiamo!
Rendete grazie al Signore perché è buono: il suo amore è per sempre.
Ti preghiamo, Signore: dona la salvezza!
Ti preghiamo, Signore: dona la vittoria!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore.
Il Signore è Dio, egli ci illumina.
Rendete grazie al Signore perché è buono: il suo amore è per sempre.

SECONDA LETTURA (Ap 1,9-11a.12-13.17-19)
Ero morto, ma ora vivo per sempre.
Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo
Io, Giovanni, vostro fratello e compagno nella tribolazione, nel regno e nella perseveranza in Gesù, mi trovavo nell’isola chiamata Patmos a causa della parola di Dio e della testimonianza di Gesù.
Fui preso dallo Spirito nel giorno del Signore e udii dietro di me una voce potente, come di tromba, che diceva: «Quello che vedi, scrivilo in un libro e mandalo alle sette Chiese».
Mi voltai per vedere la voce che parlava con me, e appena voltato vidi sette candelabri d’oro e, in mezzo ai candelabri, uno simile a un Figlio d’uomo, con un abito lungo fino ai piedi e cinto al petto con una fascia d’oro.
Appena lo vidi, caddi ai suoi piedi come morto. Ma egli, posando su di me la sua destra, disse: «Non temere! Io sono il Primo e l’Ultimo, e il Vivente. Ero morto, ma ora vivo per sempre e ho le chiavi della morte e degli inferi. Scrivi dunque le cose che hai visto, quelle presenti e quelle che devono accadere in seguito.
Parola di Dio.

CANTO AL VANGELO (Gv 20,29)
Alleluia, alleluia.
Perché mi hai veduto, Tommaso, tu hai creduto:
beati quelli che non hanno e hanno creduto!.
Alleluia.

VANGELO (Gv 20,19-31)
Otto giorni dopo venne Gesù.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».
Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.
Parola del Signore.

OMELIA
L’evangelista Giovanni, con rara efficacia, riesce a mostrarci, ricorrendo alla descrizione degli elementi esteriori, le situazioni interiori delle persone: nella pericope odierna prevalgono inizialmente le tenebre, il buio della notte, le porte chiuse, il timore dei giudei. Noi leggiamo il tutto anche in senso traslato e spirituale. Scopriamo il buio dei cuori, le chiusure degli animi e il persistere della paura. Sono questi sentimenti che ci accomunano agli apostoli e coincidono quasi sempre con l’assenza di Cristo o preludono ad un suo consolante intervento. Quante volte costatiamo che egli si inserisce dentro le nostre storie, dentro il nostro buio per diventare la nostra luce, darci il suo conforto. Mostra le sua mani trapassate dai chiodi, il suo costato squarciato dalla lancia per sollecitarci a comprendere il recondito valore che egli ha voluto dare alla sofferenza in tutte le sue manifestazioni e come anche le nostre, se unite alle sue, diventano motivo di redenzione e di salvezza. Egli l’ha sperimentato sulla sua carne, ha sperimentato anche il buio del sepolcro, ma proprio per quei patimenti ora può dire con efficacia: «Pace a voi!» e infondere coraggio ai suoi che sono al buio e spauriti. Per il sacrificio offerto al Padre, ora può alitare amore sugli Apostoli e dare loro il mandato di assolvere e perdonare, un amore da trasfondere con il sacramento della riconciliazione. Tommaso non crede alla testimonianza dei suoi compagni. Egli desidera una testimonianza più forte, vuole toccare con mano i segni della passione sul corpo del suo Signore, vuole attraverso quei segni sorbire l’amore per credere e amare. Gesù soddisfa il suo desiderio e gode della risposta dell’Apostolo incredulo: «Signore mio e Dio mio». Soltanto da Tommaso ascoltiamo una simile espressione così turgida di fede e di amore. Il Signore si rivolge poi a noi definendoci beati se siamo capaci di credere non con la visione della carne, ma solo con lo sguardo della fede. (Padri Silvestrini)

PREGHIERA SULLE OFFERTE
Accogli con bontà, Signore. l’offerta del tuo popolo e dei nuovi battezzati: tu che ci hai chiamati alla fede e rigenerati nel Battesimo, guidaci alla felicità eterna. Per Cristo nostro Signore.

ANTIFONA ALLA COMUNIONE
“Accosta la tua mano, tocca le cicatrici dei chiodi e non essere incredulo, ma credente”. Alleluia.

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
Dio onnipotente, la forza del sacramento pasquale che abbiamo ricevuto continui a operare nella nostra vita. Per Cristo nostro Signore.

MEDITAZIONE
San Tommaso amava Gesù, il maestro che lo scelse come apostolo, e si mise interamente al suo servizio. Ma, quando vide Gesù crocifisso, vacillò nella fede, come tutti gli altri. E non si può negare il fatto seguente: i suoi dubbi non furono solamente, come per gli altri, il risultato delle circostanze. Fu per lui l’effetto di una pericolosa condizione dello Spirito. Stando a san Giovanni, secondo le stesse parole del Salvatore, si vede bene che egli meritava più degli altri il biasimo di Gesù. Si era isolato da tutti, rifiutò violentemente la testimonianza, non di uno solo ma di tutti gli altri: “Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo costato, non crederò”.
Abbiamo visto manifestarsi il suo dubbio interiore anche prima della risurrezione. Tommaso voleva, prima di tutto, delle prove riguardo la missione del suo maestro: “Signore, non sappiamo dove vai e come possiamo conoscere la via?”. Con un tale stato d’animo, Tommaso non poteva non sentire la medesima esigenza di prove tangibili all’annuncio della risurrezione. In mancanza di prove, egli rifiuta di credere e mette in dubbio ogni cosa riguardo al suo maestro. Fino a quando non gli venga tutto dimostrato. È in quel momento che sopraggiunge il Salvatore per colmare il suo desiderio. Ma gli rimprovera fermamente la sua ostinazione. L’apostolo, sottomesso e ormai fiducioso, si sente dire ciò che oggi concerne tutti: “Perché mi hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto, crederanno!”.
Card. JOHN HENRY NEWMAN

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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